Il criptorchidismo

(* Vincenzo Ajovalasit)

Alcuni genitori portano il figlio, su richiesta del pediatra di famiglia, presso il nostro ambulatorio di andrologia chirurgica pediatrica, preoccupati per l’assenza dei testicoli o di uno dei testicoli nello scroto.
Cercherò di dare brevi cenni d’anatomia ed  embriologia della regione genitale maschile, di inquadrare la diagnosi e la terapia dei pazienti pediatrici che presentano l’assenza di uno o di entrambi i  testicoli dalla borsa scrotale.
Tale situazione clinica è denominata “criptorchidismo” dal greco “testicolo nascosto”.
I testicoli sono di forma ovale e di dimensioni diverse secondo l’età del soggetto, normalmente si trovano nel sacchetto scrotale e sono formati dal didimo  o testicolo vero, che ha una funzione germinativa ed endocrina e l’epididmo che è il serbatoio dove si accumulano gli spermatozoi. I vasi, i nervi ed i linfatici che servono alla gonade, arrivano e partono per mezzo del funicolo (un manicotto che li avvolge formato da rivestimenti membranosi e dal muscolo cremastere), che attraversa il canale inguinale.
Ho accennato sopra che i testicoli hanno due funzioni: la produzione degli spermatozoi,  dalla pubertà e per tutta la vita e la produzione degli ormoni sessuali maschili, chiamati androgeni, tra i quali il testosterone è il più importante.
La produzione degli ormoni da parte dei testicoli è presente fin dalla nascita, ma aumenta enormemente intorno alla pubertà e si mantiene ad alto livello per tutta l’età adulta fino a manifestare una diminuzione durante gli ultimi anni di vita.
La produzione degli spermatozoi  comincia alla pubertà,  riducendosi in età  avanzata. Gli spermatozoi vengono prodotti in ogni testicolo, in speciali strutture chiamate tubuli seminiferi, in particolare dalle cellule del Sertoli. Questi tubicini sono al centro di ogni testicolo e sono collegati con una serie di condotti che convogliano lo sperma ad altri importanti organi e, alla fine, fuori dal pene, se ciò è richiesto.
In ogni testicolo, vicino ai tubuli seminiferi, ci sono numerose cellule chiamate cellule interstiziali o cellule di Leydig. Esse sono responsabili della produzione dell’ormone sessuale maschile (testosterone) che è secreto direttamente nei vasi sanguigni circostanti. Al momento della pubertà, la maggior parte dei cambiamenti che avvengono nel ragazzo è prodotta dalla maggior quantità di testosterone che scorre nel suo corpo.
I testicoli sono presenti all’interno del sacco scrotale e pendono fuori del corpo per potere stare alla temperatura leggermente più bassa di quella corporea; lo stato termico  idoneo alla produzione dello sperma è di circa 35°. Quando la stagione è molto calda o durante un bagno tiepido essi pendono più in basso del normale, lontano dal corpo e dal suo calore; al contrario, nella stagione fredda, essi si avvicinano al tepore del corpo per mantenere una temperatura ottimale. I testicoli, obbligati a stare per un lungo tempo alla temperatura corporea di 37°, non riescono a produrre gli spermatozoi per una  lesione irreversibile dei tubuli seminiferi e l’uomo diventa sterile.
Lo sviluppo embriologico dell’apparato genitale si divide in due stadi:
Uno Stadio Indifferente, comune sia al sesso maschile che al femminile, si prolunga fino alla 6° settimana di vita embrionaria;
Un Secondo Stadio “Della Differenziazione Testicolare”, è caratterizzato dalla trasformazione della gonade indifferenziata in testicolo, epididimo e genitali esterni.
Questa differenziazione è possibile grazie al braccio corto del cromosoma Y. Tale regione genica è chiamata SRY region (Sex Determining Region of the Y chromosome).
La  sede originaria del testicolo, all’inizio della sua formazione,  è a livello della decima vertebra dorsale (T 10),  quindi per raggiungere la sua sede  definitiva deve avvenire una migrazione.
La migrazione del testicolo avviene attraverso tre fasi:

    1) Fase di spostamento nefrico : che si verifica in entrambi i sessi (abbozzo genitale) e non è regolata dagli ormoni, si completa verso la 7°- 8°settimana di gestazione
    2) Fase di migrazione transaddominale: alla fine della 12° settimana il testicolo si viene a  trovare all’anello inguinale interno (l’estremità interna del  canale inguinale).
    3)  Fase del passaggio inguinale: inizia intorno alla 28° settimana di gestazione si   completa alla nascita o nei primi mesi di vita, con l’arrivo della gonade nella sua sede naturale, lo scroto.

