La realtà virtuale

(Natale Caronia)

L’immagine virtuale è la rappresentazione digitale statica o dinamica del mondo reale con possibilità di  modifica in maniera “interattiva” da parte dell’osservatore.
Non v’è campo dell’attività umana che sfugga a questo tipo di simulazione: dalle telecomunicazioni, alla medicina, alla meteorologia, al gioco, alla didattica, etc., cosa resa possibile dalla potenza raggiunta dai calcolatori elettronici.
E’ indubbia l’utilità di questo tipo di tecnologia che ha rivoluzionato il modo di vita  e di cui è impossibile ormai fare a meno; basti pensare per un istante alla potenzialità diagnostica di TAC, RM, PET-TC e di tutte le restanti metodiche digitalizzate e quali benefici la loro utilizzazione ha portato all’umanità.
Ma, come in tutte le cose umane, gli elementi positivi e negativi si innestano tra loro e sta al raziocinio  utilizzare queste potenzialità senza farsi travolgere. Per esempio l’abuso dei video-game.
Abbiamo letto nei giornali l’episodio del figlio che accoltella il proprio padre che voleva distoglierlo dai suoi videogiochi; causa: la dipendenza acquisita dal giovane, dipendenza che offusca l’intelletto perché il mondo virtuale viene a rappresentare l’unico mondo con cui rapportarsi e che sconvolge anche le relazioni familiari ed umane in generale, induce all’isolamento ed alla compagnia elettronica di visitatori lontani, con cui si scambiano, oltre che informazioni, emozioni, con pericoli, questa volta, reali. Si tratta della sostituzione della realtà obiettiva con una realtà virtuale.
Questa dematerializzazione influisce sulla psiche in maniera patologica, poichè passano in secondo ordine le capacità sensoriali e la conoscenza oggettiva. Così pure l’affettività subisce delle conseguenze: si parla di “coppie virtuali” scaturite da contatti via internet, che possono anche continuare nella vita reale, ma non si può negare lo sconvolgimento della modalità dei rapporti interpersonali, delle perplessità e degli insiti pericoli  nei nuovi tipi di incontri dematerializzati.
Consideriamo per un istante gli apparecchi televisivi, considerabili come estensione sensoriale personale e  la loro conseguente potenzialità  di influire sulla vita, le scelte, i consumi, gli indirizzi politici. Orwell nel 1948, nel suo libro “1984”, aveva descritto tutto questo che, allora, sembrò fantascienza, ma la realtà del “Grande fratello” ha superato la fantasia.
Incombe, inoltre, il pericolo della “Mente Globale” a cui Internet può facilmente indurre.
La domanda successiva è: abbiamo i mezzi per prevenire l’influenza potenzialmente pericolosa del virtuale sulla personalità degli individui? Certamente  il livello culturale degli utilizzatori dei sistemi virtuali rappresenta un filtro, costituito dalla radicazione della propria personalità, educazione e cultura.
Ma i giovani, il cui Io è fragile ed in formazione, sicuramente rappresentano l’anello debole della catena.
In una mia ricerca di due anni fa sui genitori di alunni di scuola media di un quartiere popolare di Palermo, utilizzando un modulario di un socio Lions psicologo, ho raccolto i seguenti dati :

Come giudica il tempo trascorso     adeguato: 69%, eccessivo:13%; scarso:18%
da suo figlio al computer?

Condivide col figlio l’uso del          spesso: 18%,      mai:  49%,   talora: 33%
computer?

Suo figlio usa il computer per          frequentemente: 12%,  mai: 25%,  occasionalmente 63%
studio?

Sa che su internet sono tutte            Si:  80%,          non lo so: 20%
le informazioni?

Ha disposto che suo figlio usi          Si: 20%,  no :  20%,  non lo so: 60%
solo portali controllati?

Controlla i siti visitati da                  si: 35%,   no: 65%
suo figlio?

Suo figlio segue il consiglio di         si: 57%,  no: 28%,  non lo so: 15%
limitare l’uso di internet?

Ritiene di possedere capacità e         superiori: 7%, uguali: 7%, inferiori: 86%.
conoscenze come suo figlio su
internet?

I dati confermano che i ragazzi sono sostanzialmente lasciati liberi, grazie alle capacità superiori nell’utilizzare i calcolatori rispetto ai genitori.
Ma anche gli adulti sono vittime di queste nuove sirene elettroniche; basti pensare ai videopoker, alle somme di danaro dilapidate ed ai drammi familiari che ne scaturiscono.
Dobbiamo rassegnarci a concedere tale contributo umano all’avanzare del progresso tecnologico?

Un pensiero riguardo “La realtà virtuale

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