L’ERNIA OMBELICALE

(Dott. Vincenzo Ajovalasit)

L’ernia ombelicale è la fuoriuscita di una parte d’’intestino o dell’epiploon, dalla cavità addominale, attraverso un orifizio o una soluzione di continuo, presente nella regione ombelicale. L’obiettività è caratterizzata dalla presenza di un rigonfiamento nella stessa sede, che aumenta di volume durante il pianto e gli sforzi, cioè quando la pressione intra-addominale aumenta.

L’ernia è caratterizzata dai seguenti componenti:

  • Una porta: che è la breccia attraverso la quale si fa strada.
  • Un sacco: costituito dal peritoneo parietale estroflesso
  • Un contenuto: rappresentato dal tipo di viscere presente nel sacco.

Questo contenuto può essere:

  • riducibile: quando rientra in addome.
  • Irriducibile: quando non è possibile riportare in addome il contenuto.

L’irriducibilità di un’ernia è legata alla quantità eccessiva dei visceri erniati ma più spesso alle aderenze che si formano tra loro e con le pareti del sacco.

Le ernie permagne sono quelle particolarmente voluminose e irriducibili, perché la quantità d’intestino fuoruscito è talmente grande da aver perduto, “il diritto di domicilio in addome”.

L’ernia ombelicale è una patologia frequente, provocata da un difetto di chiusura della parete addominale (nei neonati) o da una debolezza della parete o da una lesione della regione ombelicale secondaria a uno sforzo intenso o un trauma. Può essere congenita o acquisita, nell’infanzia è congenita mentre nell’adulto è acquisita, esistono delle differenze tra le due affezioni, nell’adulto l’etiologia, la prognosi, le complicanze e la terapia sono diverse da quelle dei primi anni di vita.

L’ernia ombelicale nell’adulto: fa parte delle ernie della parete addominale, può interessare tutte le fasce di età, s’instaura per una debolezza o per una lesione muscolo-aponeurotica. L’ ernia è frequente nelle donne in stato di gravidanza, negli anziani, negli obesi o in alcune patologie addominali..

Per chiarire meglio il meccanismo di debolezza della parete, che predispone alla formazione di questa patologia, bisogna descrivere, in breve, l’anatomia dei muscoli retti addominali.

La parete addominale anteriore è formata dai due muscoli retti, uno per lato, hanno un decorso discendente; questi ventri muscolari originano dalla quinta e settima cartilagine costale e terminano nel margine superiore del pube. Il retto presenta tre – quattro iscrizioni tendinee trasversali (ben visibili nei soggetti magri e muscolosi); è diviso da quello contro laterale, dalla linea alba. Nella parte centrale di questa linea si trova la cicatrice ombelicale. Una guaina riveste questi due muscoli, costituita dall’aponeurosi dei tre muscoli addominali laterali di destra e di sinistra (obliquo esterno e interno, trasverso dell’addome).

Quando i due muscoli non sono a contatto lungo la linea mediana o linea alba, si forma una zona centrale senza muscoli e chiusa solo dalla guaina che li riveste, questa patologia è chiamata diastasi dei muscoli retti; in questo caso la parete presenta una zona mediana debole, sopratutto subito sopra la cicatrice ombelicale, dove i visceri (l’intestino tenue o l’epiploon), a causa di un aumento persistente della pressione addominale, possono fuoriuscire.

La lesione muscolo aponeurotica è conseguenza di una lacerazione, secondaria a uno sforzo intenso o un trauma, che crea un orifizio attraverso il quale fuoriesce l’intestino o l’epiploon ricoperti dal peritoneo.

Le dimensioni di queste ernie sono molto variabili, da quelle di una nocciola a quelle gigantesche che possono contenere gran parte dell’intestino (ernie permagne).

L’ernia ombelicale dell’adulto non tende a guarire, ma si accresce progressivamente. Particolarmente comuni sono le complicazioni, lo strozzamento dell’ernia, o la formazione di aderenze che rendono non riducibile l’ernia. Una complicanza caratteristica è l’infezione del sacco erniario, favorita dalla particolare sottigliezza della cute che la ricopre.· Una volta fatta la diagnosi è conveniente eseguire la terapia chirurgica, prima che possa accrescersi di volume determinando lesioni muscolari persistenti o aderenze tra il peritoneo e i visceri erniati o lo strozzamento erniario che richiede un intervento urgente. Un’eccezione al precoce intervento è l’ernia della donna in stato di gravidanza, dove negli ultimi mesi di gestazione la parete addominale sopporta pressioni elevate, in questi soggetti è sempre conveniente non intervenire chirurgicamente celermente, sia per tutelare il nascituro sia per riparare il difetto alla presenza di una normale pressione addominale, quindi è opportuno attendere qualche mese dopo il parto.

L’unica complicazione che richiede l’intervento urgente in gravidanza, è lo strozzamento erniario, per il pericolo che s’instaurino gravi lesioni intestinali, con rischio per la vita della gestante.

