LA DELUSIONE DELLA RETE

(Pino Morcesi)

Chi ha recitato un atto di fede alla rete oggi è deluso. Non ha trovato libertà, né uguaglianza e ancor meno ricchezza facile. Questo è il parere degli esperti come Andrew Keen, il quale da imprenditore della Silicon Valley è diventato scrittore. La sua ultima opera è Digital vertigo , un attacco frontale ai social network, considerati i nostri nuovi padroni perchè possiedono il nostro bene più prezioso : i nostri dati personali. Le sue opinioni hanno fatto scalpore e non sono mancate le interviste come quella a Francesca De Benedetti di La Repubblica, nella quale Keen afferma che trovare tutto sul web, non ci aiuta a capire la complessità della realtà, che ci sfugge sempre più perché tendiamo a semplificare ogni concetto fino a banalizzarlo. Il diffondersi dell’informatizzazione creerà, secondo lo scrittore , per di più una disoccupazione crescente, anche nei settori in cui i Paesi si sentono protetti, perché credono di detenere ancora l’esclusiva.

Nell’intervista a un blog del New York Times Keen ha completato la sua disamina del web dicendo : Siamo tutti un po’ sedotti dal nuovo culto dei social media. Ci è stato detto di rivelarci, di metterci a nudo, sempre di più, sulla rete. In realtà questo esporsi ci regala soltanto una dolorosa solitudine. Il rapporto spesso morboso che molti hanno con internet acuisce quello che Zygmunt Bauman, riferendosi alla politica, definisce la sospensione tra il non più e il non ancora (in La Repubblica dell’8 maggio 2015), che ci disorienta perché genera anche l’impossibilità di elaborare un pensiero che ci dia una direzione, degli obiettivi, imponendoci di restare da soli, ognuno per sè. I Governi devono perciò assumersi delle responsabilità, per esempio dovrebbero impegnarsi a limitare i monopoli dei network e soprattutto a tutelare i nostri dati, per non trasformarci in merce più o meno consapevole.