IL PRANZO

(Carlo Barbieri)

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– A tavolaaa!

La domenica finalmente si pranzava tutti insieme e, come al solito, un po’ più tardi.La velocità con cui Lucia chiuse la telefonata, Simone lasciò in asso i cartoni animati e papà Roberto abbandonò il computer voleva dire una sola cosa: l’appetito c’era e le lasagne di mamma Giulia avrebbero avuto un’accoglienza strepitosa.

– Calma, calma. Vi siete lavati le mani?

I bambini tentarono di barare mostrando le palme, il papà fece finta di non sentire e la mamma non insistette, aveva fame pure lei e le lasagne erano calde al punto giusto. Comincò a impiattare fra le proteste di Simone che la accusò come ogni volta di avergliene date poche e cercò subito di rimediare all’ingiustizia mettendo la forchetta nel piatto della sorella maggiore.

La tv era accesa come sempre, e Papà Roberto si impadronì del telecomando cambiando canale.

– Veramente stavo vedendo il giallo – notò mamma Giulia, più per la forma che per altro.

– Il telegiornale è sacro. Dobbiamo sapere quello che succede nel mondo.

– Mamma sono buonissime! – disse Lucia. – Più buone dell’ultima volta!

…vittime sarebbero forse novecentocinquanta, ma solo ventotto corpi sono stati ritrovati.

– Eccoci qua, ormai è un naufragio al giorno.

– Mamma me ne dai ancora?

– Finisci prima quello che hai nel piatto, Simone.

– …Sembra che il disastro sia avvenuto quando un mercantile portoghese si è avvicinato per soccorrere il  peschereccio…

– Vuoi vedere che lo ha urtato? Mmm… in questo pesce c’è un aroma particolare che non riesco a individuare, Giulia. Buonissimo. 

– …Centinaia di migranti erano stati rinchiusi nella stiva e non sono riusciti…

– Papà che cosa è la stiva?

– Aspetta Simone. Allora Giù che ci hai messo di nuovo? Qual è il segreto?

– Nessun segreto. Solo un po’ più di noce moscata.

– Papà che cosa è la stiva?

– È la parte di sotto della nave, quella dove si mettono le merci: banane, auto, queste cose qui. Dici che ci hai messo solo più noce moscata? Io ci sento un qualcosa che… ti ricordi il viaggio in Turchia? Quel piatto a base di carne al sugo che abbiamo mangiato in quel posto, come si chiamava…

– Sì, ho capito, ma non mi sembra proprio.

– Mah. Lucia, passami il vino, senza fare guai però, che oggi la maaamma…?

– Oooggi, la maaammaaa, ha meeessooo, la tovaaagliaaa, deeellaa, domenicaaa! – dissero in coro i bambini mentre il papà dava il tempo con la forchetta come un direttore d’orchestra.

– Ah-ah-ah, come siete spiritosi! – commentò puntualmente la mamma. La scenetta si ripeteva ogni domenica ed era diventata una tradizione a cui tenevano tutti e quattro.

– …a poca distanza dalla costa dell’isola di Rodi. Il bilancio sarebbe di duecento vittime.

La tv mostrava una distesa di mare su cui galleggiavano rottami e corpi.

– Papà ma quelli sono morti? – chiese Lucia.

– Hai sentito cosa hanno detto? C’è stato un disastro, certo che sono morti, se no che ci farebbero con la testa sott’acqua?

Sullo schermo adesso c’era Papa Francesco.

– Il Papa, sssh, fatemi sentire – zittì tutti mamma Giulia.

– …Il mondo non può più voltarsi dall’altra parte.

– Ha ragione. Questo Papa mi piace – approvò papà Roberto.

L’immagine cambiò e comparve Mario Draghi.

…ore di attesa per le reazioni dei mercati finanziari.

– Secondo me la Grecia esce dall’euro – disse la mamma. Ancora lasagne?

Simone porse il piatto ancora mezzo pieno.

– Ti ho detto che prima devi finire quello che ti ho dato. Hai visto tutti quei poveretti morti? Cercano di venire da noi perché hanno fame rischiando la vita, e tu che sei un bambino fortunato non mangi il cibo che hai. Pensaci.

Simone commentò con un “Uffaaa” ma non insistette.

– E adesso cosa ci ha preparato la nostra grande cuoca?

– È domenica, stamattina ti sei lamentato per l’odore di pesce, ci vuole molto a indovinare?

– Pesce! Gridò Simone alzando la mano.

– Bravo. Una bella spigola di mare all’acqua pazza. Eccola qua.

Lucia guardò il pesce in un modo strano.

– Non ti preoccupare delle spine, a quelle ci penso io – la rassicurò papà Roberto – però voi bambini dovete fare attenzione lo stesso, eh?

– A me piace di più il branzino – brontolò Simone.

– Spigola e branzino sono la stessa cosa, scemo – lo prese giro il papà.

Mamma e papà cominciarono a spinare il pesce e dopo un po’ ognuno aveva davanti la sua porzione.

– Eccezionale! – disse papà Roberto.

– Yummy! – confermò Simone.

– Non lo voglio. – disse Lucia con gli occhi fissi sul piatto.

La mamma la guardò sorpresa. – Come non lo vuoi? Ma se è buonissimo!

Lucia continuava a fissare il pesce.

– Non lo voglio.

Papà Roberto le prese la mano. – Te lo ricontrolla papà, così sei sicura che non ci sono spine?

Lei alzò gli occhi lucidi.

– Questo pesce non lo voglio, papà. Non lo voglio.

Nessuno capì.

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