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Infine non bisogna confondere l’ernia dal laparocele ombelicale che è una tumefazione che compare, dopo l’intervento chirurgico, in corrispondenza della cicatrice. In circa l’8% delle incisioni chirurgiche ombelicali, eseguite in soggetti adulti, soprattutto se anziani o defedati, si può formare un cedimento della plastica di riparazione nella parete muscolo-fasciale con la ricomparsa del rigonfiamento ombelicale.
L’intervento chirurgico può essere eseguito in Day Surgery per le piccole-medie ernie, mentre quelle di maggiori dimensioni richiedono un ricovero ordinario. La tecnica tradizionale aperta è quella più frequentemente utilizzata, può essere eseguita in anestesia locale per le piccole ernie, mentre per quelle più voluminose è necessaria l’anestesia generale. L’intervento da attuare varia da caso a caso, nelle piccole ernie non è necessario l’utilizzo di protesi per riparare il difetto della parete, per tutte le altre invece la riparazione protesica è il trattamento di scelta, in quanto garantisce percentuali minime di recidiva.
Il trattamento laparoscopico trova indicazione in casi selezionati. I vantaggi sono quelli generalmente riconosciuti alla chirurgia laparoscopica, e sono caratterizzati dalla mini- invasività, minor dolore, miglior decorso post operatorio, più precoce ripresa dell’attività quotidiana e lavorativa.

Difetto congenito di chiusura della parete addominale: durante la vita intrauterina alcune strutture vascolari, l’arteria e le vene ombelicali, formano il cordone ombelicale che attraversa l’ombelico del feto per ossigenarlo e nutrirlo; alla nascita, quando il cordone ombelicale non serve più, il foro in cui esso s’inseriva, si chiude spontaneamente nei primi giorni di vita; la mancata o l’incompleta chiusura di quest’orifizio predispone all’ernia ombelicale.

Attraverso questo buco della parete per un aumento della pressione nell’addome (come nel pianto e nella defecazione etc.), s’insinua il peritoneo e una porzione dell’intestino o di epiploon e l’ernia si rende visibile all’esterno come un rigonfiamento ombelicale. Il gonfiore nell’ombelico, quindi, aumenta di volume quando il bambino piange, grida o è sotto sforzo e regredisce, a volte fino a scomparire, quando dorme o è supino. Questa tumefazione può essere evidente alla nascita ma spesso è più visibile nelle settimane successive; l’ernia è più frequente nel prematuro e nella razza nera

Non esiste un procedimento per prevenire il formarsi di un’ernia ombelicale. Per la riduzione dell’ernia non sono consigliati l’applicazione di cerotti, fasce, bottoni, monete, o quant’altro serve per contenere la massa erniaria, anzi possono essere dannosi, infatti, impediscono alle strutture muscolo-aponeurotiche di irrobustirsi, quindi ne ostacolano la guarigione spontanea.

Anche nei lattanti può essere presente una diastasi dei muscoli retti addominali, che predispone all’ernia, ma in molti casi, questo difetto tende alla guarigione spontanea con la crescita staturo-ponderale, infatti, lo sviluppo dei muscoli nella parete anteriore porta riavvicinamento dei due ventri muscolari, colmando il difetto della regione mediana.

La presenza di un’ernia ombelicale è causa di ansia nei genitori che ritengono questa patologia pericolosa per la vita del bambino. Invece quest’affezione frequentemente si risolve spontaneamente entro i tre anni di vita, per chiusura spontanea dell’orifizio ombelicale.
La preoccupazione dei genitori, è comprensibile, ma non è fondata dal punto di vista clinico, infatti, è raro che questa malattia, in età pediatrica, dia delle complicanze ed è rarissimo che si possa strozzare. L’ernia ombelicale non si rompe; il pianto non è nocivo né la fa aumentare di dimensioni. Il volume dell’ernia varia da 0,5 cm di diametro fino a 6 cm, ma, nelle maggior parte dei casi non supera i 2 cm; non da mai sintomatologia dolorosa se non interviene una complicanza. L’ernia congenita in una piccola percentuale di casi può aumentare di volune, mentre in una minoranza di casi può persistere oltre il terzo anno di età, in tali casi, l’unica terapia è l’intervento chirurgico. Nell’eventualità che un’ernia aumenti progressivamente di volume, l’intervento può essere eseguito dopo l’anno di età.
L’intervento è fatto in regime di Day Surgery e consiste, attraverso un piccolo taglio arcuato in prossimità della cicatrice ombelicale, nella riduzione dell’ernia e riparazione del difetto della parete con punti riassorbibili. L’alimentazione può essere ripresa subito dopo il risveglio dall’anestesia. La dimissione dal reparto avviene tra le sei e le otto ore dalla fine dell’intervento. E’ consigliato di evitare il bagno per i dodici – quattordici giorni successivi all’operazione. Mentre non ci sono limitazioni per le attività quotidiane, è controindicato il gioco che richiede un impegno fisico (calcio, karate, bicicletta, etc.), per circa due mesi dall’intervento.

