QUANDO SI DIVENTA ADULTI ?

(Irina Tuzzolino)

La definizione di età adulta dipende dal sistema di riferimento per stabilirla, che a sua volta cambia nello spazio e nel tempo. La biologia definisce un essere umano adulto quando ha raggiunto la piena capacità riproduttiva. Il diritto civile considera adulto l’individuo che raggiunge la maggiore età. Nel passato dal Medioevo all’ Ottocento si diventava adulti responsabili soltanto alla morte del padre. E spesso fino ai trent’anni il giovane non aveva trovato la sua strada nella vita e perciò non lasciava la casa dei genitori. Questo accadeva fino alla metà del secolo scorso. A partire dagli anni Sessanta  l’età adulta comincia ad essere socialmente e psicologicamente  identificata con andare a vivere da soli, trovare un lavoro, mettere su famiglia. Questo diventa il target dell’essere adulti e da allora diventa un vero obbligo abbassare la soglia dei trent’anni per trovare la propria strada. Ma questo modello viene messo in crisi dalla crisi economica che rallenta l’entrata nel mondo del lavoro, dall’identificazione dell’età adulta con un’età grigia di sacrifici e di rinunzie, idea diffusa dalla letteratura e dal cinema, e dalla rivoluzione dei costumi che scinde sesso e matrimonio. Anche il protrarsi degli studi per gli uomini e le donne causa il  ritardo dell’ingresso  nell’età adulta. Inoltre il parallelo venir meno del paradigma dei valori della vita borghese, che segnavano obiettivi collettivi, provoca incertezze psicologiche, perché non sempre sono sostituiti da obiettivi personali. A tutto questo si aggiungono i fattori strettamente individuali.

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