LA FINESTRA SULL’IMMIGRAZIONE

(Vera Ferrandi)


Caritas al Governo: ‘Serve una sanatoria per i braccianti’

Troppi invisibili vivono in Italia e le loro condizioni di vita sono a rischio anche per gli altri

La Caritas diocesana come sempre in primo piano sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione degli stranieri nel nostro territorio, questa volta attacca l’attuale Governo, che non ha agevolato le migliaia di immigrati che, anche se non in regola con il permesso di soggiorno, potevano benissimo ottenere un lavoro per mantenersi onestamente in Italia. Tra questi sicuramente i braccianti sono tra quelli meno considerati perché stretti dalla morsa delle quote dei flussi, divisi per categoria e con l’angoscia sempre in gola che il datore di lavoro non si presenti al famigerato appuntamento presso lo Sportello Unico dell’Immigrazione per la firma del contratto di soggiorno. Insomma, stati d’animo diversi per problemi uguali. Così la pensa Mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, ospite del settimanale ”Terzo Tempo” di TV2000 che ha invitato l’attuale Governo ad “una sanatoria per agricoltori immigrati se sanatoria significa regolare le persone mettendole in condizione di essere collocate anche in attività lavorative”.
Ma non vuole parlare solo di questo. Vengono ancora una volta rimarcate le condizioni di vita dei braccianti agricoli immigrati, a partire dal caso emblematico di Rosarno. A 10 mesi dalla rivolta, le telecamere di TV2000 sono tornate proprio lì per capire cosa ancora oggi stia succedendo. Nulla o quasi è cambiato, forse sono anche peggiorate.
Si esorta dunque ad una svolta e ad un allargamento di quelle maglie così strette per chi potrebbe tranquillamente lavorare in Italia.

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