IL MISTERO DI PARADISE ROAD-ROMANZO DI PIETRO DE ANGELIS

(Gabriella Maggio)

Una piacevole lettura tutta d’un fiato, ben sostenuta da una suspense costante. Intorno al protagonista, Lionel Morpher, l’età vittoriana con l’entusiasmo per le scoperte scientifiche, il moralismo ed il perbenismo, la fiducia nell’Impero Britannico, l’organizzazione dell’Ufficio brevetti e della sua biblioteca. Modesto impiegato della biblioteca dell’Ufficio Brevetti, Lionel, è convinto di vivere nel “migliore di mondi possibili”, che mai avrà scosse ed ubbidiente asseconderà i suoi progetti di vita sempre più elevata come il suo reddito. Tutto può essere calcolato, programmato, realizzato, secondo una lista di priorità, sostenute dalle massime di Samuel Smiles, autore del manuale Self help che Lionel legge ogni giorno. Grande è la fiducia nel suo capo, Mr. Woodcroft, dall’aspetto dignitoso e rassicurante: il soprabito e il cilindro neri, l’ombrello in una mano e una cartella portadocumenti nell’altra e naturalmente una copia del Times. Lionel ha scelto come  moglie Alphonsine, perché gli appare sobria, composta, discreta. Ha un’istruzione essenziale e non ha mai svolto un lavoro, come era richiesto a chi voleva sposare un uomo di condizione superiore. Nessuna meraviglia se il protagonista, di mentalità così rigida e ristretta, perde in breve il controllo della situazione , che era convinto di dominare, quando scopre la passione di Alphonsine per la poesia e la sua relazione con un poeta. Più che l’adulterio impressiona Lionel il mondo della  poesia, fantastico, vago, libero, scevro di qualsiasi utilità  sociale  come gli conferma Mr. Woodcroft : Passatempo frivolo a volte morboso…va a discapito di qualche branca di studio utile…Dopo varie elucubrazioni, incapace di capire che è il caso e non la sua volontà a gestire gli eventi, Lionel decide di usare la Macchina per la  cura del delirio poetico per ricondurre la moglie alla ragione. È stato proprio Mr. Woodcroft a fargliene conoscere l’esistenza, affidandogli l’incarico di redigere un inventario di tutti gli oggetti contenuti in un suo magazzino e destinati a musei ed esposizioni. La macchina era stata inventata dal duca di Comberton per liberare la moglie dal delirio poetico. Ma quando Lionel  dallo studio della sua casa aziona la leva di accensione della macchina  scatena un’esplosione di onde elettriche …che provocano la strage di Paradise Road. Lionel si salva, ma finisce in manicomio, dove si rende conto di essere stato cieco fino al momento in cui anche lui ha scoperto la poesia: una forza primitiva e misteriosa che si agita dentro di noi e sotto ogni cosa. Il mistero di Paradise road è raccontato a più voci, con  lo scopo  di rendere veritiero il racconto, secondo lo stile realistico della seconda metà dell’Ottocento in cui è ambientata la vicenda. Infatti alla registrazione del racconto del protagonista che espone ai medici la sua storia incredibile, si intrecciano le lettere del dottor Archibald Spencer e del dottor Gottlieb Durkhart, quelle di Marcel ad Alphonsine e di questa a Marcel, la narrazione in terza persona, delegata all’autore (o forse chi ha trascritto la registrazione ?) Pur considerando difficile dire quando comincia una storia, Lionel fissa una data precisa: 12 settembre 1874. Un lunedì.  A questo punto il lettore inizia il suo viaggio nella storia misteriosa della strage di Paradise Road. Il romanzo affronta numerose tematiche ancora vive ed attuali come quella della fiducia cieca nelle scoperte scientifiche, dell’aderenza acritica a quanto è ritenuto valido dall’opinione corrente, la diffidenza verso il pensiero libero e creativo, l’estrema semplificazione della realtà e della vita. L’autore naturalmente si schiera contro il suo personaggio per mostrarne tutti i limiti. Lionel Morpher è un antimodello, come non dobbiamo essere.

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