I CAVALIERI DEL TEMPIO

(Daniela Crispo)

Di tanto in tanto si torna a parlare dei Cavalieri del Tempio, argomento interessante e coinvolgente che evoca misteriosi antichi maneggi tra Oriente e Occidente. Non è facile distinguere la leggenda dalla storia, tuttavia molti studiosi ci provano, infatti la bibliografia è ampia. Secondo le ricostruzioni storiche quest’anno ricorrono i novecento anni dalla fondazione a Gerusalemme durante la prima crociata  dell’Ordine dei Pauperes Milites Christi et Salomonici Templi, più noti come Templari.  Il re Baldovino consegna al fondatore dell’Ordine, Ugo de Paganis, la moschea di Al Aqsa , che allora si pensava costruita sul tempio di Salomone. I cavalieri,  nel latino medievale il termine  milites  indica i  cavalieri, pronunciano voti perenni di castità, povertà, obbedienza e vivono in comunità come i monaci, hanno lo scopo di lottare contro i nemici di Dio per difendere i pellegrini dei luoghi santi. Compito che eseguono con zelo; ciò nonostante da prigionieri non valgono nulla perché nessuno paga il riscatto usuale.  Bernardo di Chiaravalle offre un sostegno teorico all’ordine redigendo il trattato De laude novae militiae che lo attesta come indispensabile: “Non hanno proprietà personali, nemmeno la loro stessa volontá gli appartiene. Sono vestiti semplicemente e coperti di polvere, la faccia bruciata dal sole, lo sguardo orgoglioso e duro: prima della battaglia si armano interiormente con la forza della fede ed esternamente con il ferro, il loro unico gioiello è la loro arma, e se ne servono coraggiosamente anche davanti al pericolo più grande, non temendo né il numero né la violenza dei barbari. La loro unica fede è rivolta a Dio e quando combattono per lui cercano la vittoria sicura o la morte con onore. O vita felice, se si può andare incontro alla morte senza timore, anzi la si desidera e la si accoglie con gioia!” Quando i Crociati lasciano Gerusalemme riconquistata dall’Islam, i Templari si ritirano a Cipro e in breve non combattono più, ma sfruttando il patrimonio immobiliare accumulato diventano banchieri. Si alimenta così il malcontento nei loro confronti finchè uno di loro, Esquieu de Floyran, li accusa di eresia, idolatria, sodomia davanti al re Giacomo II di Aragona. Successivamente Filippo IV il Bello , re di Francia ,per mezzo di Filippo di Nogaret costruisce prove concrete dei loro misfatti: adorano il Bafometto , storpiatura di Maometto, i gatti, sputano sulla croce ed altro. Il 13 ottobre del 1307 il re  fa arrestare tutti i Templari della Francia e  nel 1312 scioglie l’ordine. Su queste vicende si è costruita la leggenda .

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il nostro sito web utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni sui cookie e su come controllarne l abilitazione sul browser accedi alla nostra Cookie Policy.

Cookie Policy