PER MARIO VARGAS LLOSA
Gabriella Maggio
A 89 anni è scomparso a Lima, dove era ritornato dopo un lungo soggiorno europeo, Mario Vargas Llosa, uno dei più importanti scrittori del Sud America, nato nel 1936 a Arequipa. Insignito di numerosi riconoscimenti internazionali nel 2010 ha ottenuto il Nobel per la Letteratura con la motivazione :” per la sua cartografia delle strutture del potere e per le acute immagini della resistenza, rivolta e sconfitta dell’individuo”. È stato anche il primo autore di lingua spagnola a entrare a far parte dell’Academie francaise, nel febbraio 2023. Nel suo discorso inaugurale disse che “grazie alla Francia“, dove iniziò a scrivere alcuni dei suoi romanzi, scoprì “un’altra America Latina“. L’origine della sua attività di scrittore sta nella lettura. Da bambino lo emozionava l’idea di diventare protagonista di storie meravigliose, di avere più vite; per continuare a vivere queste emozioni scriveva la continuazione o le variazioni delle storie che più lo affascinavano. Tra i romanzi più famosi che gli valsero la notorietà internazionale, perché ha esplorato le possibilità di una scrittura nuova,svincolata dai canoni classici del romanzo, ricordo “La città e i cani” (1963), “La Casa Verde” (1966), “Conversazione nella Cattedrale”( 1969), “ La guerra della fine del mondo”( 1981) che qualche critico ha accostato al Gattopardo di G.Tomasi di Lampedusa, “Avventure della ragazza cattiva” (2006). Secondo Mario Vargas Llosa “La vocazione letteraria non è un passatempo, uno sport, un gioco raffinato che si pratica nei momenti di svago. È una dedizione esclusiva ed escludente, una priorità a cui non si può anteporre nulla, una servitù liberamente scelta che rende le proprie vittime (vittime felici) degli schiavi .” La letteratura nasce dall’insoddisfazione, da una sostanziale incompatibilità col mondo, che genera ansia di libertà ed avversione ”contro ogni forma di oppressione”. Essa fa da ponte tra le persone e richiede un impegno morale perché “una letteratura priva di morale è inumana”; quindi è militante in quanto milita silenziosamente a costruire la coscienza, l’identità, e l’essenza dell’uomo. Nel settembre del 2015 Mario Vargas Llosa ha ricevuto dall’Università di Palermo la laurea ad honorem in Lingue e letterature dell’Occidente e dell’Oriente, nell’occasione ha tenuto la Lectio magistralis “Riflessioni di uno scrittore”.