Il Criptorchidismo è la più frequente anomalia dell’apparato uro\genitale, ha un incidenza del 4,5 % nei neonati a termine, mentre nei nati prematuri o nei neonati di basso peso (< a 2500 gr.) è del 19% .
Nel 1% dei bambini la patologia  compare tra il 1° e il 12° anno di vita (criptorchidismo acquisito).
Nel 15 % dei casi la patologia è bilaterale.
La guarigione spontanea può avvenire entro il primo anno di vita nel 0,97% dei bambini nati prematuri e nel 2,2% dei bambini nati a termine di gravidanza.
Il criptorchidismo clinicamente si differenzia in testicoli palpabili (85%) o evidenti alla visita medica e non palpabili (15%). I primi sono rappresentati dai testicoli retrattili (Pseudocriptorchidia), dalla ritenzione testicolare (Criptorchidismo “vero”), dall’ectopia testicolare, dal criptorchidismo acquisito (primario e secondario). I secondi sono rappresentati dai testicoli ritenuti in addome non apprezzabili alla visita.
I testicoli retrattili,  fluttuanti o Pseudocriptorchidia rappresentano il 60% dei pazienti inviati nel nostro ambulatorio per sospetta ritenzione testicolare. Il testicolo ha completato il suo processo di migrazione scrotale, ma può essere ritrovato in sede inguinale a causa di un riflesso cremasterico iperattivo (il cremastere è quel muscolo che avvolge il funicolo e comincia a contrarsi solo dopo qualche settimana dalla nascita). Il testicolo retrattile con la palpazione può essere riportato all’interno dello scroto, dove vi permane (per un tempo variabile) dopo il rilascio.
Il criptorchidismo vero è quando la gonade è palpabile all’interno della sua normale via di migrazione (la sua sede più frequente è nel canale inguinale), ma non è possibile trasportarla nello scroto o una volta posizionata manualmente nella sua sede naturale, risale immediatamente “come un elastico”.
L’ectopia testicolare è un’anomalia di posizione in cui il testicolo è fuori della normale via di migrazione, la sua sede più frequente è in regione inguinale bassa (Ectopia inguinale soprafasciale), fuori e sopra l’anello inguinale esterno.
Il criptorchidismo acquisito primario è un ritorno in alto di un testicolo normalmente disceso, per un’aderenza che lo blocca in una sede anomala. Fanno parte di questo gruppo  quei testicoli ritenuti che sono andati incontro ad una guarigione spontanea entro il primo anno di vita e che possono ritornare ritenuti (1%).  Il 2% dei testicoli retrattili può modificare la sua condizione e trasformarsi in un criptorchidismo acquisito; in questa eventualità la causa della risalita testicolare sembra risiedere nella mancanza di un allungamento delle strutture funicolari sincrone con l’accrescimento del bambino.
Il criptorchidismo acquisito secondario, è dovuto alla risalita della gonade dopo intervento di  ernia inguinale( iatrogeno) o di Criptorchidismo (recidivo).
I testicoli non palpabili (TNP) possono essere presenti (agli esami strumentali o all’intervento laparoscopico) o assenti: nel primo caso abbiamo una ritenzione endoaddominale (nel 65% dei TNP), nel secondo caso (nel 35%) il testicolo è assente per :

  • l’esito di un infarto testicolare causato da una torsione intrauterina: Vanishing Testis:
  • l’esito di una anomala differenziazione dell’abbozzo gonadico: Agenesia Testicolare

E’ importante che la valutazione della sede dei testicoli sia effettuata, in tutti i neonati maschi, alla nascita (è più facile diagnosticare la ritenzione vera, poiché i testicoli retrattili si manifestano solo dopo qualche settimana  di vita e non prima) e va annotata nella cartella clinica.
La diagnosi di criptorchidismo è clinica, fondata sull’anamnesi e sull’esame obiettivo;  gli esami strumentali sono necessari solo in casi particolari.
Gli attuali mezzi d’imaging a disposizione, restano comunque poco efficaci nel diagnosticare la presenza di un TNP intraddominale.

  • Laparoscopia: e’ la procedura diagnostica di scelta nel TNP, perché ha dimostrato una maggiore accuratezza a confronto con altre metodiche.
  • Ecografia con integrazione del color-doppler: è utile per identificare un TNP intraddominale perché dimostra la morfologia e la vascolarizzazione del testicolo situato poco sopra l’orifizio inguinale interno (O. I. I.), mentre non evidenzia la gonade posizionate oltre i due cm al di sopra l’O. I. I..
    L’ecografia non e’ indispensabile nel testicolo palpabile come indagine preoperatoria, tranne i casi in cui è necessario dimostrare un’ipotrofia testicolare o quando dobbiamo valutare un paziente in sovrappeso.
  • RMN: non trova indicazione pratica..

