PARCHEGGIARE NEL CORTILE ALTRUI È REATO
Ciro Cardinale*
Il parcheggio è un problema piuttosto sentito e sensibile in ogni condominio, che spesso genera contrasti e liti tra i vari condomini, figuriamoci poi quando qualche estraneo si immette abusivamente nel cortile condominiale facendo il furbetto e parcheggiando lì la sua auto o la sua moto senza essere ovviamente autorizzato e senza avere alcun permesso, trovando così un posto comodo comodo e tranquillo. Che cosa possiamo fare in questi casi? Non possiamo certamente chiamare i vigili urbani per multare l’abusivo, perché si tratta di un’area privata; non possiamo chiamare il carro attrezzi per rimuovere il veicolo abusivo, a meno che non siamo disposti a pagare noi stessi il suo intervento e il successivo deposito del mezzo in custodia, con il rischio però di subire un lungo contenzioso civile e penale con il proprietario del veicolo abusivo rimosso; non possiamo neppure applicare le multe previste eventualmente dal regolamento condominiale, proprio perché l’abusivo non è un condomino… E allora? L’unica via da battere in questi casi sarà quella della denuncia penale. Il parcheggiatore abusivo potrà infatti essere denunciato per il reato di violenza privata (articolo 610 del codice penale), se con il suo veicolo blocca il passaggio o rende più difficile la manovra in entrata o in uscita dei mezzi dei condomini o non permette a questi di parcheggiare perché i posti sono tutti occupati, costringendoli addirittura a parcheggiare fuori. Con questo reato è punito “chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa”, proprio come nel caso in questione. La Corte di cassazione ha però aperto alla possibilità di denunciare l’abusivo anche per altri reati, come l’invasione di edifici (articolo 633 del codice penale) e la violazione di domicilio (articolo 614, sempre del codice penale), come ribadito anche nella recente sentenza 31700 del 2023. L’articolo 633 punisce “chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto”. Il comportamento punito qui è l’atto stesso dell’invasione arbitraria del terreno o dell’edificio altrui. Per invasione si intende l’introduzione o l’immissione arbitraria; il profitto è invece inteso qui in senso lato, non solo in senso economico, e il fatto stesso di posteggiare l’auto nel parcheggio altrui possiamo consideralo un profitto, perché esonera l’abusivo dal cercare un parcheggio altrove, magari a pagamento. In passato la Cassazione aveva precisato che l’invasione di edifici scatterebbe solo nel caso in cui l’occupazione del suolo altrui sia stabile e si protragga per un tempo apprezzabile, non certo nel caso del parcheggio. Oggi però i giudici hanno cambiato indirizzo, consentendo l’applicazione della norma penale anche nel caso del parcheggio abusivo, come ha fatto la Cassazione con la sentenza del 2023. Il secondo reato cui può andare incontro il parcheggiatore abusivo è quello di violazione di domicilio, che si verifica quando ci “s’introduce nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi, contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi s’introduce clandestinamente o con l’inganno”. In proposito i giudici hanno sempre affermato che i cortili, destinati al servizio delle abitazioni, rientrano nel concetto di “appartenenza”, mentre è irrilevante che tali appartenenze siano di uso comune a più abitazioni; ciò che conta infatti è la sussistenza del “diritto di escludere” gli estranei da quei luoghi, diritto che – nel caso del parcheggio condominiale – spetta a ciascun condomino e all’amministratore come gestore condominiale e rappresentante dei condomini e che si può manifestare anche tacitamente, con la presenza di cancelli, catene, sbarre mobili, cartelli o anche con le stesse modalità strutturali del cortile, che dimostrano agli estranei senza alcun equivoco che non si tratta certo di un parcheggio pubblico. Ora, una volta che abbiamo deciso di agire penalmente contro il parcheggiatore abusivo per tutti o solo per uno di questi reati, sarà necessario presentare una querela alle forze dell’ordine entro il termine di novanta giorni dalla scoperta del fatto da parte di un qualunque condomino o anche dell’amministratore, quale custode del condominio e su delega dei condomini. Alla querela occorrerà allegare le prove di quanto si afferma nell’atto, prove che possono essere fornite con le testimonianze delle persone che hanno visto l’abusivo entrare e uscire tranquillamente dal cortile, ma anche con video o foto che riprendono l’azione illecita.
*L.C. Cefalù