LA GRECIA E L’EUROPA

( Daniela Crispo)

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Da diversi mesi la Grecia è l’imputato principale della crisi europea tanto che sembra la palla al piede dei virtuosi, che ogni giorno le ricordano i suoi torti. Ma non può durare a lungo così. Solo cifre su cifre e borse altalenanti; quando si pensa che salgano precipitano e quando si vede tutto nero risalgono. Sembra che non ci siano regole, ma sensazioni, umori labili e volatili. Forse s’impara più dalla letteratura e dalla storia che da altre fonti. Allora, come ci ricorda Luciano Canfora su “Il corriere della sera” di ieri, 17 giugno, potremmo prendere esempio da Solone, letterato ed uomo politico del V sec.a.C. che “affermò il principio che il debito non può essere un’ipoteca sugli esseri umani “.

Se poi riflettiamo sul lessico della politica scopriamo che termini come tirannia, democrazia, assemblea ci rimandano ancora ad Atene del V sec. a. C. Perciò in questi giorni “ il minimo che si possa fare per la Grecia ,dice Eva Cantarella sul “Corriere della sera” del 17 giugno, è parlare dell’eredità che gli antichi greci ci hanno lasciato”. Senza i Greci l’Europa di oggi non sarebbe la stessa. Ma per capirlo non bisogna impegnarsi più di tanto a sfogliare libri poderosi . Basta fare un giro per i musei delle più prestigiose capitali europee per capirlo. Questo non significa “mitizzare” la Grecia, farne una specie di paradiso perduto, ma secondo Eva Cantarella si deve pensare che, pur nella profonda diversità tra i popoli e tra le epoche “ alcune delle più importanti conquiste del nostro pensiero sono greche, per esempio i miti, Ulisse, Antigone, Agamennone….

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