La terapia chirurgica non è sempre necessaria, nel testicolo retrattile l’intervento non serve, la maggior parte dei ragazzi guarisce spontaneamente alla pubertà. Sono necessari controlli ambulatoriali periodici, dalla diagnosi allo sviluppo puberale, per evidenziare eventuali presenze di complicanze, fino alla discesa stabile dei testicoli nella loro sede naturale.
Nei casi di ritenzione testicolare palpabile o di ectopia, è necessario l’intervento chirurgico per allungare il funicolo e bloccare il testicolo ritenuto nella  borsa scrotale (orchifunicololisi ed orchidopessi). L’intervento è eseguito day Surgery, il paziente rimane ricoverato per dodici ore, la stessa sera  del trattamento chirurgico viene dimesso ed invitato ai controlli ambulatoriali.
La terapia ormonale, molto prescritta negli anni passati, recentemente è stata abbandonata come terapia preoperatoria e il suo utilizzo rimane limitato ad alcuni casi particolari.
Nel TNP la laparoscopia è l’intervento preferito; questa tecnica permette di visualizzare la gonade, di valutarne il trofismo, di stabilire la distanza dall’orifizio inguinale interno e di eseguire un primo tempo chirurgico.
Il criptorchidismo è una delle cause d’infertilità in età adulta e la possibilità d’essere sterile è maggiore rispetto ai soggetti con testicoli normodiscesi.
La futura fertilità  non è garantita da un intervento chirurgico precoce (orchidopessi):

  • La fertilità è dell’83% dopo l’intervento di orchidopessi  monolaterale
  • La fertilità è dell’38% dopo l’intervento di orchidopessi  bilaterale

Le cause di queste infertilità sembrano risiedere in alterazioni istologiche del testicolo omolaterale o di ambedue i testicoli, disgenesia gonadica primitiva (alterazioni presenti  alla nascita e responsabili della ritenzione testicolare) o in anomalie associate dell’apparato uro/genitale, dissociazione didimo-epididimaria.
La sola persistenza del testicolo ritenuto oltre il secondo anno di vita può essere causa di un danno irreversibile, dove l’aumento di temperatura e la costante compressione della gonade nel canale inguinale, sono responsabili del danno testicolare con un progressivo deterioramento istologico.
Un precoce intervento chirurgico, dal 15 mese al 24 mese di vita, prima della degenerazione dei tubuli seminiferi, può avere un effetto benefico sulla potenziale fertilità.

*Dott. Vincenzo Ajovalasit – Dirigente  di Andrologia Chiurgica Pediatrica – U.O. di Chirurgia Pediatrica – P.O. Casa Del Sole – Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo

34 pensieri riguardo “Il criptorchidismo

  • 11 gennaio 2010 in 12:15
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    gentile dottore,sono una studentessa di infermieristica e la ringrazio per l’articolo che ha pubblicato…m ha permesso di comprendere chiaramente l’argomento…la saluto…

  • 27 gennaio 2010 in 12:50
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    Gentile dottore, ho letto con molto interesse il suo articolo sul cripotorchidismo. Sono la mamma di un ragazzo ora 28enne. Alla nascita, a mio figlio fu diagnosticato cripotorchidismo bilaterale, con testicoli palpabili e comunque visitato verso l anno di vita, ci dissero che erano testicoli che da soli non sarebbero mai scesi, anzi uno dei due era fuori del canale inguinale e ci fu consigliato l intervento chirugico precoce. All età di 23 mesi, mio figlio fu operato, con un ottima riuscita dell intervento e durante la sua crescita non si sono mai rilevati problemi di alcun tipo, il pediatra che lo seguiva ai vari controlli periodici ha sempre riscontrato un normale accrescimento testicolare ed anche la pubertà si è svolta in modo assolutamente normale come tutti i ragazzini della sua età…Ora da lei vorrei sapere cosa ci consiglia di fare per controllare una eventuale calo di fertilità, quali esami ci consiglia e a quali rischi può andare incontro mio figlio nel proseguire della sua vita.
    La ringrazio infinitamente e distintamente la saluto.

  • 27 gennaio 2010 in 19:24
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    Gentile signora,
    Le statistiche che riguardano l’infertilità del criptorchidismo bilaterale si riferiscono a testicoli ritenuti nel canale inguinale e i casi di sterilità sembrano più frequenti nei soggetti con ritenzione bilaterale alta rispetto a quelli che hanno una ritenzione bassa o un’ectopia testicolare bilaterale. Nel primo caso (criptorchidismo bilaterale con localizzazione addominale o all’anello inguinale interno) molti testicoli sono malformati (disgenesia gonadica primitiva) e la ritenzione è una conseguenza di tutto ciò.
    Nel caso di suo figlio il regolare sviluppo puberale induce a pensare a una regolare funzione ormonale delle gonadi. Per quanto riguardo all’aspetto germinativo, la capacità di fecondare, l’unico esame che può dirimere ogni dubbio è lo spermiogramma (esame oggi eseguibile anche presso alcuni laboratori privati). E’ importante che questa indagine sia eseguita dopo il 18° anno di vita, perché un’irregolarità nell’esame prima di una completa maturazione della gonade, non ha significato patologico.
    Dott.Vincenzo Ajovalasit

  • 28 gennaio 2010 in 21:02
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    la ringrazio ancora per la gentile e sollecita risposta.

