CONTRAVENTU Canzuni, sonetti, strambotti siciliani

(Gabriella Maggio)

Pippo Pappalardo, poeta siciliano, ha pubblicato una nuova raccolta di poesie  Contraventu, ed. Arianna.

Iu sugnu e rrestu un pueta

Contraventu

Contraventu, non allineato, controcorrente, questa è la condizione di Pippo Pappalardo poeta, che non insegue le mode né le novità  letterarie del suo tempo, ma resta  fedele alla sua musa  fatta  di affetti semplici e saldi, che trovano l’espressione più congeniale soltanto nell’amato dialetto siciliano, la sola lingua che può dare voce  alla sua autenticità di uomo. Attento agli affetti personali, alla violenza bruta  del mondo sui deboli, donne e migranti,  ed alla sofferenza della vita che non risparmia nessuno, ha una visione pessimistica dell’uomo:

Omini lupi,

ca di la fami ‘i l’avutri

si inchinu la panza

per cui  non può fare a meno di porre  domande di senso  alla madre,  santa ntra li santi, ma trova risposta soltanto nella  rassegnazione alla vita difficile, al tempo che passa, al silenzio di Dio : ora ca sugnu vecchiu , nun ti sentu. Ma come spesso accade ai poeti quando : l’ummira cummogghia la chiarìa , è tempu di cantari e di puisia. Confortante perciò il canto che si compone  con studio attento e devoto nel ritmo della lingua dei padri e della tradizione  letteraria siciliana, consolidata nel metro  della canzone, del sonetto, dello strambotto. Anche l’haiku finale, che crea stupore nel lettore,  obbedisce ad una norma classica : comporre l’ispirazione in una forma sintetica, che compendia l’estetica e la meditazione.Voce autentica quella di Pappalardo che affratella nella comune difficoltà della vita e ci lega alla nostra  storia culturale.

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