La rivincita della lingua

(Gabriella Maggio)

Da qualche tempo da tante parti si dà addosso alla lingua, come a qualcosa di superfluo, di noioso, che porta via tempo da dedicare ad altro. Ma che altro? Non ce lo chiediamo, ubbidiamo e basta. Un “ messaggino” è già lungo. Le conversazioni procedono per luoghi comuni.  C’è chi sostiene che il luogo comune è diventato tale perché passa importanti informazioni, questo si può anche concedere.  Ma è ancora vitale o si è ridotto all’osso dello stereotipo? Nessuno ci pensa, tranne gli addetti ai lavori. E tutti gli altri parlanti? Niente! Infilano sempre le stesse parole. Per fortuna esistono i Poeti. E non sono così pochi come si crede, sono tanti.  Stanno in disparte alcuni, altri  forse meno numerosi hanno tanto successo, sebbene i loro ammiratori non li considerino poeti, perché scrivono anche la musica. Che strano, la poesia è musica. Diamo quindi la parola ai Poeti,  aiutiamo la nostra lingua a resistere ai tagli per mancanza di soldi ed agli oltraggi per mancanza di amore.  Oggi propongo due poesie di Carmelo Fucarino.

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