DIVAGAZIONI E ALTRI RICORDI

( Francesco Salmè)

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La Cittadinanza Umanitaria Europea

Questo progetto fu presentato da Ermanno Bocchini al Forum Europeo di Roma.Due anni dopo, al Forum Europeo di Bucarest, questa carta fu definitivamente approvata.Con questo spirito, noi siamo diventati cittadini d’ Europa; Europa senza frontiere, senza limitazioni di libertà, senza fame o carestie. Dove tutti i cittadini devono ricevere quello che loro spetta, senza che questo sia dato per elemosina.Sono alla base della Cittadinanza Umanitaria, quei valori morali, culturali, ambientali, e artistici, che appartengono a tutti, non soltanto ai singoli.Questa è la nostra missione; riuscire a creare e promuovere lo spirito di comprensione, rivolto ai popoli.Così celebra la missione; impegno d’ onore, che i lions assumono, soprattutto verso i deboli, verso i poveri,che attendono fiduciosi i nostro operato.

Club Tunis El Menzah

Fummo invitati ad una conviviale del club di Tunis El Menzah, quando mi recai, con Paolo Lo Monte,a Tunisi, per definire, nei particolari, la nostra conferenza d’ inverno Mi colpì subito la massiccia presenza femminile – circa il quaranta per cento- tra i soci del club. Il presidente era un giovane imprenditore, Mohamed Damak; imprenditori, industriali o professionisti, erano quasi tutti i soci, in tutto venticinque. Ci sedemmo attorno ad un tavolo, a forma di quadrilatero, in modo che non ci fossero differenze di posti; tutti eravamo sullo stesso piano. Partecipammo anche noi, tra i quaranta circa soci ed ospiti alla discussione. Il service che il club stava programmando riguardava i bambini, che uscivano da scuola nel primo pomeriggio, e che attendevano, per strada, i loro genitori, che rientravano dal lavoro la sera. Ecco che il club si faceva carico della costruzione di una piccola città, con campi di calcio, attrezzature sportive e per il tempo libero, e quanto serviva per ospitare i ragazzi. Un impegno economico,che sarebbe gravato interamente sui soci; ci venne subito da pensare ai nostri soci italiani: sarebbero stati capaci di affrontare, in venticinque circa, simile impresa? Creo proprio di no. La verità è che per i tunisini, fare parte dei lions è un grande onore, ed un servizio,per noi, un servirsi, molto spesso, del distintivo per i comodi propri!

I leos

Molti sostengono che i leos dovrebbero essere la leadership, i protagonisti del domani. Un incarico gravoso, però. I leos sono giovani che danno affidamento, entusiasti del loro ruolo, disponibili e pronti a sostituirci. Ma questo avverrà, quando noi li considereremo lions, e quindi li terremo accanto a noi. Oggi, invece, questo raramente avviene. Noi, molti lions ancora, vorremmo che loro servissero per portare le bandiere, spostare tavoli, fare praticamente ai margini, nelle conviviali e nei congressi. E, quando raggiungono il limite, non li vogliamo nei nostri clubs, perché un trentenne viene ancora considerato giovane mammone. Quando io divenni presidente del club di Vittoria, esisteva un ottimo club leo; io volli questi giovani nelle nostre conviviali, per l’ intero anno. Diversi, divennero poi lions. Purtroppo il club non esiste più. I giovani vanno via dalle piccole città, frequentano le università, cominciano, quando possono, a lavorare. Ma, soprattutto, non ricevono da noi le attenzioni dovute; l’ idea che potranno, un giorno, prendere il nostro posto, ci infastidisce. Finiscono i buoni propositi, spunta l’ italiano sciocco.

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