  • 20 febbraio 2010 in 00:33
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    Gent.mo Dott. Ajovalasit,

    mio figlio di 8 anni aveva inizialmente i testicoli in posizione regolare, anche se con riflesso cremasterico molto vivace, tuttavia negli ultimi anni abbiamo constatato che il sinistro tende a stazionare quasi sempre in posizione inguinale, e occorre una manovra manuale per riportarlo nello scroto.
    Da un’ecografia testicolare è risultato che il sx è leggermente più piccolo del dx (12 mm diametro sx, 14 mm dx).
    Abbiamo fatto visitare il bambino da un chirurgo, il quale consiglia l’intervento di orchidopessi, tuttavia ci chiediamo se la cosa non possa normalizzarsi da sola al raggiungimento della pubertà, e stiamo quindi cercando di valutare i pro e i contro dell’operazione.
    Qual è il suo parere?
    Grazie in anticipo e cordiali saluti

  • 20 febbraio 2010 in 22:34
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    Gentile Signor Giovanni, per riflesso cremasterico s’intende il sollevamento del testicolo normalmente posto in sede scrotale, a seguito alla contrazione del muscolo cremastere, questo è un fenomeno fisiologico; il termine vivace è una reattività esagerata a questo riflesso. Diverso è quando i testicoli, stimolati per produrre questo riflesso, risalgono all’interno del canale inguinale per poi scendere spontaneamente nello scroto. In quest’ultimo caso si tratta di testicoli retrattili. Nella maggioranza dei casi, quest’anomalia procede verso la guarigione spontanea alla pubertà. Di rado avvengono delle complicanze che impediscono l’esito in guarigione. In talune circostanze si possono manifestare degli ostacoli al risanamento spontaneo, uno di questi è che durante la crescita del bambino, si ha un minore sviluppo del funicolo spermatico rispetto a quella dell’apparato genitale maschile. Il risultato è che se prima la gonade scendeva fino allo scroto, con questa complicanza si ferma prima, nel canale inguinale o appena fuori. Altra complicanza è quando i testicoli soffrono la posizione inguinale, quindi anche nei casi dei testicoli retrattili, non si sviluppano e rimangono più piccoli del normale (ipotrofici.)
    Solo una visita medica può valutare se realmente il testicolo di suo figlio è fisiologicamente situato nello scroto o se si tratta solo di un testicolo retrattile o si è manifestata una ritenzione testicolare acquisita o ancora i testicoli sono ipotrofici. E’ necessario procedere senza indugio all’intervento chirurgico nel caso in cui il testicolo con la palpazione non scende fino all’emiscroto corrispondente o nel caso in cui le gonadi soffrono la posizione non naturale e sono ipotrofici.
    I pazienti con testicoli retrattili, nel nostro ambulatorio chirurgico, vengono controllati periodicamente dalla diagnosi fino alla pubertà, per evidenziare e procedere alla terapia necessaria, tutte le rare volte che si manifesta una complicanza.

  • 22 febbraio 2010 in 22:38
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    Gent.mo Dott. Ajovalasit,

    grazie per la completezza della risposta e per la chiarezza delle spiegazioni

  • 2 gennaio 2011 in 17:02
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    salve sono aldo de palo vorrei chiederle una cosa
    mio figlio di 19 a un problema a un testicolo
    praticamente dice che il testicolo destro tende sempre a ritrasi verso l’alto invece quello sinistro rimane in basso
    a gia un bambino e quindi non metto in dubbio la sua fertilita
    ma fa paura il fatto che possa avere un tumore
    lei cosa mi consiglia

  • 9 gennaio 2011 in 12:16
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    Non ho compreso se suo figlio ha 19 mesi o 19 anni, perché l’approccio diagnostico e terapeutico cambia. In un bambino di 19 mesi la visita deve chiarire se si tratta di un testicolo retrattile o un testicolo ritenuto. Nel primo caso sono necessari controlli ambulatori periodici fino alla guarigione spontanea; nel secondo caso è necessario l’intervento chirurgico. In un ragazzo di 19 anni, oltre che valutare se si tratta di una ritenzione o testicolo retrattile persistente, sono necessari alcuni esami, lo spermiogramma e l’ecografia scrotale oltre naturalmente la visita specialistica. I tumori testicolari il più delle volte non tendono a risalire nel canale inguinale, comunque una visita chiarirà l’esatta malattia presente.
    Vincenzo Ajovalasit

  • 21 gennaio 2011 in 17:10
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    Gentile dottore salve sono mamma di un bambino di 8 anni compiuti ,dalla nascita ha un il testicolo destro che sale e scende o meglio non scende del tutto nello scroto, ho effettuatu per 4 settimane la cura con Kryptocur , al controllo , secondo il pediatra il testicolo si portava più, ma il pediatra ha ritenuto opportuno fare un’atra cura con Gonasi. Oggi 21-1-2011 la cura non è ancora incominciata con il Gonasi perche ho dei dubbi che possa fallire anche questa cura, ovviamente tutto questo per evitare l’intervento.La ringrazio mi potrebbe dare dei chirimenti in proposito?