69 pensieri riguardo “L’ERNIA OMBELICALE

  • 15 agosto 2010 in 08:30
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    ciao io ho una bambina di un mesetto ed a lennia ombelicale io nn so che cosa e se qualcuno mi puo rilassare un po perche avrei un po di paura

  • 6 settembre 2010 in 22:15
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    Signora Patrizia,
    molti neonati -.lattanti hanno l’ernia ombelicale, fortunatamente la maggior parte guarisce spontaneamente con la crescita senza intervento chirurgico. Stia tranquilla, l’ernia va solo controllata periodicamente presso un ambulatorio di chirurgia pediatrica e solo se persiste dopo i tre anni di età, va eseguita la correzione chirurgica.
    Dott.Vincenzo Ajovalasit.

  • 11 ottobre 2010 in 09:52
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    Salve, volevo chiedere una informazione, io ho avuto un intervento chirurgico fatto con la parocoscopia al 2004 mi hanno tolto un fibroma al utero. Dopo il intervento di un anno avuto una infessione al ombelico quella volta diciamo sono guarita, al 2008 ho avuto ancora questi problema mi usciva pus e mi facceva più male en torno al ombelico, con gli antibiotici e una pulizia fatta per 15 giorni al ombelico che lo facceva il chirurgo con cierti liquidi a posta al ospedale
    ho evitato il intervento, ho fatto anche una ecografia ombelicale, dove si era evidenziata raccolta verosimilmente purulena avente diametro massimo di 6.2mm, uguale quella volta mi sono sentita bene dopo di un controllo di piu meno 3 mesi.

    Sono pasati quasi 2 anni e mezzo è queste weekend no sono stata bene, mi ha cominciato a fare male ancora il ombelico in torno e sento come qualche ago che pungie, oggi mi he uscito ancora della pus no tanta, pero sono preocupata e non so che devo fare, e li chiedo gentilmente mi guide a capire meglio che dovrei fare, si lasciarme tollere il ombelico o si posso come la altra volta fare lo che prima le avevo detto, non so si è per il fatto che mi sono ingrassata di qualche kilo, sono alta 1.52 m sto pesando 63 kili, non so si forzee ho fatto troppo sforzo fisico quando pulizco il pavimento mi pieggo spesso, si questo ha provocato ancora che il mio ombelico mi dia queste problema, febre non nè ho, solo sento un pùo di nauzia.
    Per favore mi pùo dare un consiglio dello devo fare, la rengrazio.
    Saluti Monica

  • 15 ottobre 2010 in 23:43
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    Gentile signora Monica, da quello che descrive in questa sua lettera, lei ha un onfalite purulenta. Necessario è capire perchè dopo due anni si è ripresentata? Indispensabile è ripetere l’ecografia addome, non solo quella ombelicale, per escludere la presenza di un dotto o d una cisti di natura congenita o acquisita, che si sono secondariamente infettate.Può anche essere presente, per una infezione purulenta trascurata, una cavità retrombelicale dove l’infezione persiste nel tempo, .Se non è presente una di queste cause e se la terapia medica non risolve l’infezione, è necessario eseguire una terapia chirurgica locale per il drenaggio del pus e le successive medicazioni. Nel caso in cui l’infezione è determinata dalla persistenza di un canale aperto (dotto) o di una cistio o di una cavità retroombelicale, è necessario procedere chirurgicamente alla chiusura del dotto o alla asportazione della cisti o della cavità.
    Vincenzo Ajovalasit

  • 17 dicembre 2010 in 08:39
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    Ho 48 anni e frequento regolarmente una palestra dove faccio anche pesi. Recentemente il dottore mi ha segnalato una piccola ernia ombelicale (riducibile) quasi non visibile esternamente. Il dottore mi ha detto di non preoccuparmi e che posso continuare ad andare in palestra. Visto che è piccola, comunque forse non è meglio operarla? Anche perchè vorrei continuare a frequentare la palestra. Premetto che quasi 20 anni fa sono stato operato di ernia bilaterale inguinale…. c’è un fattore congenito?
    Grazie
    Alessandro

  • 17 dicembre 2010 in 20:58
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    salve il mio nome è Cesarina
    , mio marito accusa forti dolori dalla bocca dello stomaco fino sotto l’ ombellico, e si sente tirare il testicolo destro,poi si sente pungere dietro i reni.e si sente tirare la gamba destra
    gli ho prenotato un’ecografia addome completo e una lastra lombosacrale .sono preoccupata può essere un’ernia?

