OPINIONI SULLE AGITAZIONI STUDENTESCHE DI QUEST’ULTIMO PERIODO

(Valentina Vadalà)

In questo ultimo periodo abbiamo assistito ad una” ribellione” di tutti gli studenti delle scuole italiane, a causa del decreto DDL 1905,emanato dal ministro dell’istruzione Gelmini. I giovani  hanno fatto sentire la loro voce attraverso occupazioni e autogestioni nelle scuole, attaccando striscioni sui monumenti e montando sui tetti,  ma hanno anche manifestato per le strade,bloccando le vie principali delle varie città. Il decreto  ha creato una sfiducia nei cittadini  e ha provocato una “rivoluzione”non solo tra studenti,ma anche tra  precari e ricercatori delle università, coinvolti anche loro. Le manifestazioni inizialmente pacifiche si sono trasformate in veri assalti e quasi in scontri civili; infatti molti “rivoluzionari” ,che si possono definire  delinquenti, hanno assaltato le vetrine dei negozi,hanno picchiato coi manganelli, hanno bruciato cassonetti e combattuto violentemente contro le forze dell’ordine, sfiorando la tragedia. Questi episodi sono stati molto criticati ed anche io li condanno, ma allo stesso tempo penso che questi gesti così estremi  siano la conseguenza dell’inascolto da parte del Governo. Penso: “Quando gli studenti manifestavano pacificamente perché non sono stati ascoltati ?” E poi:” Per essere ascoltati bisogna arrivare a tali gesti e a tale disperazione?” Secondo me,  il Governo doveva aprire un dialogo con i giovani,come  ha fatto il Presidente Napolitano.  Mi chiedo come il ministro Gelmini possa dire che il dialogo è stato più volte aperto o perché si  chieda il motivo di tutta quella gente in piazza! La cosa che mi ha turbato di più  è stato il fatto che un Ministro abbia definito “vigliacchi” noi studenti. Se voler tutelare il proprio futuro e difendere il diritto allo studio vuol dire essere vigliacchi, non ho capito proprio nulla della vita!Io penso sia giusto che noi giovani esponiamo le nostre idee senza rimanere a guardare passivamente al nostro futuro , rovinato da chi non capisce che se la scuola viene danneggiata, automaticamnente viene penalizzato il nostro Paese e  tutti quei  “cervelli” che alla fine sono costretti a emigrare per garantirsi un futuro migliore. In fin dei conti anche i nostri genitori nel ’68 fecero sentire la loro voce, per non finire burattini nelle mani della classe dirigente e quindi anche noi dobbiamo continuare  a far sentire la nostra voce;  sia continuando a studiare per dimostrare ai nostri governanti che non siamo dei vigliacchi e dei fannulloni che cercano occupazioni per non studiare  sia manifestando in modo  civile. Spero solo  che prima o poi qualcuno si interesserà a noi! Lo so, noi giovani siamo molto sognatori;sogniamo di poter cambiare le cose a prescindere da tutto; però io spero che un giorno tutti noi, giovani d’oggi, potremo raccontare ai nostri figli in modo fiero come abbiamo lottato per migliorare la nostra società!

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