GÜNTER GRASS SPECCHIO DELLA GERMANIA

( Gabriella Maggio)

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Premio Nobel per la Letteratura nel 1999 con la motivazione : le cui licenziose fiabe ritraggono la faccia dimenticata della storia” è morto ieri a Lubecca all’età di 87 anni. Aveva trovato il successo internazionale con Il tamburo di latta del 1959. Nel romanzo il nano Oskar partendo dai suoi avi narra sul suo tamburo la sua vita, che s’intreccia con la storia della Germania fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando decide di riprendere la crescita, volutamente fermata fino ai 28 anni all’altezza di un bambino di te anni. Ma la crescita sarà priva di armonia, perché sotto il collo gli spunterà una gobba, simbolo di perdurante deformazione. Il romanzo insiste sulla mancanza di proporzione ed armonia nella società che letterariamente si traduce in una rappresentazione dal basso, il nano, e nell’accusa rivolta non soltanto alla società, ma all’esistenza nel suo complesso.

Il romanzo fu percepito come una sfida e come un’affermazione del legame imprescindibile e responsabile tra la vita dell’uomo e la storia. Naturalmente Grass assunse il ruolo di scrittore impegnato, appoggiando anche la Ostpolitik di Willy Brandt e il movimento pacifista. Al primo romanzo, giustamente giudicato un pilastro della cultura europea della seconda metà del ‘900, hanno fatto seguito altre opere in cui ha ribadito la critica verso la società. Nel tempo l’impegno nella politica attiva è venuto meno con chiari segni di delusione per le modalità di unificazione della Germania e per la socialdemocrazia, ma anche per quella internazionale ed in ultimo per la politica europea della Merkel. Nel 2006 ha rivelato pubblicamente, nell’opera Sbucciando la cipolla, di aver fatto parte delle Waffen –SS nel 1944, di essere stato ferito nel ’45 e di essere stato internato in un campo di prigionia. La dichiarazione, prudentemente avvenuta dopo il conseguimento del Nobel, ha deluso molti suoi ammiratori che l’hanno considerata tardiva e in contraddizione con l’atteggiamento di coscienza critica del popolo tedesco, assunta da Grass nel tempo.

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