  • 17 dicembre 2010 in 21:43
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    L’ernia inguinale può essere congenita o acquisita. Considerata la tua età, penso che sia acquisita, cioè secondaria a lacerazione aponeurotica. Se è molto piccola, falla controllare periodicamente dal tuo medico di famiglia; appena noti che tende a crescere o se ogni volta che fai palestra hai dolore, ti conviene eseguire l’intervento chirurgico.
    Vincenzo Ajovalasit

  • 17 dicembre 2010 in 21:47
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    erroneamente ho scritto ernia inguinale ma mi riferivo all’ernia ombelicale.
    Vincenzo Ajovalasit

  • 10 gennaio 2011 in 22:37
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    Salve Dott. Vincenzo Ajovalasit, la contatto per esporle il mio problema e chiedere un suo parere professionale in merito al mio caso. Il mio nome è Giuseppe e sono un ragazzo di 23 anni della provincia di Palermo con un ernia ombelicale di piccola entità situata nella parte superiore dell’ombelico. La presenza di quest’ultima mi ha posto nella condizioni di cessare le attività motorie di bodybuilding da me frequentate per evitare che ripetuti sforzi potessero aumentare vistosamente le dimenzioni. Le sensazioni dolorose sono avvertite in funzione della posizione assunta dall’addome che cessano se l’escrescenza viene rientrata verso l’addome. Volevo chiederle se a suo parere è consigliabile intervenire tempestivamente nonostante le piccole dimenzioni e se l’intervento tempestivo può ridurre sensibilmente le possibilità di ricomparsa dell’ernia in questione.
    La ringrazio anticipatamente per l’attenzione.

  • 14 gennaio 2011 in 15:01
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    salve dott. mi chiamo enrico, qualche giorno fà mi sono accorto di avere un ernia ombelicale di piccole dimensioni, questa mattina mi sono fatto visitare dal medico di famiglia che mi ha confermato che ho una piccola ernia ombelicare e di tenerla sotto controllo x il momento visto che è di piccole dimensione e non da fastidio.
    Dott. volevo chiederle se secondo lei va operata subito.?
    Sono un pò ansioso perchè 8 mesi fà ho ricevuto un intervento chirurgico x l’asportazione di un residuo timico, ho passato i primi gg davvero molto male x l’intervento ho dovuto restare a letto 3 gg quasi immobilizzato con dolori forti,ma la mia ossessione è stato il catetere che dramma x me,volevo sapere anche come viene effetuato l’intervento e se ce bisogno in qualche caso del catetere?

    scusate x le troppe domande ma questa cosa mi mette un po in ansia

    la ringrazio x l’attenzione.

  • 22 gennaio 2011 in 01:08
    Permalink

    Buonasera dottore, mi chiamo Alessandro, 35 giorni fà ho subito un intervento di ernia inguinale, i primi 29 giorni sono andati benissimo ma al trentesimo dopo un duraturo rapporto sessuale ho cominciato ad accusare un dolore sopra la cicatrice, 3-4 centimetri sotto all’ombelico. Le premetto che soltanto alcuni giorni prima avevo ripreso la vita di tutti i giorni, camminare, lavorare, portare la macchina….le volevo chiedere se secondo lei c’è la possibilità di una recidiva o se addirittura può trattarsi di un ernia ombelicale. Grazie .

  • 12 maggio 2011 in 17:28
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    ho 84 anni.da un paio di mesi l’ombellico mi si è leggermente gonfiato e il mio medico mi ha riscon trato un’ernia.suggerendomi di operarla.quel che vorrei sapere se l’intervento può essere fatto senza ricovedro e se con un apposito cinto (se esiste )posso evitare il chirurgo. Grazie,saro grato se potessi ricevere un riscon tro sulla mia E.M. Ancora grazie. Raffaele C.

  • 12 maggio 2011 in 17:32
    Permalink

    nessun commento per ora.attendo risposta alla mia richiesta.

  • 19 giugno 2011 in 21:48
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    Gentile sig.Raffaele,per motivo professioneli e familiari è da qualche mese che non mi collego al sito Palermo Lions dei Vespri, anche se in ritardo rispondo alla sua domanda. Lei ha 84 anni e da qualche mese ha notato un piccolo gonfiore ombelicale, che il suo medico ha diagnosticato come un ernia ombelicale. Che fastidi le da questa ernia? se è asintomatica non eseguirei l’intervento chirurgico ma la terrei sotto controllo medico periodico; inoltre è necessario eviare quelle cause che aumentano la pressione addominale (sforzi, stipsi etc.). Invece, se sono presenti dolorlori ombelicali-addominali o altri disturbi dovuti alla presenza dell’ernia, o se la tumefazione tende ad aumentare di volume, allora l’intervento non è rinviabile.
    Cordiali saluti Vincenzo Ajovalasit

  • 18 ottobre 2011 in 15:11
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    Gent. Dottore Ajovalasit ho seguito le sue risposte in merito all’ernia ombelicale e volevo chiederle consiglio: durante la seconda gravidanza un violento sternuto notturno mi ha causato un’ernia ombelicale.il medico mi ha detto di tenerla sotto controllo.sono passati 4 anni e qualche giorno fà a causa di un attacco di stipsi ho notato una piccola “nocciolina” al di sotto dell’ernia pre esistente.devo preoccuparmi?e’ ora di intervenire?è collegato un continuo senso di nausea(non sono incinta) e malessere generale?l’intervento precluderebbe una futura gravidanza?scusi per tutte le domande ma sono molto ansiosa e piena di dubbi!grazie in anticipo!

