Glossario illustrato della biancheria intima

(Raffaello Piraino)

Gina Lollobrigida nel film “ Anna di Brooklyn”

Baby doll – Camicia da notte molto corta, quasi sempre in nylon trasparente, venuta di moda alla fine degli anni Cinquanta. Osservando le due parole inglesi, è evidente che “baby”, richiami il significato di “bambina”, e “doll” quello di bambola. Si sono susseguite però due differenti versioni sull’utilizzo di questa espressione per l’indumento. La prima, probabilmente la più credibile, associa il baby doll alla semplice costituzione e fattura dei vestitini delle bambole, che avevano una struttura a campana e delle piccole bretelle. Tale struttura era tra l’altro simile a quella delle bambine, il che giustificherebbe ulteriormente il binomio. Preciso inoltre che in inglese il verbo agghindare è reso con to doll up, quindi l’espressione potrebbe essere ricondotta ad agghindata a bambina. L’altra versione fa invece riferimento ad un film di Elia Kazan del 1956, intitolato Baby doll. In quel film l’attrice Carrol Baker interpretava Dorothy, una ragazza che veniva soprannominata doll. Tale sceneggiatura lanciò il baby-doll come arma di seduzione e di intrigo. Nonostante la diffusione del pigiama, molte donne scelsero per dormire capi d’abbigliamento più femminili e tra questi spiccò per importanza il baby doll. Attualmente viene considerato parte della lingerie e, alla sua funzione pratica, è subentrata una funzione seduttiva e sensuale: infatti le gambe, il sedere, il seno, le cosce della donna rimangono scoperte. Ricordiamo infatti che esso è composto da una sorta di camiciola molto corta, generalmente abbinata a degli slip coordinati. Per realizzare questo indumento furono adoperati i materiali più comuni a quel tempo: la seta e vari tessuti sintetici trasparenti. Spesso fu arricchito con frange, pizzi e ornamenti vari lungo i bordi. Dopo il successo del film il baby doll si elevò a nuovo simbolo di sex appeal, a metà tra innocenza e malizia, e iniziò ad essere indossato da dive dell’epoca come Marilyn Monroe, Doris Day, Gina Lollobrigida, Sofia Loren, ma anche tratteggiato sulle silhouette di eroine dei fumetti come la conturbante Betty Boop. Conobbe in seguito un periodo poco fortunato, in quanto superato da un tipo di lingerie più aggressivo, come guepiere e corsetti succinti. Ma le passerelle primaverili degli ultimi anni hanno segnato il suo ritorno e anche la sua mutazione. Non più indossato di notte tra le pareti domestiche, il baby doll è uscito oggi nuovamente allo scoperto e utilizza tessuti come il pizzo, la seta, lo chiffon. Gli stilisti si sono quindi lasciati nuovamente sedurre e lo propongono oggi in mille fogge adatte per ogni occasione, ad esempio per andare in spiaggia ma anche ad un cocktail.

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