SIAMO SEMPRE AI MISTERI

Questa volta gaudiosi!

(Carmelo Fucarino)

Oggi per curiosità, ma anche per piacere e liberazione interiore, mi son concesso la tradizionale visita a Mondello, quella che da sempre è stata una routine, la passeggiata e la fermata sotto la Sirenetta. La prima domenica di piena libertà (con vincoli precisi, ancora) propiziata da una temperatura accettabile. Non è che fino ad ora sembri fine primavera e ingresso dell’estate. All’ora in cui mi sono mosso traffico normale, qualche piccola ressa alla rotonda di Valdesi. Ma la piazzetta era presidiata e ingombrata da numerose volanti e da automobili posteggiate a tappeto. Lo sguardo oltre il mare ti faceva venire l’ansia. Non ti ci ritrovavi. Una marea di nudi di tutte le stazze ed altezze. La bellezza spesso della pelle al sole. È stata per me una spiaggia ignota di un luogo sconosciuto, di altri mari e di altri lidi. Forse di Copacabana, delle Seychelles o di Viareggio. La disposizione delle capanne in serie che celavano la spiaggia non esisteva più, le entrate libere affollate, la spiaggia punteggiata dallo standard ordinato di ombrelloni e un carnaio informe. Lo splendore del corpo umano, prima dalla mela di Eva. Non mi sono soffermato a valutare le distanze legali, tanto non le osserva quasi nessuno. Non ho passato in rassegna i volti per verificare la prescritta mascherina. D’altra parte questa è diventata un oggetto di distinzione e di lusso, vanno forte quelle firmate, ma si può mettere come bavaglio antivirus anche il sacro simbolo del tricolore. Simbolo sempre resta, anzi si spera salvifico. Non sono andato troppo per il sottile. Perché il cittadino dovrebbe osservare questi minimi particolari se i politici ne fanno a meno, si permettono dalle forze dell’ordine assembramenti pubblici, non solo vietati, ma oltremodo pericolosi? Ma vuoi impedire la libera protesta democratica? Se già due cittadini vicini sono di pericolo per la Nazione. Certo è più facile fare demagogia con il tifoso napoletano, dimenticando che lo sport serve a far scaricare le masse, come i circhi romani. A questo punto però è da chiedersi se il pericolo vale solo per il cittadino comune. Al di là di queste riflessioni, delle prime vittime del mare, un annegato e una dispersa, quella spiaggia a me sconosciuta mi ha dato una sensazione di liberazione, di felicità per tutti questi concittadini che si sono donati al carro del Sole, hanno offerto la loro pelle alla salvezza dell’acqua marina. Sì, era una spiaggia sconosciuta, ma non mi vietò di essere felice per tanta gente che finalmente dopo una lunga quaresima aveva trovato la sua Pentecoste, l’illuminazione dello Spirito Santo. Erano stati giorni di terrore. Bollettini pomeridiani “a la cinque de la tarde”, un lungo tavolo e due banditori con numeri asettici, ma ugualmente impressionanti. Poi il quotidiano passaggio televisivo nelle sale di tortura con uomini vestiti da marziani e i camion di bare, più pregnanti le fosse comuni con bare di tutti i tipi, semplici cassoni ruvidi o lucenti casse verniciate. Di tutto il mondo, dalla Cina al Mexico al Brasile, perché no anche quelle false del Bronx. Dalla Cina la corrispondente lì spedita da NY emanava, emana incessanti focolai. È la cronaca, bellezza, e se non hai bare fresche puoi ripetere all’infinito lo stesso video. Che ci fa, sempre bare sono. E ogni giorno alla stessa ora i numeri. Il diritto di cronaca. Certo che quando si tratta di disoccupazione si conoscono le statistiche e le percentuali. Per gli infettati del mondo si danno numeri. Orrendi senza dire che la Cina conta 1.433.783. 686 abitanti e gli USA 329.311.764 (dati 1919). Lo stesso metodo informativo usava la stampa con specchietti quotidiani bicolori dati alle diciotto con una miracolosa meticolosità. O ci stai o ci stai a casa, se poi hai passato gli ottanta. Io, tutti credevamo all’esigenza dei bollettini, così sapevamo come “quartiarci”. Gli scienziati, tutti lo sono diventati, anche i cronisti sportivi, profetizzavano (profetizzano) il tutto e il contrario di tutto. Tipo di mascherina, semplice o chirurgica, salutare, no, dannosa, l’anidride carbonica. Tamponi sì, ma no, non dicono nulla. Dopo dieci negativi, un tale è morto. Vaccino sì, no, non serve, basta un antireumatico. Non perdo tempo a tediarvi, tutti siete stati vittime e salvati da queste antitesi. D’altronde la formula retorica è chiara: se non muori, resti vivo. Ma quello che mi ha reso di più pazzo di gioia è stata la svolta felice dei nostri consulenti e dell’unità di crisi della nostra Regione. Tutto puoi dirne, ma in quanto a trasparenza non puoi che elogiarli. Ogni giorno passavano alla Protezione civile nazionale i dati totali (tamponi, contagiati, ricoverati, guariti, morti) dalla Presidenza della Regione, sarebbe con termine savoiardo il Governatore. E il nostro quotidiano riportava giorno per giorno e io tremavo per questi numeri dati con tanta metodicità e sicumera. Perché qualcosa di grave stava avvenendo per tanta precisione, qualcosa di mai visto e sperimentato, almeno da me. E di SARS ero sopravvissuto senza vaccini. Nessuno mi aveva prospettato la pericolosità. Venerdì il solito specchietto era preceduto da una precisazione: da “ricalcolo” effettuato i positivi erano divenuti solo 153 e non 805, i casi solo 3070 contro i 3.467 fino ad allora conteggiati. Oggi i dati esigui, “allineati”. È un alibi che in quasi tutta Italia i dati sono stati sballati? Allora il bluff è stato nazionale? Considerato che al 31.10.2019 eravamo in Sicilia 4.969. 147 residenti, lascio a voi il calcolo della percentuale con tutti gli zeri dopo lo 0,. Quello che è più grave, come è stata possibile simile imperizia e incapacità elementare? La sommatoria più semplice sarebbe stata la comunicazione dei ricoveri dalle singole Aziende ospedaliere e dai medici di base. Erano numeri da contare sulle dita di una mano. Ma ci pensate, 800 contro i 150. C’è da uscirne pazzi.Il sommo paradosso di questo sommo mistero è, certo, che sono felicissimo dell’ottima  notizia. In Sicilia la comune SARS ha fatto più vittime, eppure nessuno ha imposto agli operatori pubblici e agli ultra ottantenni la vaccinazione. Essa era a base volontaria e discriminale, anzi, quasi legalmente boicottata dai novax, con il silenzio colposo di ministri imbelli. Non si scherza con la salute pubblica. Pensate cosa avviene in situazioni meno gravi. Si è ventilata l’ipotesi di punizione dei colpevoli di pubblico panico? Almeno si è avviata la ricerca, perché si eviti di affidarsi a loro. Sono un pericolo pubblico. Ma ditemi pazzo, sono felice anche per la loro inutilità. È come quello al quale gli diagnosticano il cancro e scopre che era un semplice polipo.

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