  • 10 novembre 2011 in 08:13
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    Una piccola ernia ombelicale non complicata, non determina alcun malessere generale, tranne un lieve fastidio locale con piccole modificazioni del suo volume determinate dall’aumento della pressione intraddominale. Per questo motivo, è consigliabile evitare la stipsi che è una delle cause degli aumenti pressori con fuoriuscita dell’ernia. La nocciolina rilevata al di sotto la precedente ernia, è difficile capire di che cosa si tratta senza una visita medica, una nuova piccola ernia? un linfonodo? una diastasi dei muscoli retti rimasta dopo la gravidanza?. Se hai programmato una altra gravidanza, affrontala con serenità, può aumentare un poco il volume dell’ernia. Un po’ di tempo dopo l’ultima gravidanza , con un piccolo intervento chirurgico si provvederà a riparare il piccolo difetto della parete addominale.
    Cordiali saluti Vincenzo Ajovalasit

  • 20 novembre 2011 in 16:44
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    Gentile dr Ajovalasit, ho 62 anni, ho fatto cinque anni fa un intervento di colecistectomia (ho tolto la coleciste) e il chirurgo mi mise anche una rete per contenere una piccola ernia ombelicale. Ora l’ernia si è riformata , a volte ho la nausea dopo aver mangiato e un lieve fastidio locale. Sono in ansia, Lei mi può dire se è il caso di fare l’intervento? Grazie mille, cordiali saluti. Bianca

  • 23 novembre 2011 in 06:49
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    Gentile Signora Bianca,
    Una visita presso un chirurgo di sua fiducia può essere necessaria per comprendere, se è possibile, il motivo della recidiva . Se l’ernia tende a fuoriuscire spesso, determinando continui fastidi e questi sono da lei mal tollerati, è necessario ripetere l’intervento chirurgico. Prima di procedere in tale direzione, mi accerterei se esistono delle cause anatomiche e patologiche che hanno favorito l’insorgenza della recidiva (debolezza anomala della parte, diastasi dei muscoli retti etc.). Anche alcune patologie croniche soprattutto dell’apparato respiratorio, che determinando tosse continua possono favorire la recidiva erniaria. In questi casi tocca a lei decidere se eseguire un nuovo intervento chirurgico, accettando il rischio di successive recidive o convivere con la sua patologia, cercando di evitare o di curare, tutte le cause di aumento della pressione addominale.
    Cordiale saluti
    Vincenzo Ajovalasit

  • 27 novembre 2011 in 19:49
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    salve ho mia figlia e’ nata con ernia ombelicale circa all’eta di 4 anni ha subito il primo intervento che dopo un mese si sono scuciti i punti dall’interno, parto dal fatto che la bambina soffre di stitichezza e il dott.della chirurgia pediatrica la tiene sotto controllo per curare la stitichezza la sottopone ad un altro intervento dalla distanza di due anni dal primo intervento ma anche questo dopo due mesi non riesce si sono riscuciti i punti interni mi puo’ rilasciare una sua risposta? Grazie mille,cordiali saluti.Daniela.

  • 1 dicembre 2011 in 08:29
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    Gentile Signora Daniela,
    Proverei a chiedere al chirurgo che l’ha operata il motivo della recidiva dell’ernia. Sicuramente le alte pressioni addominali causate dalla stitichezza o da una faringo-tracheo-bronchite con tosse insistente, possono essere responsabili delle recidive, ma anche la presenza di una diastasi dei muscoli retti addominali può essere rea di una condizione di debolezza nella parete. Prima di ogni altra cosa, è necessario curare la stipsi ed escludere una delle cause favorenti la ricomparsa dell’ernia. La terapia regolarizzante l’evacuazione deve essere prolungata nel tempo (anche con una dieta adeguata); spesso sono necessari mesi di cure, per riabituare la bambina a un regolare svuotamento dell’alvo. Solo dopo avere normalizzato la pressione addominale, eliminando tutte le cause che predispongono alla recidiva (se è possibile), è utile programmare un altro intervento chirurgico.
    Cordiali saluti
    Vincenzo Ajovalasit

  • 2 dicembre 2011 in 18:57
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    grazie mille x la risposta il chirurgo mi ha consigliato anche una pancierina a strappo dicendomi che aiuta l’ernia a far si che entri da sola visto che da solo due mesi stata operata. cordiali saluti. Peppe.

