INTERVISTA A MARIELLA SCIAMMETTA

Prima donna Governatore del Distretto 108Yb

Gabriella Maggio

Ho incontrato Mariella Sciammetta  Governatore del Distretto Lions 108Yb a Catania durante l’Apertura dell’Anno Sociale e approfittando della sua cortese  disponibilità le ho rivolto alcune domande.

Come vivi la condizione di prima donna al vertice del Distretto 108Yb ?

In modo molto naturale perché da quando sono nei Lions non ho mai subito alcun disagio o peggio discriminazione legata al genere. Certo, essere alla guida del Distretto mi fa sentire particolarmente onorata ed al contempo mi carica di responsabilità verso le tante donne che nel Distretto si sono spese e si spendono al meglio. Come ho avuto modo di dire nel corso della mia relazione ci sono tante donne che avrebbero le capacità e la preparazione per svolgere questo ruolo e, pertanto, non vorrei in alcun modo essere loro di ostacolo con un precedente non all’altezza delle aspettative.

 Perché  governatore e non governatrice?

Governatore perché il nostro statuto prevede questa figura e mi sembra inutile declinarla al femminile. Quando si svolgono funzioni che attengono ad un ruolo ben preciso ed istituzionale il genere non viene in alcun modo in rilievo.

     Quali sono i tuoi valori , le tue motivazioni e le priorità della tua vita ?

Ho sempre vissuto una vita proiettata sugli altri. La mia famiglia, il mio lavoro, i miei collaboratori, la mia comunità, il sociale. Ho inteso la mia vita guardando prima di tutto ai bisogni in senso lato delle persone inserite in questi contesti e, quindi, come strumento per essere utile a loro. Quello che ho realizzato l’ho fatto spendendo i miei talenti e le mie inclinazioni mettendo in secondo piano i miei interessi personali ed economici, perché ho un pessimo rapporto con il danaro ed i beni materiali in genere.

    Come  hai  trasformato  in opportunità  i condizionamenti che come donna hai incontrato nel tuo percorso di vita?

Ho sempre avuto ben chiaro che ad una donna viene chiesto molto di più che ad un uomo per potersi affermare. Questa è una realtà che vale in ogni campo. Ci sono tante barriere mentali che devono essere superate per farsi accettare soprattutto nei contesti prevalentemente maschili. La vita mi ha portato proprio ad affrontare questi contesti sia nel lavoro che nella politica e nel sociale. Sono un avvocato e quando ho iniziato le donne erano pochissime. Poi sono stata eletta Consigliere Comunale e poi Sindaco, quando anche in questo campo eravamo mosche bianche. Ho vissuto tutto questo come una sfida e l’ho affrontata come se fosse normale, massimizzando il mio impegno, il mio studio, ogni mio sforzo per poterla vincere e ci sono riuscita. Devo dire, di contro, che con  lo sforzo,  la tenacia e la pazienza che ci ho messo, mi sono guadagnata sempre la stima ed il rispetto degli uomini coi i quali mi sono rapportata alla pari.

Ritieni che la tua esperienza personale possa essere utile alle altre donne Lions e non ?

Penso di si. Anzi lo spero. Lo spero per quelle donne che combattono ogni giorno contro quelle barriere di cui parlavo prima. A tutte loro voglio dire che ce la possono fare e che non devono mai rinunciare a cogliere quelle opportunità che la vita mette loro davanti.

C’è qualcosa che caratterizza e distingue il lionismo delle donne da quello degli uomini?

Di fondo non credo che ci sia un lionismo che si differenzi per uomini o donne. Credo, piuttosto, che le donne abbiamo un diverso approccio, una diversa sensibilità, una maggiore predisposizione per la concretezza. Questa diversità arricchisce il lionismo e sono molto felice del fatto che in  quest’anno sociale le donne potranno essere in primo piano. Sono certa che i Lions siciliani sapremo tutti insieme fare tesoro di queste diversità e servire al meglio.

Quali donne  ti  sono state di riferimento ?

Ho avuto la fortuna, data la mia età, di conoscere tante donne impegnate in politica e che hanno rappresentato degnamente le donne. Mi riferisco a Nilde Iotti, a Tina Anselmi, a Rosa Russo Jervolino e tante altre. Da loro ho imparato la compostezza, la sobrietà e se vogliamo anche il rigore che è necessario quando si rappresentano le Istituzioni. Ma ho conosciuto anche Madre Teresa di Calcutta, per me grande esempio di donna  che ha dedicato la sua vita ai più poveri ed agli emarginati. Da lei ho imparato cosa significa riconoscere il volto di Cristo nei più deboli, negli ammalati, nei bisognosi. Lei ha incarnato la carità, ne è stata testimone e nel mio cuore occupa un posto importante.

     Nell’associazionismo hai riscontrato idee e prassi per raggiungere una vera parità  di   genere?

Il Lions Club International promuove molto l’incremento femminile ma ancora non sono raggiunte percentuali soddisfacenti. Spero però che  queste percentuali si elevino perché l’apporto delle donne è fondamentale.

Quali consigli daresti a una giovane donna  che si avvicina al mondo lionistico ?

Le direi di approcciarsi al mondo lionistico con la giusta consapevolezza.  Il nostro, contrariamente alle leggende metropolitane che circolano, non è un mondo elitario, né tantomeno una opportunità per belle conviviali. Il Lions Club International è la più grande associazione di servizio umanitario nel mondo e, dunque, bisogna approcciarsi prima di tutto con la voglia di fare e di  mettere a frutto la propria vocazione al servizio.

      In che modo puoi contribuire dal tuo ruolo  al miglioramento  della società ?

Con il buon esempio prima di tutto. Viviamo una realtà in cui siamo invasi da messaggi che istigano alla aggressività, allo spreco, al consumo, all ‘individualismo, alla mancanza di rispetto per l’ambiente che ci ospita e così via.  Facendo veicolare, insieme ai soci messaggi di contraria tendenza, in cui prima di tutto prevalga il rispetto per la persona e per tutto ciò di cui ha bisogno, contribuiremo a migliorare la loro vita ed anche la nostra. Farcendo il tutto con la gentilezza che è e deve essere fondamentale in tutto ciò che facciamo, potremo lasciare un bel segno.

 

 

 

 

 

 

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