L’ARTE DEL TÈ

( Pino Morcesi)

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Tra le bevande più antiche il tè è stato scoperto forse casualmente dall’imperatore cinese Chen Nung, che secondo la leggenda beveva per igiene soltanto acqua bollita. Un giorno, mentre dormiva sotto un albero di tè selvatico, alcune foglie caddero nell’acqua calda. Per curiosità l’imperatore bevve l’infuso che subito gli diede un senso di benessere. Fino a quel momento le foglie di tè triturate erano usate per preparare impiastri analgesici. Da medicina il tè diventa bevanda. Pur originario della Cina, il rituale della preparazione del tè si afferma in Giappone. Si racconta che la diffusione del tè in Giappone come bevanda con significati spirituali e sociali ebbe origine quando il monaco buddista Eisai, tornando dalla Cina dove era andato per studiare la dottrina chan ( resa in giapponese zen ), ne comincia a coltivare i semi nel convento. Inizialmente il tè non è un infuso, ma una sospensione perchè le foglie di tè essiccate e ridotte in polvere vengono mescolate nell’acqua calda con un frustino di bambù fino a farla schiumare.

Dai monasteri dove la preparazione del tè s’intreccia con la filosofia zen, il consumo della bevanda si diffonde tra gli uomini dell’aristocrazia guerriera prima e della ricca borghesia mercantile poi. Sen no Rikyū fissa la cerimonia del tè fondandola sul concetto di armonia con se stessi, con la natura, con gli oggetti d’uso nella preparazione della bevanda. Fondamentale il luogo in cui si svolge la cerimonia che deve essere tranquillo e appartato.

 

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Nel tempo la cerimonia del tè subisce un altro mutamento da esclusivamente maschile diventa anche femminile, quando , dopo l’occidentalizzazione del Giappone avvenuta a fine ‘800, la tradizione del tè si perde. Allora un discendente di Rikyū per salvare l’antica tradizione fa in modo che la cerimonia del tè sia compresa nei programmi delle scuole femminili. La tradizione rinasce in parte perché pur mantenendo i tratti sociali ed estetici, ne perde quelli filosofici e spirituali originari. Il tè viene consumato in Europa a partire dal 1632 ed è difficile stabilire quando vi si è aggiunto il latte o il limone. Comunque da allora anche l’Occidente ha elaborato un suo rituale, variabile a seconda della personalità del bevitore e dei luoghi. Ovviamente non fa parte di alcun rituale consumare il tè dei distributori negli uffici o nei locali pubblici in bicchieri di plastica e in piedi.

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