INTERVISTA CON LA SCRITTRICE LEDA MELLUSO

( Gabriella Maggio)

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Leda Melluso torna a parlare di Palermo nel suo secondo romanzo storico, pubblicato alla fine del 2011 con Piemme, “L’amante inglese” ; ancora una volta ci guida con mano abile e ferma nella lettura di una vicenda ricca di temi narrativi. Tra i tanti l’interessante quadro storico della Sicilia ancien régime, colta nel paesaggio cittadino ed in quello campagnolo, con la proposta di questioni che si possono leggere anche come antefatto del Risorgimento. Ho rivolto alcune domande alla scrittrice:

ll  romanzo  ha un titolo intrigante. Chi è l’amante inglese?

E’ lady Emma. Figlia  di un fabbro e cresciuta in una baracca della campagna inglese,  attraverso una scalata senza precedenti , diventa moglie dell’ambasciatore  lord William Hamilton , amante del famoso ammiraglio Orazio Nelson, amica di Maria Carolina, regina di Napoli. Quella di Emma è la storia delle donne di ogni tempo e ogni luogo che sfruttano la  bellezza per soggiogare uomini di potere. Donne che poi nella maggior parte dei casi finiscono  male.

Perché il Settecento?                                                                                                   

La storia che racconto è poco conosciuta ma molto significativa. Una riflessione sulle speranze che i siciliani spesso nutrono nei confronti del potere.  Si è scritto molto sulla Rivoluzione napoletana del 1799, finita tragicamente nel sangue, ma non su  quello che accadde in Sicilia in quegli anni. Quando re Ferdinando e Maria Carolina di Borbone, in fuga da Napoli, sbarcano a Palermo, i siciliani li accolgono con calore ma ben presto rimangono delusi.  Ferdinando pensa solo alla caccia e alle donne, Maria Carolina ai suoi numerosi amanti. Entrambi, incuranti del benessere dei sudditi, sperperano il denaro pubblico, impongono nuove tasse, reprimono nel sangue i tentativi di rivolta. Anche l’ammiraglio Nelson, che ha il compito di proteggere i reali, cade in un degrado impensabile. Follemente innamorato di Emma, per assecondarla trascorre le notti al tavolo da gioco facendo abuso di alcol. Un quadro desolante ma molto attuale: sesso e potere, una miscela esplosiva!

Personaggi tutti negativi?    Una Sicilia senza possibilità di riscatto?

No. Nel romanzo si rappresenta l’aristocrazia passiva, improduttiva e ossequiosa nei confronti del potere ma anche il popolo affamato che si ribella alle ingiustizie sotto la guida della borghesia illuminata. In Sicilia, soffia il vento della rivoluzione, sta per irrompere il nuovo, anche se in apparenza l’isola sembra destinata all’immobilismo .  Vi è il cadetto squattrinato che sposa le idee rivoluzionarie, la giovane destinata alla clausura che si ribella, la femminista  ante litteram, pronta a morire per i suoi ideali.  Vari filoni narrativi che si intrecciano in una vicenda piena di colpi di scena.

Quali sono i luoghi che fanno da sfondo alla vicenda?

Palermo, nei suoi aspetti più affascinanti: i quartieri popolari del Capo e della Kalsa, con voci e  profumi inconfondibili, Villa Giulia sulla scia della descrizione di Goethe, la Palazzina Cinese, acquisita proprio in quella occasione dal re che ne fa la sua riserva di caccia,  Villa Palagonia, dove, sotto lo sguardo dei mostri, scoppia la passione fra Emma e Orazio. Una Palermo incantevole!

Il  prossimo romanzo sarà sempre ambientato a Palermo?

Sì, sempre romanzo storico, ambientato in Sicilia alla fine del Cinquecento durante la dominazione spagnola. Anche qui le vicende della protagonista, offrono lo spunto per  una riflessione sul  potere. Solo rileggendo la storia della nostra isola si possono  comprendere le cause dello sfruttamento e del degrado in cui  essa è caduta nei secoli.

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