L’ARTIFICIALE È FATTO CON ARTE

Pino Morcesi

Il lemma artificiale  (dal lat. artificialis) significa fatto con arte nel senso di maestria, talento e rimanda all’uomo, alle sue capacità, competenze, abilità. La storia dell’uomo si è evoluta da homo loquens a homo videns a homo artificialis  al quale appartengono  tutte  le più innovative  tecnologie sviluppate  sulle orme  di Leonardo e Galilei. Ciò che è artificiale non è contrario all’uomo, è soltanto l’estrinsecazione delle sue capacità. I timori che accompagnano questi recenti progressi tecnologici, come l’IA, secondo una parte degli studiosi, riguardano soltanto il suo governo da parte dell’uomo che ne è l’artefice. Lasciando per un momento l’ambito tecnologico, dobbiamo pensare che anche  il diritto, che regola i rapporti tra gli uomini, è artificiale, perché è una creazione   umana. In fondo è artificiale tutto quello che non si trova in natura. Ma anche quella che chiamiamo natura non è altro che  la nostra natura, che impariamo a conoscere con i nostri strumenti. I tentativi di trovare una via semplice alla comprensione della natura e potenziare il ragionamento sono antichi, come, per esempio, l’Arte breve di Raimondo Lullo o l’Organum Mathematicum  di Athanasius Kircher o l’ancora più antica la  zairja di Ibn Khaldun  o l’Iching.

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