L'anno darwiniano

(Carmelo Fucarino)

Questo è l’anno di Charles Robert Darwin per due motivi:
1.  bicentenario della nascita, Shrewsbury, 12 febbraio 1809;
2.  150°  Anniversario della pubblicazione della sua principale opera On the Origin of Species by Means of Natural Selection, or Preservation of Favoured Races in the Struggle for Life, 1859 (in Italia, “Sulla origine della specie per mezzo della selezione naturale”, Modena-Torino, 1865).
L’evento sta scorrendo sui mass-media in un assordante silenzio. Si opera con il procedimento della tabula rasa sulla mente del popolo-bue. È evidente che i cosiddetti giornalisti e i loro padroni industriali sono più interessati al sotto le lenzuola in ossequio alla legge della tiratura che alle proposte sulle loro origini.
Semplice scintilla della mente divina? O pure risultato di evoluzione?
C’è una via di mezzo?
Dopo la damnatio memoriae del gesuita Pierre Theilhard de Chardin (1881–1955, Le phènoméne humain, 1940-1955: Il fenomeno umanoLe milieu divine, 1957: L’ambiente divinoL’ènergie humaine, 1962: L’energia umana, e Comment je crois, 1969: Come io credo), che non fu mai scomunicato, ma ricevette un semplice monitum del Sant’Uffizio:

Papa Paolo VI (“Insegnamenti” IV, 1966, pp. 992-993): Theilhard proprio nello studio della materia, riuscì a «trovare lo spirito», la sua spiegazione dell’universo manifestò, anziché negare, «la presenza di Dio nell’universo quale Principio Intelligente e Creatore».
Papa Benedetto XVI (Principi di Teologia cattolica 1987): la Gaudium et Spes, uno dei documenti principali del Concilio Vaticano II, è fortemente permeata dal pensiero del gesuita francese;
Omelia venerdì, 24 luglio 2009, alla celebrazione dei Vespri nella Cattedrale di Aosta: “Al cap. 15 dove Paolo descrive l’apostolato come sacerdozio, la funzione del sacerdozio è consacrare il mondo perché diventi “ostia vivente”, perché il mondo diventi liturgia. Che la liturgia non sia una cosa accanto alla realtà del mondo ma che il mondo stesso diventi “ostia vivente”, diventi liturgia. E’ la grande visione che poi ha avuto anche Teilhard de Chardin che alla fine avremo una vera liturgia cosmica, e il cosmo diventerà ostia vivente” (l’idea dellanoosfera?).
Invece questo è il tipo di dibattito
Darwin è ancora una scimmia
Si sprecano le freddure

“La bambina chiede alla mamma:
Mamma come nacque la razza umana?
La mamma risponde: Dio creò Adamo ed Eva e loro ebbero dei figli. Così nacque la razza umana.
Due giorni dopo, la bambina fa la stessa domanda al papà.
Il padre risponde: Molti secoli fa esistevano le scimmie. Con il passare degli anni si svilupparono e si trasformarono in uomini. E’ così che nacque la razza umana.
Molto confusa, la piccolina, si rivolge alla mamma e le chiede: Mamma, come mai tu mi dici che la razza umana fu creata da Dio e papà mi dice che proveniamo dalla scimmia?
Tesoro, le risponde la mamma, io ti ho parlato della mia famiglia e papà della sua”.

Da quando l’Eugenio Montale di Ossi di seppia in Satura, 39, A un gesuita moderno, vv. 1-9:

“Paleontologo e prete, ad abundantiam,
uomo di mondo, se vuoi farci credere
che un sentore di noi si stacchi dalla crosta
di quaggiù, meno crosta che paniccia,
per allogarsi poi nella noosfera
che avvolge le altre sfere o è  in condominio
e sta nel tempo (!),
ti dirò che la pelle mi si aggriccia
quando ti ascolto.”

0 pensieri riguardo “L'anno darwiniano

  • 16 dicembre 2009 in 11:31
    Permalink

    L’omo e la scimmia (Trilussa)

    L’ Omo disse a la Scimmia:
    -Sei brutta , dispettosa:
    ma come sei ridicola!
    ma quanto sei curiosa!
    Quann’ io te vedo, rido:
    rido nun se sa quanto!…

    La Scimmia disse : – Sfido!
    T’ arissomijo tanto!

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