LA LUNGA ESTATE CALDA DI PALERMO

( Gabriella Maggio)

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Palermo brucia non solo per le elevate temperature estive, ma per l’incendio, a quanto pare doloso, della discarica di Bellolampo. Sino al tardo pomeriggio di ieri 4 agosto i canadair si sono affannosamente susseguiti per effettuare sull’incendio lanci d’acqua, presa a mare al largo di Capo Gallo o a Trapani dove si sono riforniti di schiumogeni  che inibiscono la combustione. I piloti si sono impegnati al massimo esponendosi alle nubi di fumo denso che si levavano dai rifiuti in combustione. Pare che ne abbiano sofferto. Anche nel centro città di notte si è percepita in maniera inequivocabile la puzza di bruciato, che si avverte di meno durante il giorno. Oggi sul cielo di Palermo volano soltanto i soliti gabbiani che cercano il loro cibo nell’immondizia che si accatasta nelle strade. Pare dai notiziari che la situazione sia sotto controllo. Se si guarda a destra di monte Cuccio si nota ancora la nuvola di fumo. Per chi vuole illudersi si vede appena appena perché si confonde col cielo oggi velato da una bianca foschia. Spero che non ci sia nessuno che insegue ancora facili illusioni. Mi viene in mente un aggettivo usato da L. Sciascia per questioni siciliane : “irredimibile”. Io non credo che vogliamo continuare ad usarlo anche se ce lo suggerisce il pessimismo della ragione. Suvvia, Palermitani, uno scatto d’orgoglio! Dimostriamo che non soltanto vogliamo, ma sappiamo come cambiare.

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