IL GIORNO DI LEOPOLD BLOOM

(Gabriella Maggio)

L’Ulisse, la più famosa opera  di James Joyce, si svolge interamente il 16 giugno 1904. La data è significativa non soltanto nella finzione romanzesca, ma anche  nella vita dello scrittore perché è il giorno in cui fece la dichiarazione d’amore alla futura moglie Nora Barnacle. Il romanzo, pubblicato in volume a Parigi il 2 febbraio 1922, è la cronaca di una giornata vissuta dai tre protagonisti: un giovane intellettuale ribelle, Stephen Dedalus, che rappresenta Telemaco, il figlio di Ulisse in cerca del padre; Leopold Bloom, ebreo dublinese agente pubblicitario, è l’Ulisse moderno che “viaggia” per le strade di una labirintica Dublino, è un inconcludente uomo medio in cerca di un figlio che sostituisca il suo morto pochi giorni dopo la nascita; la moglie di Leopold, Molly, cantante al tramonto, infedele al marito chiaramente un’anti – Penelope. Da questo si evince che l’Ulisse è una sorta di riscrittura dell’Odissea di Omero; come questa è diviso in tre parti: Telemachia o  la ricerca del padre da parte di Dedalus, parte centrale dedicata al girovagare di Leopold, Nostos, ritorno di Leopold a casa con Dedalus, che si  suddividono  in diciotto episodi, privi di titolo; a ogni episodio corrisponde un luogo, un’ora del giorno, un organo del corpo, un’arte, un colore, un simbolo, una tecnica stilistica. La  corrispondenza degli episodi della giornata dei protagonisti  con quelli dell’Odissea ha un intento ironico e smitizzante, perchè leggere il mondo moderno  alla luce sfolgorante  dei miti antichi non può che far risaltare la mediocrità dell’oggi.  Al significato letterale rappresentato dall’odissea di un uomo moderno si aggiunge quello allegorico della rappresentazione della società moderna attraverso Dublino. La complessità del romanzo si presta a varie linee interpretative, che le conferiscono il carattere di opera aperta, come ha asserito U. Eco. Il testo assegna  grande rilevanza all’inconscio attraverso la tecnica del monologo interiore con cui il narratore riferisce senza alcuna intermediazione i pensieri del personaggio e del flusso di coscienza che presenta questi stessi pensieri nella forma in cui sorgono spontanei e fluiscono senza alcuna organizzazione logica o sintattica. A muovere Joyce verso questo sperimentalismo stilistico è stata la moderna consapevolezza di come funziona la nostra psiche. L’Ulisse segna indubbiamente un punto fermo nella cultura contemporanea e per questo dal 1950 il 16 giugno  si svolge a Dublino il Bloomsday per ricordare l’opera di Joyce.

 

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