  • 1 febbraio 2012 in 16:07
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    buon giorno sono una mamma di 37 anni
    5 giorni fa ho avuto un’intervento di ernia ombelicale
    un trauma
    tutto procede bene con l’a nestesia locale ma il mio terrore si e averato ho subito sentito tagliare……..
    la pressione che mi veniva fatta per far rientrare l’ernia era insopportabile che addiritura quasi alla fina volevano farmi l’anestesia totale ma mancava poco e ho preferito soffrire…
    l’intervento era piccolo ma il trauma idescrivibile
    Ora sto ancora male dolori all’ombellico sopratutto quando mi alzo le chiedo se e normale avere tutti giorni la nausea-
    mal di pancia e disenteria?
    fanno parte del post intervento o e solo un virus intestinale?
    per i dolori sto prendendo tachipirina 1000 e per finire durante l’intervento avevo il ciclo
    Mi sa dire quanto devo ancora aspettare per riprendere la mia vita quotidina ?
    e’ normale avere ancora dolori?
    grazie buona serata
    Francesca

  • 15 febbraio 2012 in 23:23
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    Gentile signora Francesca,
    Dopo un intervento per ernia ombelicale, un poco di dolore è normale, soprattutto quando si contraggono i muscoli della parete addominale, ma sono sintomi che passano dopo una o due settimane. La nausea e alvo diarroico non sono presenti dopo questo tipo d’intervento. Potrebbe avere sofferto di una malattia intercorrente (dovuta a un virus o un batterio). Se persistono i sintomi meglio consultare un medico di sua fiducia.
    P.S. attenzione a non abusare con l’ingestione di farmaci analgesici (tachipirina) perché possono provocare delle complicanze.
    Cordiali saluti Vincenzo Ajovalasit

  • 11 marzo 2012 in 21:42
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    Salve dottore le scrivo perché sono molto in ansia Per la mia bambina di tre anni, da qualche giorno ho notato che ha una piccola ernia ombelicale, precisando il fatto che la bambina non l’ha mai avuta e che purtroppo e’ molto stitica. Mi sono spaventata molto per questa cosa, la prego di demi sapere la sua opinione. La ringrazio in anticipo.

  • 19 marzo 2012 in 08:25
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    Gentile signora Sabrina
    cominci a curare la sttichezza, che è causa di un aumento della pressione addominale, se è molo piccola potrebbe rientrare, Sono necessari controlli chirurgici per verificare l’evoluzione dell’ernia. Solo se dopo la normalizzazione dell’alvo l’ernia persiste, sarà necessario un intervento chirurgico
    vincenzo ajovalasit

  • 17 aprile 2012 in 20:58
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    Buonasera Dottore sono Maria ho 33 anni e 2 anni fa ho scoperto di avere un ernia ombelicale di circa 2 cm. ho avuto 3 gravidanze e l’ernia l’ho scoperta dopo un anno della nascita della 3 bambina. Un mese fa ho iniziato ad avere di nuovo dolore all’ombelico, ho fatto l’ecografia e il mio medico ha consigliato di toglierla. Cosa fare?qual’è l’anestesia più giusta da fare?e il post operatorio come va affrontato, lo chiedo in modo da organizzarmi con le bambine. Grazie 1000

  • 23 aprile 2012 in 05:55
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    Gentile Sig.ra Maria
    l’intervento per l’ernia ombelicale deve essere eseguito in anestesia generale, chieda al suo chirurgo di fiducia, che tipo d’ intervento dovrà eseguire e che venga conservato l’ombelico. Per il periodo post operatorio non è presente molto dolore ma un fastidio ombelicale che passerà dopo una settimana circa; l’importante è stare a riposo ed evitare le sollecitazioni addominali per circa due mesi (non dovrà sollevare pesi, regolarizzare la stipsi etc.).
    Vincenzo Ajovalasit

  • 14 maggio 2012 in 01:09
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    ciao ho 23 anni e ne ho tolte due del ombelico la seconda 5 anni fa ma è gia da 2 anni che sento forte dolore nel ombelico come se qualcuno mi tirava da dentro al volta mi blocco e non riesco nemmeno camminare, può essere un altra? grazie e qualle esame poso fare grazie ancora

  • 25 maggio 2012 in 22:23
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    Cara Stella, innanzitutto è necessaria una visita specialistica da un chirurgo, bisogna escludere la recidiva dell’ernia( non ti dimenticare di portare tutta la documentazione, in tuo possesso, dei precedenti interventi). Se non si tratta di un ernia, lo stesso medico ti consiglierà gli accertamenti strumentali necessari a capire l’origine dei tuoi disturbi
    Saluti
    Vincenzo Ajovalasit

  • 14 giugno 2012 in 15:39
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    salve ,la settimana prossima anche io sarò operata di ernia ombelicale.Il mio chirurgo vuole farmi un’anestesia spinale,ma io non sono tranquilla visto che ho già avuto un’esperienza negativo con il cesareo perchè sentivo tutto tanto è vero che dopo mi hanno fatto anche la generale.Che cosa mi consiglia?,grazie.

