MUSICHE PER PALERMO CULLA DELLE RELIGIONI MONOTEISTE

 

(Salvatore Aiello)

 

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Un’iscrizione del XII secolo testimonia una Palermo culla della convivenza tra popolazioni di religioni diverse. Da questo retaggio giunge la lezione di civiltà raccolta dalla nostra città a pochi giorni dai luttuosi e tragici eventi tunisini.Alzo gli occhi al cielo, questo l’impegno, il 29 marzo, del Teatro Massimo che accoglieva le voci di quelle religioni monoteiste che hanno nei secoli vissuto di tolleranza e in molti casi di amicale solidarietà.Il grido di fermare il fondamentalismo si innalzava dai cantori Emil Zrihan (Cantore della Sinagoga di Ashkelon), Raimundo Pereira (Cantore della Capella Sistina in Vaticano) e Imam Abd al Wadoud (Cantore della Moschea Centrale di Parigi) che confermavano la vocazione multiculturale della città grazie anche all’approvazione della Carta di Palermo 2015.

 

Le lamentazioni di Geremia costituivano il tema centrale del Concerto affiancate dalle tre Lezioni di tenebre di Alessandro Scarlatti, Francois Couperin e Jan Dismas Zelenka. Avvincenti le voci dei tre cantori a cappella e senz’altro sensazionale e strepitoso l’apporto dell’ Imam Abd al Wadoud dalla vocalità rovente e ridondante tesa, tra l’altro, a recuperi di melodie dalle tinte partenopee. Volenteroso l’apporto del soprano Lia Battaglia e dell’Ensemble che vedeva la partecipazione di Federico Brigantino e Fabio Ferrara (violini), Matteo Giacosa (viola), Adriana Fazio (violoncello), Luca Ghidini (contrabbasso), Gerardo Bellarosa e Francesca Ciccateri (oboi), Sivio Natoli (tiorba) ed Ignazio Maria Schifani organo e clavicembalo di tutto rispetto. Il progetto interreligioso, voluto dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dall’Istituto Siciliano di Studi Ebraici, dall’Arcivescovato di Palermo e dalla Comunità Religiosa Islamica Italiana, avrà una continuità, questo l’impegno del sindaco Leoluca Orlando che crede in questa iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica contro ogni fondamentalismo che sfocia nel terrorismo in nome di un uso completamente blasfemo della religione.Emozionante l’atmosfera, l’unico neo un Teatro semideserto che la dice lunga, forse, su una certa assuefazione di una società sfiduciata e, come dice Papa Bergoglio, incapace di formulare nuove speranze.

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