  • 23 febbraio 2011 in 16:53
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    ciao sn una mamma disperata,ieri ho fatto un controllo al mio bimbo di soli 20 mesi,la pediatra controllando i testicoli si è accorta che sn alti,nn sn scesi,mi ha detto di controllarli ogni mattina appena sveglio per un mese.oggi nn c’erano erano alti…sn preoccupata perchè se continua così devo farli vedere a un chirurgo…..aiutatemi mamma disperata….

  • 22 aprile 2011 in 19:07
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    Gentilissimo dottore mia moglie è alla 33 esima settimana di gestazione e, in data 21.04.2011, siamo andata ad un centro di ecografia e diagnosi prenatale per una normale ecografia di controllo.Le premetto che, il futuro nascituro, è di sesso maschile e,all’atto dell’ecografia,il sacco scrotale è risultato”disabitato”.Le chiedo a che epoca gestazionale i testicoli discendono nello scroto e se LEI ritiene opportuno di effettuare una nuova ecografia di controllo in un’epoca gestazionale che le sarei grato indicarmi.Sono un po’preoccupato e le chiedo delucidazioni in tal senso.La ringrazio anticipatamente e le auguro una felice e serena Pasqua.

  • 17 ottobre 2011 in 18:21
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    Sono la mamma di un bimbo di due anni,al quale alla nascita hanno diagnosticato un’ipertrofia testicolare bilaterale e che un’anno fa ha subito un’intervento per un testicolo ritenuto (sx). Ad oggi dobbiamo ripetere l’intervento,xchè in un primo momento lo si è trovato e fissato in zona inguinale x poi a distanza minimo di sei mesi,ripeterlo appunto. C’è la possibilità che prima di questo e spero ultimo intervento faccia una cura di gonasi x rendere elastico il tubicino che alimenta il testicolo e che non ha permesso il totale riposizionamento nello scroto. Tutto questo x dire che,a livello emozionale da mamma è una prova di forza nel lasciare il mio cucciolo in barella in mano a medici e infermieri in sala operatoria e io ad uscire dando le spalle al piccolo,ma a livello medico sono molto fiduciosa della struttura che consiglio a ogni mamma preoccupata come ero e come sono io. Il padiglione Alfieri della clinica Mangiagalli di Milano con la dott. Fagnani,umile umana e molto professionale con il primario dott.Torricelli che hanno operato il piccolo e che tutti e due a fine intervento sono usciti a parlare a me e a mio marito. Lui,quando sarà grande ringrazierà il pediatra del nido che ha diagnosticato subito il problema mettendoci in allarme e i due chirurghi che spero,risolvano il problema definitivamente al prossimo intervento. Mamme/papà, la tranquillità fa bene ai cuccioli ( anche se x noi è sempre difficile ).

  • 17 ottobre 2011 in 18:24
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    Spiegazione molto precisa,pur essendoci “dentro fino al collo” ho imparato qualcosa in più. Grazie dottore!

  • 17 novembre 2011 in 16:36
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    salve io ho fatto un’intervento all’età di 12 anni di ernioplastica inguinale bilaterale e orchidopessi bilaterale per criptorchidismo… dopo l’operazione mi uscì una ciste sul testicolo destro i medici allora mi dissero che l’intervento andò bene e che non c’era nessun tipo di problema con il formarsi della ciste mi dissero che non era niente di che… che fosse solo una cosa a livello estetico ma che nn procurava nessun problema.
    ora ho 23 anni ho fatto una visita di controllo per dei dolori il mio medico mi disse che erano solo dolori muscolari ma per sicurezza visto che dopo l’intervento non avevo mai fatto uno spermiogramma di provare a farlo…
    dai risultati si vede che sono affetto da azoospermia
    dal secondo spermiogramma si videro 2 sptz immobili, poi spermicoltura negativa, carotino 46xy, inibina b 50.2,fsh 13.8, prl6.8, test 6.4
    eco scrotale: didimi nella norma non lesioni focali a carico dei parenchimi testicolari, epididimo dx nella norma, formazione ovattare parenchimatosa con debole segnale vascolare al colordoppler di 13mm che presenta piano di clivaggio con il dirimo al quale pare appoggiata ma comunque non in continuità, potrebbe riferirsi ad esito pur escludendo la possibilità di lesione con aggressività biologica, non reflusso patologici.
    ecografia TR:ndp
    non reca microdelezioni cromosoma y e mutazioni fc….
    ora io ho avuto 2 pareri medici uno mi ha detto di fare una deferentografia per vedere se mi hanno chiuso i deferenti a seguito dell’intervento e nel caso si interviene per riaprirli mentre l’altro mi ha detto di riprovare spermi o se nel caso non ci fosse ancora nulla di procedere con un intervento per vedere se ci sono spermatozoi nei testicoli…. dicendomi anche che mi sono operato troppo tardi e che quindi ormai i miei testicoli sono danneggiati e non si può fare più niente.
    lei cosa mi consiglia?