  • 17 giugno 2012 in 12:36
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    sono del parere che l’anestesia generale sia la più indicata per quest’intervento, anche se teoricamente sono possibili altri tipi di anestesia. Ne parli con l’anestesista che collaborerà con il chirurgo.
    Saluti Vincenzo Ajovalasit

  • 25 febbraio 2013 in 15:40
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    ciao..sono la mamma di nicolas..il mio bimbo ha un mese e mezzo e l’ernia ombelicale chi mi dice di mettere un cerotto chi una moneta…chi dice che rientra da sola…chi devo ascoltare????

  • 28 febbraio 2013 in 11:46
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    salve sono fabio ed ho 45 anni la settimana scorsa mi hanno trovato questa ernia ombelicale che non è ancora grande ma si vede appena di fianco all’ombellico..visto che pratico sport devo intervenire chirurgicamente ho ci sono terapie non invasive da effettuare?…vi ringrazio fin da ora se mi fate sapere qualcosa.

  • 2 marzo 2013 in 19:05
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    ciao sono una donna ingravidanza sono alla 9 settimana ho fatto l’ecografia e il mio ginecologo mi ha detto che ho il cordone ingrossato e de una piccola ernia al cordone ombelicale che si dovrebbe mettere al posto da sola che solitamente e cosi…mi devo preoccupare?il mio bimbo potrebbe avere problemi?per favore rispondete a dimenticavo questa e la seconda gravidanza ma nella prima non avevo questo problema

  • 19 maggio 2013 in 20:16
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    Buonasera sono il papà di Tobia che ha 2 anni
    Il 5 giugno lui ha un ernia ombelicale fin dalla nascita
    Adesso e abbastanza vistosa 3-4 cm io
    E la mia compagna siamo molto preoccupati
    Perché a volte diventa dura come un sassetto e non
    Rientra lui piange e dopo un po’ ritorna molla e rientra
    Con il pollice fa un rumore tipo (squech)lo abbiamo fatto
    Vedere piu volte anche dagli specialisti del burlo di Trieste
    E ci hanno detto che l ernia non da dolore
    Salvo in caso di incarceramento o strozzamento e che si valuterà un operazione entro il quarto anno addirittura ne hanno sentita un altra piu piccola io le
    Volevo chiedere e possibile che se il bimbo ha per esempio
    Mal di orecchie o denti,o problemi ad andare di corpo
    L ernia diventi così dura?mi scusi sei sono divulgato troppo ma siamo molto
    Preoccupati la ringrazio buonasera.

  • 30 maggio 2013 in 06:27
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    La stitichezza e l’aumento del gas intestinale favoriscono la fuoriuscita dell’ernia, quindi è opportuno regolarizzare l’alvo. Il dolore è dovuto a questo, per l’aumento della pressione endoaddominale l’ernia pressa sull’orifizio erniario (cioè quel buchetto della parete addominale da cui fuoriesce l’ernia) e da fastidio. E’ assolutamente necessario regolarizzare l’intestino, parlatene con il pediatra di famiglia. Se malgrado questa terapia, l’ ernia continua a dare fastidio e continua a crescere di volume si può operare prima dei quattro anni.
    Saluti
    Vincenzo Ajovalasit

  • 30 maggio 2013 in 23:57
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    Grazie mille per la spiegazione.

  • 3 luglio 2013 in 11:01
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    Buongiorno dottore Ajovalasit,
    ho 20 anni e mi è comparsa un ernia, causata dalla gravidanza. il 18 febbraio di quest anno sono stata operata,avendo la bambina non sono stata molto a riposo, da circa un mese, percepisco un leggero fastidio intorno all ombelico e da ieri sera se mi tocco facendo un pò di pressione mi sento pungere e mi fa male,e si sono formate due rialzi tipo delle bollicine, devo preoccuparmi?
    Grazie x la sua risposta

  • 8 luglio 2013 in 16:21
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    casualmente ho letto le domande fatte al dott.Vincenzo Ajovalasit in riferimento alle ernie , complimenti al dott. per la professionalità e consigli in merito, io personalmente da quattro anni ho un’ernia ombelicale non dolente , il chirurgo visitandomi mi ha consigliato di dimagrire essendo che sono obesa , nonostante varie diete non riesco dimagrire ,rimane il problema dell’ernia che temo che si possa ingrandire al presente non sento nessun disturbo porto sempre una fascia di elastico , mi farebbe piacere sapere dove il dott. Ajovalasit svolge il suo lavoro, io abito in provincia di Asti , cordiali saluti

