STORIE DI RE, CAVALIERI E DAME

(Pino Morcesi)

Tradurre un testo in immagini è uso antico. Oggi se un romanzo ha grande successo di pubblico diventa un film, se l’onomastica proposta piace, influenza l’imposizione dei nomi; ieri, nel Medioevo, accadeva la stessa cosa, naturalmente con una forte differenza tecnologica. Niente film o serial televisivi, ma affreschi, miniature, nomi di persona, influenza sulle scelte quotidiane e sui gusti dei lettori. I romanzi medievali  sono scritti, intorno al 1000,  nelle corti feudali della Francia per i signori feudali ed il loro entourage. Figura caratteristica è il cavaliere, vassallo di un re valoroso, animato da grandi idealità come re Artù, fondatore dei cavalieri  della tavola rotonda per  ritrovare il Graal (la coppa in cui Giovanni d’Arimatea raccolse il sangue di Cristo). È innamorato di una nobile dama per la quale intraprende l’avventura, resa difficoltosa dall’intervento della  magia. Spesso l’amore crea un conflitto col dovere di cavaliere, come accade a Lancillotto, a Ivano, a Tristano ed altri. Successivamente nel 1200 nei liberi comuni italiani i testi vengono tradotti nei diversi volgari, le trame talvolta intrecciate e sono letti dalla nuova nobiltà della cultura, delle professioni, della politica.  Anche al nuovo ceto forniscono esempi e modelli, risposte alle grandi domande che ogni epoca si pone sull’agire umano, sul desiderio di affermazione, sull’amore ed il suo naturale  conflitto col dovere. A metà del ‘300 Giovanni Boccaccio dedica il suo Decameron alle donne per fornire loro uno svago ed una consolazione alle pene d’amore.

Le immagini che s’incidono nella memoria del lettore finiscono col caratterizzare un’epoca e costituiscono un immaginario comune che poi permetterà di identificarla e distinguerla dalle altre. L’iconografia medievale che spesso s’ispira ai romanzi ha contribuito alla nostra idea del Medioevo e dei suoi personaggi letterari. Per esempio nel  castello di Rodengo (Alto Adige) un ciclo di affreschi, riscoperti nel 1972, rappresenta alcuni episodi della storia di Ivano, fondati sul romanzo di Chrétien de Troyes e sulla versione tedesca di Hartmann von Aue. Altro esempio sono le illustrazioni delle novelle del Decameron ritrovate nelle miniature  dei manoscritti, come alcune scene tratte dalla novella di Messer Torello e il Saladino o le storie di Alatiel , figlia  del Sultano di Babilonia in  uno dei  cassoni di Jarves.

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