PERSEFONE

( Carla Amirante  Romagnoli )

J.W. Waterhouse

Divinità molto complessa è Persefone, una dea misteriosa che parla molto poco e che mostra di possedere caratteristiche profondamente diverse tra loro. La sua personalità è ambigua in quanto è partecipe sia della vita terrena come fonte della vita stessa che di quella ultraterrena come sterile regina dei morti. La dea subisce una profonda  trasformazione in seguito agli avvenimenti di cui è protagonista, una trasformazione così radicale da farle perfino cambiare nome che, da quello iniziale di Kore, che non è un vero nome ma significa solo fanciulla, quasi ella non avesse una identità precisa, viene sostituito in quello definitivo e più noto di Persefone, presso i Greci, o di Proserpina, presso i Romani.

Ade e Persefone

Col nome di Kore la dea appare come la fanciulla bellissima, la perikallé, dall’aspetto dolce e ingenuo, impotente di fronte al fato ed alla prepotenza altrui, colei che sarà sempre l’immagine del risveglio della natura in primavera; invece col nome di Persefone ella diventa la potenza infernale e terribile così definita da Esiodo, per descrivere la quale verranno usati altri aggettivi: oltre la Terribile, come già detto, la Pura, la Nobile, la Potente, la Signora ecc.  La dea, rapita giovanissima, quasi bambina, presso il lago Pergusa, per la sua condizione di figlia del re degli dei, viene in contatto con le più importanti divinità del pantheon religioso greco: oltre al padre Zeus, lo sposo Ade, re del Tartaro, la madre Demetra, dea del grano, Ecate, dea psicopompa dei morti, Elio, il sole che tutto vede, Ermes, il messaggero degli dei, sono i protagonisti principali del racconto.

Bernini -Ratto di Proserpina

Poi, divenuta la regina degli Inferi, anche se nell’Ade non succede quasi nulla, con il trascorrere dei secoli la si vede, sempre più potente, governare il popolo delle ombre dei morti che aumentano continuamente; inoltre perfino lì, in quel mondo oscuro, senza speranza, senza futuro, avviene qualche evento fuori del comune per la presenza eccezionale di eroi e semidei.  Ecco che Persefone, come potenza del luogo, viene a trovarsi coinvolta nelle azioni di altre divinità e personaggi mitici della tradizione greca come Dioniso, il poeta tracio Orfeo e la sua amata sposa Euridice, la dea dell’amore Afrodite con il suo infelice amante, il bell’Adone, il semidio Ercole, gli eroi greci Odisseo, Teseo, il troiano Enea, capostipite della famiglia dell’imperatore Augusto, Psiche ecc..  Ella così continua a perpetuare nel tempo sia quell’immagine evanescente e un po’ passiva che le è propria, sia la funzione importante negli eventi in cui viene a trovarsi, per cui la sua figura si cristallizza divenendo immutabile potente, augusta, temibile. Anche gli scrittori tragici, attenti a circondare ogni divinità di un nutrito elenco di epiteti e ad arricchire la loro personalità di più significati e funzioni, quando parlano di Persefone si limitano ad evocarne, con soggezione, solo il nome.

 

 

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