I CELESTI PROTETTORI DI PALERMO: SAN NICOLA DA TOLENTINO

(Gianfranco Romagnoli)

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La città di Palermo, forse per effetto della sua tormentata storia, ha da sempre avvertito la necessità di affidarsi alla protezione celeste. Pertanto, nel tempo, è stata mobilitata a tal fine dal Senato e dal popolo palermitano, prima ancora di riceverne la sanzione ufficiale dalla Chiesa, una intera legione celeste.Alla testa di questa schiera sta, ovviamente, la Madonna Santissima del Carmelo, proclamata protettrice della città con atto del Senato dell’ 8 novembre 1688, la cui statua, inserita in una elegante edicola, sovrasta il Palazzo delle Aquile. In prima linea nella santa schiera troviamo Rosalia, proclamata a furor di popolo Patrona della città dopo il miracolo della cessazione della peste del 1624, il cui culto ha soppiantato quello delle precedenti quatto Vergini Patrone Agata, Cristina, Ninfa e Oliva: una Santa normanna, voluta dagli Spagnoli per sottolineare la legittima successione del loro regno a quello normanno, senza tuttavia voler oscurare le tradizioni precedenti, come dimostra l’inserimento delle statue delle quattro sante Vergini, insieme a quelle dei monarchi della dinastia precedente, nel mirabile complesso architettonico barocco di Piazza Vigliena o dei Quattro Canti, snodo della Palermo trasformata dai nuovi governanti in città teatro, atta a celebrare con fastosi cortei e processioni i trionfi della monarchia e della religione e a meritare il titolo di cabeza del reyno, con il quale la indicavano.

Nel XVIII secolo Palermo contava come patroni quindici Santi principali e venti secondari: tra tutti questi ricordo San Benedetto il Moro, celebrato da Lope de Vega e Antonio Mira de Amescua in due commedie spagnole del Secolo d’oro, la seconda delle quali ho tradotto ed editato con relativo commento, in forma di e-book, sul sito www.centrointernazionalestudisulmito.com. Cito ancora, trascurandone tanti altri, San Mamiliano, primo vescovo di Palermo e Sant’Onofrio, sul quale Luigi Gianfranco Consiglio ha pubblicato un gustoso articolo su un recente numero del periodico culturale “Il Bandolo”. Ma la figura che mi preme di sottolineare, nella mia qualità di palermitano d’adozione nato però nelle Marche, è quella di San Nicola da Tolentino, proclamato patrono dal Senato di Palermo il 24 ottobre 1650 e titolare della bella chiesa di via Maqueda, eretta a partire dal 1596 in contiguità all’omonimo convento agostiniano, in sostituzione della antica piccola cappella di Santa Maria del Popolo (già anteriormente sinagoga), e concessa all’Ordine nel 1601.

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San Nicola da Tolentino nacque nel 1245 a Sant’Angelo in Pontano, provincia di Macerata: ordinato sacerdote, dopo essere stato in vari conventi nel 1275 giunse al convento di Sant’Agostino a Tolentino, dove visse in fama di santità e nell’esercizio della carità per trent’anni, fino alla sua morte. Fu anche un famoso predicatore ed esorcista. Canonizzato nel 1446 dopo un lungo processo iniziato il secolo prima, è celebrato il 10 settembre.Chi non vi fosse mai stato, è invitato a visitare a Tolentino l’importante santuario a lui dedicato, che oltre alla bella chiesa barocca ricca d’opere d’arte e ad interessanti locali museali, offre al godimento della vista il più antico chiostro e, soprattutto, il cosiddetto Cappellone di San Nicola, interamente adornato di pregevoli affreschi trecenteschi della scuola giottesco-riminese, opera di Giovanni ed Andrea da Rimini, che illustrano vari episodi della vita del Santo. La visita alla sua tomba, meta di pellegrinaggi, consente di lucrare l’indulgenza plenaria.  Stranamente, il patrono di Tolentino non è San Nicola, ma San Catervo, che pur avendo una bella chiesa neoclassica a lui dedicata, passa in seconda linea rispetto al suo “rivale”. In proposito, i tolentinesi usano commentare : “Tutto per Nico’ , niente per Cate’.”

3 pensieri riguardo “I CELESTI PROTETTORI DI PALERMO: SAN NICOLA DA TOLENTINO

  • 16 settembre 2012 in 09:47
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    Da Tolentinate mi congratulo con l’autore per l’articolo da cui ho potuto apprendere novità sulla bella Palermo.
    Già visitata anche la Chiesa di San Nicola da Tolentino.
    Scrivo oggi festa del Perdono di S.Nicola (ricorre sempre la 1.a Domenica dopo il 10 Settembre di ogni anno). Come avrà notato non è giusto Tolentinesi ma Tolentinati.

  • 26 agosto 2014 in 22:31
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    Piccola precisazione: l` edicola sopra Palazzo delle aquile raffigura santa Rosalia, per il resto articolo molto interessante.

  • 2 ottobre 2016 in 19:50
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    Articolo molto confusionario, innanzitutto per la bufala sulla statua posta in cima al palazzo delle Aquile, quella è SANTA ROSALIA, incontrastata patrona principale sin dal 1624 (prima era ugualmente patrona insieme a tutti gli altri). Tutti gli altri santi proclamati patroni dal senato in diversi gradi, erano proclamati tali per il semplice fatto di dare delle onorificenze ai diversi ordini religiosi che risiedevano in città, così tutti potevano sentirsi parte integrante della comunità cittadina. Ma tali santi mai sono entrati nel cuore del popolo palermitano e ne è conferma l’inesistente culto e devozione. Al contrario della Patrona principale SANTA ROSALIA che è stata voluta come Patrona Principale unanimemente da Chiesa, Senato e soprattutto dal Popolo. Quando scrivete gli articoli, accertatevi di sapere le cose, per lo meno quelle basilari…

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