GIULIA GONZAGA di CARLA AMIRANTE

( Gabriella Maggio)

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Carla Amirante è una presenza discreta e costante nella vita culturale di Palermo, nella pittura, nella poesia, nello studio del mito ed adesso nella storia con Giulia Gonzaga la contessa di Fondi ed il suo tempo tra intrighi ed eresie, pubblicata da Carlo Saladino editore nel maggio 2013. Nell’opera l’autrice propone un’attenta ricostruzione, fondata rigorosamente sui documenti, della vita della gentildonna vissuta tra il 1513 ed il 1566, testimone autorevole del suo tempo per l’alto rango sociale a cui apparteneva e per la sua raffinata cultura. Nata Gonzaga, sposata Colonna, Giulia è invischiata nei contrasti familiari di due famiglie tanto potenti da meritare l’attenzione del Papa Paolo III e dell’Imperatore Carlo V. La sua vita si trova pertanto al centro di un interessante affresco della storia e della cultura italiana della prima metà del Cinquecento, quando il Rinascimento volge al Manierismo.

Come tutte le personalità eminenti dell’epoca anche Giulia Gonzaga si circonda di artisti, che si riuniscono nella sua residenza di Fondi, formando una vera e propria corte ; né è estranea, durante il soggiorno a Napoli, ai fermenti di rinnovamento spirituale che circolano soprattutto nell’aristocrazia della città. Come scrive Benedetto Croce in Vite di avventure di fede e di passione a p. 207 : Quella società risentiva l’azione dei nuovi tempi e l’afflato della Riforma o rinascita religiosa che si levava da per tutto e più forte spirava dalla Germania e in Napoli penetrò e infervorò e agitò gli animi non meno, e forse più e più largamente , che in altri luoghi d’Italia. Di particolare rilievo è perciò il legame spirituale che Giulia stabilisce con Juan de Valdés. Scrive infatti l’autrice a p.104 “ Quando Giulia Gonzaga conobbe per la prima volta Juan de Valdés, non poteva immaginare quanto quel breve incontro sarebbe stato determinante in seguito per la sua vita”. L’opera di Carla Amirante costituisce un chiaro esempio di metodo storiografico classico fondato sulla consultazione di fonti e documenti dell’epoca, al quale, l’autrice associa come dice Manlio Corselli nella sua puntuale prefazione :” la magistrale lezione del filosofo francese Ricoeur la quale ci insegna che la storia è sempre una connessione di molte storie …. Una vera e propria messa in intrigo operata dallo storico”. I fatti sono narrati con empatia tutta femminile, in quanto l’autrice è attratta dalla ricchezza di vicende e dai contrasti che Giulia Gonzaga vive impersonando drammaticamente le lotte del suo tempo.

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