La strage dei salmoni

(Walter Bonatti)

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Nel mio progetto di viaggio nel Grande Nord c’era anche la pesca del salmone rosso in Bristol Bay.

 

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Qui sono ancorate le flotte per la pesca. I salmoni pescati vengono portati a Naknek, per essere portati nelle canneries, le grandi fabbriche dove viene lavorato. Entro a visitare una delle più grandi cannerie di King Salmon, dove scopro che i più abili pescatori di salmone dei mari freddi sono oriundi italiani; gli addetti alla pulitura del pesce sono esquimesi, mentre i filippini sono addetti al taglio ed alla lavorazione. La pesca dei salmoni dura un mese dal 20 giugno al 25 luglio; ma di fatto si svolge in 15 giorni, periodo in cui gli esperti calcolano che diecimila salmoni vengono a deporre le uova nei laghi della zona.

 

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Quando gli esperti stimano che questo numero sia stato raggiunto, impediscono l’ingresso agli altri salmoni per evitare che si distruggano a vicenda. Il salmone impiega soltanto una settimana a entrare nei laghi, deporvi le uova e tornare in mare. E il ritorno verso l’acqua salata è un viaggio verso la morte per i salmoni del Pacifico. Nati nei due laghi dell’Alaska, essi vengono lasciati defluire verso il mare quando hanno raggiunto la lunghezza di 20-25 cm. Per tre o quattro anni i salmoni stanno nel mare spingendosi molto lontano, fino ai mari siberiani. Al momento della riproduzione l’istinto li richiama verso i due laghi dell’Alaska dove sono nati. Qui si possono catturare anche 200.000 salmoni al giorno. Ma io sono venuto per fare il pescatore ed ottengo il permesso di imbarcarmi sul peschereccio Red Salmon76. L’equipaggio è costituito da due oriundi italiani, Benedetto Compagno ed il figlio John, costantemente impegnati nella pesca e nello spostamento dell’imbarcazione perché ad ogni gettata la barca deve cambiare posto ed il mare è mosso. Dopo un giorno comincio ad aiutarli lanciando e ritirando le reti. Siccome la barca è concepita per due sole persone e perciò ha soltanto due sole cuccette, io preferisco dormire in coperta perché mi pare una sorta di bivacco. ( I grandi documentari di Epoca-1966)

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