A METÀ STRADA , POESIE DI LAURA CESETTI
Gabriella Maggio
«La poesia è varcare una soglia. È sospendere il mondo esterno per un tempo e uno spazio indefiniti, ambedue immisurabili; è abbandonare l’ordinario conosciuto per addentrarsi in una terra fatta di ascolto e di auto ascolto dello extra-ordinario con il quale parallelamente e quotidianamente conviviamo. Poesia è la consapevolezza di un incontro, principalmente con se stessi; è rivisitazione, è uno sguardo profondo a volti e parole, a presenze e aspetti normalmente ignorati, a situazioni, e alle tante voci che ci hanno attraversato e che continuano ad attraversarci…» ( Stefania Di Lino in “ Lo stato dell’arte” sul blog “La poesia e lo spirito “) . Queste parole della poetessa Stefania Di Lino interpretano compiutamente il percorso interiore di chi scrive poesie come Laura Cesetti , autrice di “A metà strada” di Laura Cesetti ed. Montag 2023. La silloge riunisce poesie scritte in anni diversi a partire dal 2014 , anno in cui l’autrice si svela :”Costruisco da sola / guglie di sabbia” (in “Certezze d’artista” 2014), preludio al più compiuto :
Volo con le ali della libertà
di una ribellione
che è scelta fedele
(Farfalla nella tempesta, 2021)
Le parole di Laura sgorgano dalla sua inquietudine, proteggono l’anima di cristallo, si fanno immagine di sé bambina sognatrice che innocente e selvatica insegue soffi di libertà per conoscersi ed accettarsi , immedesimandosi nelle parole della nota canzone dei Nirvana Come as you are. I versi liberi ora brevi ora lunghi, tanto da non sembrare più versi a volte, ricreano sulla pagina luoghi e incontri . Ora Boccafornace e Urbino, ora la madre (Mentre continua la mia ribellione /mi accorgo di te, madre….mi sento bambina delusa/io, la tua musa.), il nonno ( Hai sfidato la vita/ con gli occhi da guerriero/ la voglia di mordere e graffiare/ la grinta di ripartire.), le figlie che crescono, che dànno con immediatezza amore, alle quali la poetessa dona la voce cantante / di una mamma che sogna.). Le parole di Laura Cesetti sono sempre dense, espressione di pathos soprattutto nelle poesie in cui compare un “tu”, amico, fratello, compagno, vicino o un noi : “Non riesco ancora/ a scrivere di noi/poiché finita è la gita/ spensieratezza è dileguata/ non è più sabato nel bosco estivo/ e il vento è tornato a soffiare tra i tigli in fiore/ perdute le eliche di un amore cattivo.”
L’asse della composizione della silloge è costituito da un filo di pensiero, musicale e straniante a volte, che accoglie l’esistente. È un sì al mondo, pur con i suoi dolori e delusioni , mai troppo definito o scontato, che accoglie la speranza cristiana: Sono nelle mani di Dio/ prima degli uomini. Laura Cesetti intitola la sua silloge a A metà strada. Questa strada si chiama poesia ? La poesia è senz’altro un cammino come la vita e l’amore :
un invito a scrivere
a tracciare solchi
su terra seminata da tempeste
per germogliare ancora
e la parola non resta inerte sulla pagina, come dice il compianto poeta Lucio Zinna:
a seminare grano si raccoglie pane.
E chi – come l’agricola soale –
coltiva sogni raccoglie poesia
alto fusto della speranza.
(Lucio Zinna, da “Poesie a mezz’aria”, Lietocolle, ed.)