REVOLUTIO/CONVERSIO

(Irina Tuzzolino)

(Delacroix- La libertà guida il popolo)

Il termine rivoluzione, nel senso storico-politico attuale non ha riscontro nelle due lingue classiche, greco e latino, da cui derivano la maggior parte delle nostre parole. In greco antico περιφορά  indica il movimento degli astri e  στάσις il cambiamento politico. In latino il termine  revolutio, onis ( dal verbo revolvo) dal cui accusativo revolutionem  deriva l’italiano rivoluzione, significa fare rotolare via, ritorno ciclico, cioè un movimento che non provoca un cambiamento. Il senso  è quello di movimento di rivoluzione per es. dei pianeti del sistema solare intorno al sole. A conforto di tale accezione si può allegare  il titolo dell’opera di Copernico De revolutionibus orbium caelestium. L’odierno  significato politico di trasformazione ha invece  conversio, onis, dal verbo converto. La nostra conversione, dall’accusativo conversionem, di significato religioso risale all’epoca medievale. Nel tempo anche  revolutio  muta  significato assumendo quello di cambiamento e dal 1789 quello di cambiamento straordinario della storia. Siamo alla Rivoluzione francese. Gli studiosi hanno cercato d’indagare quale tipo di movimento metta in atto una  rivoluzione  storico-politica. Al riguardo Hegel sosteneva che si tratta di un ribaltamento: il servo diventa padrone. Marx sul ribaltamento ipotizzato da Hegel innesta l’immagine della locomotiva che rappresenta la velocità e la tecnologia. Resta  ancora aperto, alla luce dei fatti contemporanei,  il problema filosofico sul significato e sulle implicazioni storico-sociali delle diverse rivoluzioni, ultima Occupy Wall Street.

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