UNA SURREALE RILETTURA SEMISERIA DELLA STORIA, DELLA MODA E DELLA SOCIETÀ

Eleganza rivoluzionaria 

Andrea di Napoli

Le sorprendenti creazioni delle sartorie parigine per la Collezione Autunno-Inverno 1789-90, presentarono una innovazione epocale. Fino ad allora le rigide leggi dell’Ancien Regime  stabilivano che la foggia e il colore degli abiti venissero associati sempre alla classe sociale ed al mestiere di coloro che li avrebbero indossati. I colori più accattivanti erano stati riservati agli abiti degli aristocratici, i quali, tuttavia, nonostante le variopinte redingote, erano stati accompagnati bruscamente al patibolo. La ventata giacobina aveva portato, dunque, anche il diritto per tutta la popolazione di scegliere il colore dei propri abiti. Era stata promulgata la libertà di abbigliamento e, anche se non venivano ancora prodotte in serie le note magliette col coccodrillo, in effetti era nata la moda. Tra i nobili, per la verità, solo i primogeniti e le damigelle da maritare avevano indossato gli sfarzosi costumi settecenteschi, infatti i figli minori e i cadetti erano stati destinati fin da giovanissimi a portare la divisa militare o la tonaca sacerdotale per non potere pretendere la loro parte di patrimonio. Con le stesse tavole utilizzate pochi anni prima per montare il palco della ghigliottina, lungo una strada della capitale era stata allestita una passerella sulla quale sfilavano giovani francesi estremamente magre per presentare alle patriottiche connazionali il nuovo e pratico abbigliamento che avrebbe sostituito quello ridondante di merletti diffuso presso la deprecata corte di Maria Antonietta. Uno dopo l’altro, Annette vide passare sotto i suoi occhi un bustino chiamato carmagnola, lo scialle ispirato a Carlotta Corday e la progenitrice della minigonna, tanto corta da lasciare scoperte le caviglie. Annette aveva già visto questi capi sui “figurini” del Journal de la mode, una rivista che rapidamente aveva abbandonato le iniziali posizioni monarchiche per andare incontro al gusto e al pensiero dei rivoluzionari. In fondo rinnovare il guardaroba non costituiva un problema per Annette. Suo padre era un ricco borghese che ricopriva una carica rispettabile all’interno del Terzo Stato ed  avrebbe speso con gioia qualsiasi somma per soddisfare la vanità e l’eleganza della cara figliola. Mentre il pubblico applaudiva con entusiasmo e le indossatrici ringraziavano garbatamente, una decina di uomini si fece largo tra la folla. Avevano qualcosa da dire e volevano essere ascoltati. Venivano dalla campagna, ma lavoravano in uno stabilimento che si occupava della colorazione dei tessuti e delle stoffe. In qualsiasi epoca coloro che svolgono le proprie mansioni utilizzando le mani e sporcandosi di polvere o di terra sono stati i rappresentanti di  una categoria inferiore. Gli ultimi di ogni società, prima e dopo di qualsiasi rivoluzione. I tre principi ispiratori, libertà, fraternità ed uguaglianza, erano ancora freschi nella memoria dei francesi, pertanto, al portavoce dei tintori venne consentito di parlare pubblicamente.

Il più anziano, Henri, spiegò a nome di tutti che il loro lavoro si svolgeva in ambienti malsani e a contatto con grandi quantitativi di materiali tossici e puzzolenti. Costituiva, insomma, una dura fatica che li privava della salute e della dignità. Inoltre, continuò Henri, nel corso del secolo dei lumi si erano registrati straordinari progressi artistici, culturali e scientifici ma, evidentemente, la mente di parecchie persone era rimasta nell’ombra dato che il povero Pierre, un esperto tintore, era seriamente sospettato di stregoneria per avere ottenuto una magnifica colorazione verde con due bagni successivi, il primo blu e il secondo giallo. La capacità di conferire alle stoffe un colore utilizzandone altri due spaventava ancora qualcuno, come nel Medio Evo. L’insistente cattiveria e il pregiudizio della gente avevano fatto sprofondare Pierre nella depressione. L’emancipazione dei cittadini francesi sembrava avere trascurato dell’attenzione necessaria i diritti dei lavoratori e la sicurezza nei luoghi di lavoro. L’amaro intervento dei tintori aveva commosso tutti i partecipanti all’evento mondano. La nuova classe politica avrebbe senza dubbio risolto la faccenda. Tuttavia nessun giornale riportò alcuna notizia relativa alla civile protesta espressa in quella circostanza. Pochi giorni dopo il povero Pierre si tolse la vita avvelenandosi. In preda allo sconforto bevve volontariamente un colorante altamente tossico. La giovane Annette, invece, sfoggiando il vestito dello “stilista” più apprezzato, si fidanzò con il potente leader dei sanculotti mentre il padre, che aveva fiuto per gli affari, investì con profitto una parte delle sue ricchezze nelle attività delle grandi case di moda. Da allora in poi il potere, il denaro e la borghesia restarono sempre insieme. Inseparabili.

 

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