IL GENIO PALERMO

VITA MORTE E MIRACOLI DI UN DIO

Saggio di Carmelo Fucarino ,ed. Thule,Palermo

(Gabriella Maggio)

Il Genio Palermo vita morte e miracoli di un dio, edito da Thule Cultura di Palermo è un esaustivo saggio di Carmelo Fucarino  sul Genio di Palermo visto  nel contesto dell’area mediterranea. In apertura il capitolo  Il nome innominato propone  i graffiti dell’Addaura come  testimonianza del fatto che “Il mito, il culto e la tradizione storica di una divinità o di un semplice spirito della natura che accompagnasse e proteggesse l’uomo dalla nascita alla morte furono abbastanza diffusi in tutta l’area del Mediterraneo”(p.8) . Successivamente l’autore intraprende una attenta disamina filologica di numerose fonti che vanno dalla Bibbia al culto di Mitra, dal daimon greco al Genius romano, dalla pittura rinascimentale al Genio come archetipo psicoanalitico. Conclude il saggio con una ampia documentazione iconografica  dei Geni di Palermo di cui viene singolarmente  ricostruita la storia : “Quel che è certo tuttavia è che il sentimento di identificazione della città con un suo Genio ebbe una tradizione ininterrotta ( p. 203). Come testimonia il Mongitore nel Diario palermitano, citato dall’autore, a partire dal ‘700 “ il simbolo allegorico era divenuto ormai così consueto e stabile che non è aggiunta alcuna postilla…L’immagine del vecchio con il serpe in petto è stereotipata e canonica . È chiaro che tutti sanno di che cosa si trattava “( p.204).Da una analisi della tipologia della rappresentazione iconografica del symplegma, in tutte le sue molteplici forme, in bassorilievo, in statuaria, in pittura, in mosaico o arazzo, l’elemento significativo unificante onnipresente è certamente il serpente” (p.205). Già nella tradizione latina, come testimonia Virgilio nell’Eneide, il Genius era rappresentato dal serpente.” Animale di simbologia sacra e misteriosa a cominciare dal rito orfico della tradizione chtonia indigena”( p.207).  Il saggio offre una trattazione  completa  dell’argomento agli studiosi e una piacevole lettura a chi è mosso da semplice curiosità per un aspetto fondante della cultura e della tradizione palermitana; presenta  anche alcune gustose  notazioni dei tempi che furono. Una di queste ci riporta all’Anice Tutone, ancora oggi usato largamente, che nell’etichetta ripota il Genio. Carmelo Fucarino, studioso di lungo corso e di ampi orizzonti non è nuovo alla composizione di poderose opere. Ha  infatti composto La stratigrafia del comune di Prizzi come metafora della storia  dell’Isola, ricostruzione in tre volumi della storia  del suo paese d’origine e numerose altre opere di carattere saggistico, narrativo e poetico.

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