  • 8 luglio 2013 in 16:21
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    gentile Dott.ho 44 anni e 3 anni fa ho subito una duodenocefalopancreasectomia a causa di un tumore neuroendocrino,ho inoltre avuto 2 parti cesarei.Ora sto bene ma ho ernia ombelicale che mi da fastidio e diastasi dei muscoli addominali. Vorrei migliorare esteticamente la mia pancia, esiste solo la chirurgia per questi problemi?Potra capire che non penso molto volentieri ad un altro intervento.Quale e il suo consiglio per il mio caso?grazie. monica

  • 8 luglio 2013 in 16:32
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    ho trovato l’indirizzo del dott. ajovalasit tramite google , se si trovava più vicino alla mia città Asti , sicuramente avrei prenotato una visita, rinnovo i complimenti al dott. per la sua comprensibile e sapiente preparazione professionale
    cordiali saluti

  • 15 luglio 2013 in 08:20
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    Un lieve fastidio nei primi mesi dopo l’intervento è una cosa normale, con il tempo andrà via. Le due piccole tumefazioni ombelicali “le bollicine” potrebbero essere dovute ai punti di sutura interni, che a volte l’organismo non tollera e fa una reazione infiammatoria. E’ opportuno farsi ricontrollare dal chirurgo. Niente di importante, ma è necessario un controllo specialistico.
    Saluti
    Vincenzo Ajovalasit

  • 20 luglio 2013 in 06:58
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    Gentile signora Monica, mentre da bambini, nei primi anni di vita, l’ernia ombelicale può guarire spontaneamente, negli adulti questo non avviene. L’intervento chirurgico rimane l’unica soluzione per guarire da questa patologia.
    Cordiali saluti
    Vincenzo Ajovalasit

  • 23 luglio 2013 in 07:28
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    buongiorno mi hanno riscontrato un ernia ombelicare di 10 ml mi hanno detto che è meglio fare intervento x mettere una rettina ,volevo chiedere se lo fanno in laparoscopia ho devono tagliare , e di quanto??’ se tagliano?? grazie buona giornata

  • 29 luglio 2013 in 21:36
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    Gentile signora Barbara,
    l’ intervento per ernia ombelicale comunemente non si fa in laparoscopia. Viene fatta un incisione vicino all’ombelico. Comunque è sempre meglio chiedere prima al chirurgo operatore, il tipo d’intervento che eseguirà; la paziente una volta informata su come avverrà la riparazione, dovrà firmare il consenso alla procedura chirurgica.
    Cordiali saluti Vincenzo Ajovalasit

  • 2 ottobre 2013 in 21:18
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    Salve dottore, le volevo chiedere un consiglio, da qualche mese ho affaticamento e pesantezza alle gambe e camminando, mi stanco facilmente. A volte quando faccio ginnastica (a terra per ernie discali), noto un piccolo rigonfiamento vicino l’ombelico. Potrebbe essere un’enernia ombelicale? RingraziandoLa anticipatamente per la risposta, Le invio distinti saluti.

  • 13 novembre 2013 in 17:01
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    volevo sapere se l ernia ombelicale puo provocare dopo aver mangiato gonfiore e pesantezza addominale e pesantezza a ds dell ombellico

  • 14 dicembre 2013 in 14:59
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    Salve,ho appena affrontato un intervento per un’ernia ombelicale,e’ andato tutto bene,se non fosse che ho un forte dolore al fegato,saprebbe aiutarmi a capire la ragione??
    Grazie

  • 22 dicembre 2013 in 09:44
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    Salve volevo avere info. Sono una mamma di 4 bambini e con il passare delle gravidanze l’ernia ombelicale presente è andata peggiorando sempre più e oltre al dolore nell’ultima gravidanza alla 30-32° settimana l’ombelico ha assunto un colore violaceo e tumefatto tanto da richiedere un ricovero. Fortunatamente tutto si e risolto e la mia bambina è nata.
    Ora dopo 18 mesi dalla gravidanza ero quasi giunta al termine dell’allattamento (mi è rimasto il dolore all’ombelico quando faccio sforzi o mangio qualche cosa in più) ed ero
    pronta per sottopormi all’intervento…. quando ho saputo che aspetto il 5° figlio.
    Volevo chiedere quali rischi comporta dato che l’ERNIA NON E’ RIENTRABILE ED E’ PRESENTE DEL MATERIALE ADIPOSO? E’ consigliabile operarmi in gravidanza? Quali rischi corro io e quali il bambino? Quali complicazioni ci potrebbero essere? e dovuti all’anestesia? C’è qualcosa che io posso fare per evitare lo strozzamento? Grazie e Buon Natale!

  • 28 dicembre 2013 in 21:36
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    Non è possibilee fare diagnosi senza accurata anamnesi e un attento esame obiettivo. E’ un dolore all’ipocondrio destro o è il muscolo retto addominale che ti fa male? Cara Enza ti consiglio di consultare il medico che ha eseguito l’intervento, lui ha le necessarie conoscenze mediche per una corretta diagnosi.
    Un caro saluto
    Vincenzo Ajovalasit

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