  • 19 novembre 2011 in 09:13
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    Gentile Sig. Michele
    Se lei ha avuto una ritenzione testicolare bilaterale congenita (presente alla nascita) l’intervento è stato eseguito tardi (il trattamento chirurgico si fa prima dei due anni di età), se invece si è trattata di una ritenzione acquisita bilaterale, allora l’intervento doveva essere eseguito subito dopo la diagnosi. Nei casi di criptorchidismo bilaterale congenito, la ritenzione può essere conseguenza di un’alterazione prenatale della struttura anatomica testicolare, o, la lesione della gonade è secondaria a una posizione extra scrotale protratta nel tempo (sia nei casi congeniti sia in quelli acquisiti); la patologia bilaterale ha una percentuale di sterilità è intorno al 62%.
    Leggendo la sua lettera, è evidente la presenza di azoospermia, le consiglio prima di procedere ad altri accertamenti, ripetere lo spermiogramma con almeno tre giorni di astinenza e rifare un’ecografia testicolare presso un centro con esperienza andrologica (per confermare la presenza di un’eco struttura del didimo normale). Nel caso in cui l’azoospermia è confermata, il protocollo diagnostico prevede una rx deferentografia bilaterale (la sezione accidentale del deferente durante l’intervento chirurgico è un’evenienza possibile ma difficile che possa essere successa bilateralmente) e una biopsia testicolare bilaterale.
    Vincenzo Ajovalasit

  • 4 ottobre 2012 in 10:23
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    Gentile dottore mio figlio di 6 anni facendo l’ultimo bilancio di salute il pediatra si è accorto che il testicolo destro era abbastanza in alto e quindi mi ha detto di fargli fare un ecografia ai testicoli dove è risultato che il testicolo destro si trova a livello dell’ anello interno del canale inguinale mentre il sinistro è in posizione scrotale, anche se sono entrambi normoconformati per l’età. Inoltre mi ha detto che vuole prima fargli fare una visita chirurgica per vedere se con una manovra riesce a farlo posizionare nella posizione giusta anche se ne dubito perchè è troppo in alto oppure si può fare??.Inoltre mi chiedo come è possibile che il pediatra se ne sia accorto solo a 6 anni??? e poi è troppo tardi per intervenire chirurgicamente senza che ci siano stati danni al testicolo destro?? Sono molto preoccupata…La ringrazio anticipamente per la risposta

  • 9 ottobre 2012 in 06:09
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    Cara Signora Dora,
    come ha detto il suo pediatra è necessaria una visita da un chirurgo pediatra per comprendere meglio se si tratta di un testicolo retrattile, cioè un testicolo che spontaneamente risale nel canale ma scende facilmente nello scroto o di una ritenzione testicolare. Esiste la ritenzione testicolare acquisita cioè un testicolo che prima era retrattile e che poi diventa ritenuto, cioè rimane nel canale e non scende più nello scroto. In quest’ultimo caso, l’intervento chirurgico è necessario. Se i testicoli sono normoconformati , di volume ed ecostruttura nella norma, significa che non hanno subito danni evidenti,
    Vincenzo Ajovalasit

  • 14 ottobre 2012 in 21:30
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    Salve dottore inanzitutto la ringrazio della sua risposta volevo anche aggiornala della visita chirurgica che ha eseguito venerdì scorso il chirurgo mi ha detto che il testicolo destro nn è palpabile quindi ha detto che deve fare una laparoscopia per evidenziare dove sia ma nonostante gli ho fatto vedere l’ecografia nella quale si evidenziava che il testicolo destro risultava nell’ anello interno del canale inguinale ha voluto comunque fargli fare anche quest’ altro esame ora mi chiedo questo esame va fatto durante l’intervento stesso??? ed è più invasivo rispetto a solo quello di posizionamento del testicolo??? Mi scusi ma queste domande nn le ho fatte al chirurgo stesso perchè ero alquanto turbata della diagnosi anche perchè mi ha detto che il testicolo ritenuto potrebbe avere una probabilità che si sia atrofizzato aspetto sue notizie grazie sempre anticipamente per le sue risposte Cordiali saluti

  • 24 ottobre 2012 in 06:28
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    Gentile signora Dora,
    penso che il chirurgo non sia convinto che l’immagine ecografica corrisponda realmente al testicolo, ma sia una falsa immagine. La laparoscopia viene fatta durante l’intervento chirurgico; riguarda l’invasività dell’esame dipende da come verrà eseguito questo accertamento, se è una classica laparoscopia l’ottica viene introdotta dall’ombelico e un minimo di fastidio in più l’avrà: Ma si tratta di un accertamento che quando è necessario, è indispensabile. Se il testicolo si trova all’anello inguinale interno basta il classico intervento di orchidopessi per via inguinale, anche se in rari casi è necessario eseguire un intervento in due tempi chirurgici per posizionare in sede un testicolo molto alto. Nel caso in cui è presente una atrofia testicolare è opportuno l’asportazione chirurgica per proteggere la gonade sana,
    cordiali saluti

