IN QUALUNQUE MODO PURCHE’ SI LEGGA

(Daniela Crispo)

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Leggere dal latino lĕgĕre, raccogliere, affine al greco λέγω, raccogliere , dire, nel primo significato esprime l’azione complessa che fanno gli occhi su un testo per estrarre elementi significanti, briciole di senso, come dice George Perec in un suo scritto del 1976 “Leggere”. Così ci si sente nel testo e lo si riconosce come tale. Non esiste una posizione o un orario di lettura comune e generalizzato, ma strettamente individuale. In piedi, sdraiati, accovacciati su un divano o poltrona, insomma come si vuole. Ma qualcuno vuole talvolta avviare i bambini e non solo a una corretta lettura cominciando dalla postura, dalla luce, dall’orario.

Spesso questo zelo corregge le posture, ma allontana dalla lettura, soprattutto i giovani; si dimentica che leggere è un atto spontaneo e libero, ma soprattutto piacevole. Anche leggere con gli occhi muovendo le labbra viene considerato un segno volgare. Leggiamo a voce alta se ce lo chiedono. Se si ritiene importante leggere ad alta voce qualche testo o una sua parte per meglio assaporarlo si fa in segreto, da soli. Ma alcuni testi esigono la voce alta, altri il mormorio, altri il sussurro e se si è in grado di distinguere queste sfumature bisogna avere il coraggio di agire. La lettura non è un fatto da e per specialisti, ma per ciascuno anche per i profani. Quella disinvoltura con cui si usa il telefonino, per cui non si esita a far ascoltare ad estranei i nostri fatti anche intimi, sarebbe più proficuamente impiegata nella lettura. Le mani sembrano utili quando si legge soltanto per girare le pagine. Eppure sono utili per segnare il testo, operazione fondamentale per fissare, enfatizzare, criticare quello che si legge. Qualche anno fa le mani preparavano la lettura tagliando le pagine, gesto sicuramente propiziatorio alla concentrazione della lettura. Rari lettori s’intravedono dove potrebbero esserci: sale d’aspetto, mezzi di trasporto, caffè, località balneari. Invece del libro o del giornale c’è il telefonino. Pochi hanno interesse a prendere le distanze da sé e dalla propria vita, abbandonandosi ad una storia che, appassionando e svagando, riconduce a casa più ricchi d’esperienza e più attenti a quello che accade.

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