Sigismondo D’India, vita e opere del musicista palermitano

( Gabriella Maggio)

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I Lions Club Palermo Porta Nuova e Palermo New Century il 31 gennaio 2012 nella Sala Martorana di Palazzo Comitini hanno organizzato una conferenza sulla vita e le opere del musicista palermitano Sigismodo D’India. Relatore il Prof. Jeorge Morales dell’Università Sorbonne di Parigi. Ha introdotto i lavori il Presidente della Provincia Regionale di Palermo, ing. Giovanni Avanti, che ha sottolineato l’importanza di promuovere lo studio e la divulgazione del patrimonio culturale siciliano. Erano presenti Alfredo Lo Faro, coordinatore distrettuale del Service Made in Sicily, le eccellenze siciliane e Gabriella Giacinti, presidente della Prima Circoscrizione. Poco si sa della biografia di questo musicista, afferma Morales, tuttavia se incerto è il luogo di nascita, Palermo o Napoli, per ammissione dello stesso D’India, nella prefazione alle Musiche , la sua famiglia appartiene alla nobiltà palermitana. Tale affermazione, a parere di chi scrive, può trovare sostegno nel Villabianca e anche nel Palizzolo Gravina, che nel Dizionario Storico-Araldico della Sicilia descrive e rappresenta lo stemma della famiglia India.

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Stemma della Famiglia India, blasonato da Palizzolo Gravina

Una congruenza emerge anche dalla ricerca negli elenchi telefonici italiani e nel noto portale Gens Labo, nei quali si rileva che il cognome D’India è presente quasi esclusivamente in qualche Comune del Palermitano. Incerta è anche la prima formazione musicale del D’India, fatta eccezione per quello che lui stesso scrive nel 1609 nella prefazione alle Musiche :” …insino dalla fanciullezza mi procurai di conversare con huomini intelligenti della Musica, et da suoi dotti discorsi imparare ciò, che desideravo sapere sì del comporre a più voci, come del cantar solo … Nella prefazione a Le musiche da cantar solo… ( Milano 1606) Sigismondo d’India, prende le distanze da quegli autori che creavano composizioni monotone e afferma:… ritrovai che si poteva comporre nella vera maniera con intervalli non ordinarij, passando con più novità possibili da una consonanza all’altra, secondo la varietà de i sensi delle parole, et che per questo mezo i canti havrebbono maggior affetto, et maggior forza nel mover gli affetti dell’animo di quello, c’havessero potuto operare, se fossero tutte state composte ad un modo con ordinarij movimenti…". Sigismondo d’India si è cimentato in tutte le forme musicali del suo tempo, tra Rinascimento e Barocco, quali monodie, madrigali e mottetti, reinterpretando le suggestioni delle varie produzioni musicali, per esempio quelle della Scuola veneziana e della Scuola romana, quelle legate al tentativo di recuperare la musica della classicità greca e allo sviluppo di una nuova forma musicale che sfocerà nel melodramma. Dalle opere ascoltate in registrazione è emerso il grande musicista, che con la sua arte legittima pienamente l’interesse che ancora oggi si ha per le sue opere, mettendo in ombra le lacune delle fonti storiche..

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