Blocco del carburante a Palermo

(Gabriella Maggio)

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Come leggiamo sulla stampa accreditata i libri mastri sequestrati ai clan mafiosi non lasciano dubbi sul fatto che circa l’80% delle attività commerciali in Sicilia è soggetto al racket delle estorsioni, meglio noto come pizzo. Secondo stime ufficiali questo pervasivo sistema criminale sottrae al PIL del Sud 7.5 miliardi di euro l’anno. Tuttavia gli esponenti del movimento dei “forconi” rispondono ai giornalisti, che domandano se nel movimento ci sia la possibilità di infiltrazioni mafiose, con un secco e candido “ la mafia è a Roma”. Come se molti di loro non subiscano quotidianamente i danni di un sistema economico drogato dalla mafia. Non mi risulta che nella storia della Sicilia siano state fatte proteste così incisive, come i blocchi stradali di questi giorni, per ribellarsi al giogo della criminalità che non risparmia certo gli autotrasportatori. Certamente il prezzo del carburante ad 1,8 euro a litro è un ostacolo allo sviluppo economico, ma sicuramente meno di quanto lo sia mafia s.p.a.

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