STEVE JOBS

( Attilio Carioti)

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La morte di Steve Jobs, per quanto prevedibile per la sua grave malattia, è giunta improvvisa ed ha generato una crisi di orfanezza in moltissime persone, anche in chi non ha mai seguito la sua attività scientifica o le tappe della sua vita. Ma tutti conoscono le sue “invenzioni “ anche se non tutti le usano . Ecco il motivo di tanta eco. Infatti in queste ore è stato scritto” Quegli oggetti che hanno cambiato la vita” come si legge sul Corriere della sera “ o “Grazie Steve, ci hai cambiati “ su Repubblica in prima pagina. Non sono mancati veri e propri necrologi come quello di Beppe Severgnini, sempre sul Corriere, “Addio Steve, ingegnere dei nostri sogni” tra l’ironico ed il sentimentale che conclude :” Se riesci a tirarci fuori un’app, mandacela giù: sarà celestiale”. L’ultima sua invenzione è stata l’iPad, leggero, pratico, con lunghissima autonomia su cui si scrive, sfiorando appena la tastiera, dovunque si voglia. Non è geniale ? Dagli scritti di queste ore emerge anche il carattere dell’uomo inflessibile e perfezionista, orgoglioso delle proprie scelte tanto da dire ai giovani dell’Università di Stanford: “ Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore . ..abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione : loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare..”

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