  • 9 gennaio 2013 in 11:47
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    Gentile dottore volevo informarla che mio figlio poi è stato operato, fortunatamente è andato tutto bene ha avuto un incisione nel linguine dove era stato riscontrato il testicolo ritenuto poi dei punti all’ ombelico e poi sullo scroto mi ha detto il chirurgo inoltre che sono stati anche fissati entrambi i testicoli affinchè non possano risalire più. Volevo chiederle ora però noto che il testicolo destro quello che era bloccato nella zona inguinale è leggermente più in alto rispetto al sinistro è normale??? e poi i punti che gli sono stati messi ad un mese dall’intervento sono quasi tutti caduti ma è rimasto ancora qualcuno nella parte dello scroto è normale anche questo??? la ringrazio sempre per il suo tempo che ci dedica a rispondere alle nostre domande
    cordiali saluti
    Dora

  • 21 gennaio 2013 in 08:00
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    Gentile Signora Dora,
    Importante che il testicolo si trovi nello scroto, anche se la sua posizione è scrotale alta. Riguardo ai punti ancora presenti nello scroto e non caduti spontaneamente, bisogna attendere tre mesi dall’intervento, se sono ancora presenti, il chirurgo provvederà alla sua rimozione.
    Cordiali saluti
    vincenzo ajovalasit

  • 3 giugno 2013 in 22:31
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    A mio figlio è stato diagnosticato testicolo sn non palpabile. Abbiamo fatto fare una ecografia ed è stato riscontrato che il testicolo è in sede alta in prossimità dell’orifizio interno del canale inguinale.
    Premesso che il bambino ha 7 mesi che probabilità ci sono che il testicolo scenda naturalmente nella borsa scrotale?
    Se non dovesse scendere si può praticare l’orchidopessi tradizionale?

  • 28 luglio 2013 in 11:27
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    salve dottore, ho 22 anni e raramente mi capita che uno dei due testicoli risale, posizionandosi fuori dallo scroto.. Durante l’arco dell’anno capita circa una decina di volte, e basta palparlo per farlo riscendere… sono stato dal medico di fiducia e mi ha detto che si tratta di testicolo retrattile, ma visto che mi capita raramente, non devo preoccuparmi perché è abbastanza fisiologico…ora gentilmente vorrei un suo parere e vorrei sapere” se il retrattilismo testicolare si manifesta raramente ( nel mio caso ) può danneggiare la fertilità?”

  • 9 agosto 2013 in 16:36
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    Caro Nicola,
    I testicoli retrattili sono una patologia frequente in età pediatrica, circa il novanta per cento dei pazienti guarisce alla pubertà. Per il restante dieci per cento esistono diverse variabili, quando risale sporadicamente bisogna controllare che questa “anomalia” non dia fastidio alla parte germinale della gonade, quindi è necessario eseguire una spermiogramma, cioè l’esame che valuta la qualità e la quantità dell’eiaculato. Nei casi al limite della normalità o nei casi con esame patologico, è necessario procedere alla fissazione chirurgica della gonade. Un piccolo intervento, ma necessario. Nel caso in cui l’esame è assolutamente normale non bisogna fare niente. Ricordati che noi maschietti ogni uno- due mesi dobbiamo eseguire l’autopalpazione delle gonadi e in caso di anomalie: indurimenti, gonfiori, riduzioni o aumento del volume della gonade, bisogna consigliarsi con il proprio medico di fiducia.
    Cordiali saluti
    Vincenzo Ajovalasit

  • 29 agosto 2013 in 16:48
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    gentile dottore, una domanda che non c’entra nulla cn i testicoli retrattili. se si resta seduti per troppo tempo su una superficie dura, può capitare che ci si avverta dolore alla zona perineale? da cosa è dato?

  • 2 ottobre 2013 in 21:43
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    Gentile Dott,
    mio figlio di un anno e mezzo è appena stato operato bilateralmente per far scendere i testicoli. Il dott che l’ha operato ha detto che sono ipotrofici e dissociati e che per quanto riguarda la fertilità bisognerà vedere come crescerà il testicolo nella nuova sede. Volevo chiedere se queste caratteristiche sono dovute al criptorchidismo e quante sono le probabilità di sterilità….La ringrazio,cordiali saluti
    Sara

  • 25 ottobre 2013 in 11:32
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    Gentile dottore mio figlio ha 9 mesi è stato operato 2 settimane fa di criptorchidismo sx, il chirurgo mi ha segnato per una dissociazione una terapia con Gonasi 250, due fiale a settimana per 4 settimana, io avendo dubbi non l ho ancora intrapresa e ho portato il bimbo da un endocrinologo quale ha trovato la sacca scrotale vuota e il testicolo in sede prescrotale, il chirurgo dice che è normale che il testicolo sia mobile, ma in ogni caso il canale è chiuso, conviene tuttavia fare il gonasi per farlo crescere di più. lei è d accordo, con questa teoria o è meglio aspettare ed eventualmente fare questa terapia in seguito, anche in età adolescenziale?

