UN’ADRIANA BELLE ÉPOQUE

(Salvatore Aiello)

E’ tornata sulle scene del Massimo di Palermo Adriana Lecouvreur, il capolavoro di Cilea che sulle nostre ribalte ha riscosso sempre unanime consenso. E’ un’opera per primedonne, per grandi cantanti-attrici che danno vita a un personaggio realmente esistito, la cui vicenda umana e artistica é stata immortalata anche da Voltaire. Il nostro Teatro ha avuto il merito di ospitare le più grandi Adriane da Gemma Bellincioni a Giuseppina Cobelli, Pia Tassinari, Mafalda Favero, la immortale Magda Olivero, Antonietta Stella, Raina Kabaivanska e Daniela Dessì in tempi più recenti. Secondo Massenet  “Cilea possiede il  dono della passione assai più che i musicisti di altri paesi, ogni arte deve corrispondere ai caratteri essenziali della razza per cui le qualità predominanti degli Italiani saranno sempre l’ardore e gli aneliti delle passioni, in sostanza il dramma. Ma ciò che ammiro in lui é la crescente perfezione ed elevazione della forma musicale”; come se non bastasse Amintore Galli sostenne: “E’ la partitura più aristocratica della nostra giovane scuola e attesta le insigni qualità di musicista di primo ordine, dotato di uno stile non meno nobile che puro ed una vena gentile, patetica che fa correre il nostro pensiero al nostro Cigno di Catania, dal quale ereditò la vena elegiaca”. Lo spettacolo, ripreso da una produzione del 2002 del Teatro Sociale di Como, si é avvalso dell’allestimento, da tempo collaudato, di Ivan Stefanutti autore della regia altresì di scene e costumi con appropriate luci di Claudio Schmid. Lo scenografo ha sottratto Adriana alla società settecentesca della trama preferendo ambientare la vicenda nei primi anni del ‘900 (l’opera é del 1902) quando le “divine” più che al Teatro, appartenevano al cinema muto dagli atteggiamenti decadenti di una Bertini e di una Borelli. Un decor dannunziano ispirato all’art nouveau con scelta di bianco e nero incombeva sulla scena  togliendo però all’opera la giusta corrispondenza visiva rendendo il tutto senza il dovuto respiro.  Daniel Oren alla guida dell’orchestra ha dato ancora una prova della sua geniale duttilità, del suo amore per Cilea; sempre scrupolosamente attento a ritrovare raffinati timbri e accenti brucianti, in continuo dialogo col palcoscenico lo si è visto cantare, inebriarsi felice della risposta che gli perveniva dai cantanti e dai  musicisti. Si deve riconoscere che il Teatro é riuscito a proporre una compagnia di tutto rispetto per cui si è potuto  ascoltare una prova nel complesso pregevole e accurata. Angela Gheorghiu, carica della sua fama, era molto attesa e bisogna subito dire che si è proposta con credibilità e sicurezza. Vocalmente ha esibito fantasia, intensità espressiva, ricerca di colori e di nuances risultando più autorevole nel canto lirico e di conversazione. Con lei, degnamente, figurava il Maurizio di  Martin Muehle ammaliante nel timbro, nello squillo e nella ricerca di chiaroscuri frutto di una intonazione allo zenit e di una salda tecnica, appropriato il gioco scenico. Marianne Cornetti dalla voce sontuosa e agguerrita talvolta è riuscita a consegnarci il ritratto della Principessa per impaccio scenico e poca nobiltà. In risalto il Michonnet di Nicola Alaimo per importante spessore vocale capace anche di regalarci fraseggi morbidi e accenti umani ma anche di saper reggere la scena con intelligenza e vivacità.  Completavano in maniera efficace il cast: Carlo Striuli (Il principe di Bouillon), Luca Casalin (L’abate di Chazeuil), Angelo Nardinocchi (Quinault),Francesco Pittari (Poisson), Inés Ballesteros (M.lle Jouvenot), Carlotta Vichi (M.lle Dangeville), Carlo Morgante (Maggiordomo).Interessante la prova del Coro guidato da Piero Monti. La coreografia del terzo atto di Giuseppe Bonanno era affidata a Fabio Correnti (fauno), ad Elisa Arnone e Fracesca Davoli (due ninfe). Consenso totale del pubblico.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il nostro sito web utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni sui cookie e su come controllarne l abilitazione sul browser accedi alla nostra Cookie Policy.

Cookie Policy