LA CREATIVITÀ LINGUISTICA DI DANTE ALIGHIERI

Gabriella Maggio

Nel 2021 ricorre il 700° anniversario della morte  di Dante Alighieri , numerosi e vari  possono essere  i modi di ricordarlo, come ampia e straordinaria è la ricchezza della sua opera. Tra questi  ha un posto di rilievo  la riflessione sulla creatività linguistica di Dante, che si rivela libera e potente. Sollecitata  anche dalla rima e dal metro, scopre nel mondo dell’esperienza sensibile le analogie e i rapporti che danno alla rappresentazione la concretezza del reale. Il conte Ugolino ( c. XXXIII dell’Inferno) nel rievocare il dolore  che quasi gli arrestò la vita quando udì « chiavar l’uscio di sotto a l’orribile torre » usa il verbo impetrare , « io non piangea, sì dentro impetrai» (v. 49) . La metafora rende, con la sensazione di freddezza e di durezza che è legata con la pietra, il gelo che agghiaccia l’anima e impedisce di piangere.

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