  • 24 giugno 2014 in 08:31
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    salve, ho un bambino di 2 anni e mezzo che ha effettuato una visita presso il reparto chirurgico pediatrico ed è stata riscontrata la sacca scrotale ipotrofica e i testicoli retrattili.
    Non nego la mia preoccupazione poichè è stato richiesto solo un controllo periodico,lei potrebbe consigliarmi se è il caso che il bambino faccia un eco per valutare la grandezza della sacca scrotale oppure delle analisi ormonali da effettuare oppure basta soltanto affidarmi ai controlli periodici fino a che non decidano una day surgery? Ho notato che il bambino non ha una crescita eccessiva ma questo non vorrei sia soltanto un dubbio accentuato dalla diagnosi e dalla preoccupazione di madre ma le chiedo di consigliarmi…Non vorrei che l’età idonea per agire con cure sia già trascorsa,
    attendo una cortese risposta ,cordiali saluti Ramona

  • 16 luglio 2014 in 23:43
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    Gentilissimi dr. Il mio bambino è stato operato a 23 mesi. Testicolo ritenuto. Operazione tutto nella norma. Che tipo di controllo bisogna fare adesso e con che frequenza. Il testicolo ritenuto è piu piccolo dell’altro. Saluti e grazie.

  • 11 marzo 2015 in 21:55
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    Gentile dott., mio figlio ha 4 anni e mezzo. Da circa 4 mesi ha subito un intervento al testicolo dx ritenuto. Tale condizione è stata riscontrata 5 mesi fa, perché precedentemente non presentava alcuna anomalia, imputabile probabilmente ad una crescita repentina del bambino (120 cm). Dopo l’intervento il testicolo ha subito un accrescimento dovuto, a dire del medico al maggior afflusso sanguigno. Il problema è che oggi il testicolo si presenta ipotrofico con dimensioni che sono circa la metà del sx. Cosa significa? C’è la possibilità che torni a dimensioni normali? Cosa si può fare? Grazie sin d’ora per la sua cortese risposta. Vincenzo.

  • 11 luglio 2015 in 03:07
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    Salve dottore io sono stato operato a 25 e 26 anni ai testicolo ritenzione bilaterale dei testicolo e baricocene a destra ho eseguto dei test x infertilità e mi diedero delle inezioni da fare ora o un varicocene di primo grado a sinistra e ciste di 4milimetri a sinistra se fossi sterile me l avrebbero detto quel tempo ?

  • 13 ottobre 2015 in 20:07
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    Salve dottore, a mio figlio di 4 anni è stato diagnosticato un “criptorchidismo sinistro con testicolo palpabile a livello inguinale, di dimensioni ridotte rispetto al controlaterale (almeno così sembra sia scritto), riconducibile nello scroto da dove sfugge (dubbio idrocele associato)”. Mentre il testicolo destro è in sede. Il chirurgo che lo ha visitato ci ha fatto un quadro non proprio rassicurante della situazione, prospettando, successivamente all’ecografia consigliataci, l’intervento chirurgico. Le sarei grato se potessi avere un suo parere in merito, soprattutto alla luce del fatto che, come scrive nel Suo articolo, “la terapia chirurgica non è sempre necessaria, nel testicolo retrattile l’intervento non serve, la maggior parte dei ragazzi guarisce spontaneamente alla pubertà. Sono necessari controlli ambulatoriali periodici, dalla diagnosi allo sviluppo puberale, per evidenziare eventuali presenze di complicanze, fino alla discesa stabile dei testicoli nella loro sede naturale.” Attendiamo una Sua gentile risposta.

  • 12 giugno 2016 in 17:06
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    gentile dottore, sono un uomo di 45 anni, intorno ai 10/11 anni il mio pediatra mi fece operare in seguito ad un testicolo risalito…premetto che prima possedevo entrambi i testicoli nella loro giusta sede e per qualche strano motivo uno solo di questi è risalito…dopo l’operazione che ha risolto al contempo anche un problema di ernia, il testicolo è ritornato nella sua sede scrotale e posso dire che non ho mai più avuto alcun problema anche se non ho effettuato più alcun tipo di controllo medico… secondo la diagnosi del mio vecchio pediatra, l’operazione è andata a buon fine, inoltre, mi disse che il testicolo fatto ridiscendere nella sua sede scrotale, seppur ha una dimensione leggermente più piccola rispetto all’altro testicolo, non avrebbe prodotto alcun problema…da allora non mi sono più preoccupato della situazione testicolare ma, ahimè, purtroppo, è da un po di tempo a questa parte che vivo un’ansia e penso di avere una insicurezza psicologica per il timore che la dimensione più piccola del testicolo possa avere effetti sul deficit di produzione di ormoni quale il testosterone e i relativi effetti collegati a questo ormone sulla fisiologia maschile in particolare sulla mia virilità maschile…le sarei gentilmente grato mi desse un suo parere e consigli in merito…grazie

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