Così ha avuto origine il premio Pulitzer

( Daniela Crispo)

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Joseph Pulitzer

C’è scontento tra gli scrittori americani perché non è stato assegnato il premio Pulitzer alla narrativa per il 2011. Anche importanti narratori  come Don De Lillo e Philip Roth sono rimasti colpiti perché, secondo loro erano in lizza libri di valore. Il “no award” alla narrativa ha però dei precedenti e talvolta anche libri importanti, come “Per chi suona la campana” di E. Hemingway, non sono stati premiati, dicono altri, quasi per trovare una consolazione. Tira, comunque , aria di ridimensionamento del premio e di sfiducia nella giuria che rappresenta il lettore medio americano. Il premio è proposto all’inizio del secolo scorso da Joseph Pulitzer, uno dei tanti emigrati negli Stati Uniti d’America che hanno contribuito alla loro grandezza. Nato in Ungheria nel 1847, si trasferisce negli States nel 1864 dopo il fallimento dell’azienda del padre.

Non parla inglese ed è privo di mezzi, per vivere accetta lavori umili, ma senza rinunciare ai propri obiettivi; combatte nella guerra di Secessione dalla parte dei Nordisti e dopo un primo tirocinio giornalistico a St. Louis presso il Westliche Post, giornale in lingua tedesca, espressione di una grande comunità d’emigrati, impara bene l’inglese e comincia distinguersi fra i giornalisti del tempo. Il suo slogan è : “ Non c’è truffa, non c’è malaffare, non ci sono corruzione o disonestà che non abbiano bisogno del segreto per potere esistere” . Quando fonda il St. Louis Dispatch ( giornale che si pubblica ancora) esorta i redattori a “lacerare i veli del segreto “ . Pulitzer è convinto che il giornalismo indipendente fornisca una libera informazione che è il pilastro della libertà e della democrazia. La sua vita giornalistica non è certo facile, non mancano le accuse, le invettive, le querele, anche quella del Presidente Roosevelt. Tra i suoi antagonisti più zelanti sulle pagine del Sun c’è Randolph Hearst inventore dello yellow journalism, cioè il giornalismo scandalistico e romanzato, che ha come scopo quello di vendere sempre di più. Ma Pulitzer non cede alle lusinghe del “gusto dei lettori” e riesce a far diventare il giornalismo una professione al sevizio della società. Una volta raggiunta una solida posizione economica, collaborando con la Columbia University, fonda una facoltà di giornalismo ed il premio che da lui prende il nome. Il premio Pulitzer, considerato il massimo riconoscimento giornalistico, letterario ed artistico insieme al Nobel, è assegnato per la prima volta nel 1916 a Herbert Bayard Swope per “Inside German Empire “ , un reportage sulla Grande Guerra.

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