PUPO DI ZUCCHERO La festa dei morti

Gabriella Maggio

Ph. Paneacquecultura.net

La stagione di prosa 2021-22  del Teatro Biondo di Palermo ha avuto  inizio con Pupo di zucchero, la festa dei morti di Emma Dante, autrice del testo e regista. La festa dei morti cade il 2 novembre quando i morti ritornano dai loro cari per portare dei regali e sono accolti con  dolci caratteristici : i pupi di zucchero. Questa tradizione è ancora viva nel meridione e soprattutto in Sicilia ( sebbene  da qualche anno si cerchi di snaturarla avvicinandola ad halloween) e non poteva non ispirare Emma Dante che alla sua terra ed alle sue tradizioni è sempre legata in maniera viscerale, attraverso la fisicità del gesto che veicola e orienta la parola.  In questa rivisitazione della tradizione siciliana s’innesta la poesia della lingua napoletana colta mutuata da Giovan Battista Basile e dal suo Cunto de li cunti . Il Vecchio solo e triste nella sua casa vuota, ben interpretato da Carmine Maringola, attendendo la notte dei  morti prepara l’impasto per confezionare il pupo di zucchero in loro onore. E riaffiorano nella sua memoria i ricordi. Al suono di un  campanellino  si presentano le tre sorelle Rosa, Primula e Viola vivaci ed allegre,  il padre disperso in mare, la madre francese ormai vecchia e curva, zio Antonio e zia Rita in continua lite violenta, il figlio adottivo di colore,  Pasqualino. Sulla scena si svolge sul filo della memoria del Vecchio  una coreografia corporea  che intreccia la gioia delle fanciulle, la gestualità ritmata di Pasqualino e la danza di sesso e di morte degli zii. La festa del Vecchio si conclude col ritorno alla realtà ed alla solitudine. L’accettazione della morte è sottolineata dalla presenza sulla scena delle dieci, inquietanti sculture di Cesare Inzerillo che evocano le mummie dei Cappuccini. Tuttavia da questa situazione cupa emerge il valore della famiglia che vive finchè ne persiste il ricordo, velato di affettuosa nostalgia. Questa volta la famiglia immaginata da Emma Dante non è il luogo di viscerali conflitti, ma dell’affetto malinconico. Lo spettacolo è stato apprezzato dal pubblico con prolungati applausi  a tutti i  bravi artisti della compagnia.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il nostro sito web utilizza i cookie per assicurarti la migliore esperienza di navigazione. Per maggiori informazioni sui cookie e su come controllarne l abilitazione sul browser accedi alla nostra Cookie Policy.

Cookie Policy