9 NOVEMBRE 1989

(Gabriella Maggio)

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Oggi, 9 novembre 2014 ricorre il venticinquesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. Allora sembrò l’evento che avrebbe cambiato il mondo, avviandolo verso un superamento delle ideologie e dei sistemi economici che avevano significato separazione e violenza. Dopo venticinque anni quelle speranze sembrano ben lontane dalla realpolitik che si cimenta in una crisi che pare senza fine, perché è finanziaria e politica nello stesso tempo. Le guerre continuano e i muri vengono costruiti ancora da qualche parte. La democrazia ed il capitalismo occidentale che sembravano aver preso il sopravvento non sono stati capaci di affermarsi e radicarsi nel mondo. In questo sia gli U.S.A. che l’U.E. hanno le loro responsabilità.

La rottura degli equilibri politici mondiali verificatasi con la caduta del muro di Berlino non ha generato un nuovo assetto politico duraturo e già si profila, secondo alcuni dei protagonisti di quegli eventi, una nuova guerra fredda. Gli U.S.A. appaiono piuttosto incerti nel mantenimento del loro ruolo internazionale e la UE non trova al suo interno una nazione veramente leader sul piano politico interno ed internazionale. La Germania, che potrebbe far valere la sua posizione economica e politica, sembra non avere coscienza del suo ruolo e della sua responsabilità e di riflesso di quella della U.E., nei confronti del mondo. Tuttavia la sua storia democratica è il successo della democrazia occidentale; questo la carica di responsabilità che non può e non deve eludere.

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