IL PREMIO MAZZOLENI A SYLVIA SASS

(Gaetano Albergamo)

Appuntamento con la storia del Teatro Lirico Internazionale per il Premio Ester Mazzoleni   che ha avuto come protagonista il celebre soprano ungherese Sylvia Sass, dopo tanti anni di assenza dalla scene, riscuote ancora oggi rimpianto ed ammirazione per il modo di intendere il Teatro e per aver servito la musica con dedizione assoluta, fatta di studi seri e di autentica passione mirante a dare vita, voce e a vestire di note appropriate la galleria dei personaggi da lei affrontati. La Sass si è imposta nel mondo per un repertorio che da Monteverdi giungeva ai Compositori del Novecento e per la frequentazione della Musica da Camera in programma in molti dei suoi Concerti. Ad attenderla, il 27 febbraio nella restaurata preziosa sala Damiani Almeyda dell’Archivio Storico Comunale di Palermo, un pubblico assai numeroso accorso per renderLe omaggio, per rivedere e rincontrare la grande Lady Macbeth del 1988 al Politeama.
Il suo nome ora brilla nel lungo elenco dei premiati dell’Associazione Mazzoleni che dal  1986 annovera i nomi: Olivero, Gencer, Cigna, Cerquetti, Raimondi, Simionato, Scotto, Kabaivanska, Taddei, Cossotto, Freni, Ghiaurov, Di Stefano, Bruson, Sutherland, Carteri, Tucci, Alva, Cuberli, Nucci, Zaniboni e D’Intino. A dare risalto e cifra altamente culturale alla serata, la presentazione di Marco Guardo dell’Accademia Nazionale dei Lincei del volume “Diedi il canto agli astri”, una interessante biografia di Sylvia  Sass da lui curata con competenza ed appropriata analisi critica. Il relatore, con attenta disamina, è riuscito  inoltre a cogliere spunti di riferimento tra la Mazzoleni e la Sass puntando su tre aspetti della loro intensa vita: il canto, l’insegnamento e la pittura, filoni che entrambe hanno coltivato lasciando larga testimonianza della loro duttilità, sensibilità  e della voglia di spendersi anche per gli altri.Emozionanti i filmati e gli ascolti che hanno incuriosito e rapito i presenti che hanno avuto la gioia inaspettata di ascoltare dal vivo un breve canto a cappella  con cui la Diva  ha inteso salutare l’uditorio dando prova di una voce che, nonostante il tempo, conserva ancora duttilità e fascino.La motivazione del Premio “Una vita per la Lirica” alla XXXI Edizione  così recitava: “Interprete di rilievo nel panorama lirico internazionale, si è imposta come drammatico d’agilità per sensibilità, gusto, importanti mezzi vocali, sulla scia della grande tradizione, spaziando da Monteverdi ai grandi compositori del Novecento. La cura intelligente dei personaggi, la preziosa musicalità, il fraseggio e l’accento vividi, il profondo senso degli stili inoltre l’accostano alla grande Mazzoleni soprattutto per le sue interpretazioni di Norma, Medea e dei ruoli verdiani.

Un omaggio alla grande artista è stato donato da brillanti giovani artisti quali i soprani Alice Sunseri dalla vocalità calda, timbrata, suggestiva negli archi di fiato enei piani e l’ungherese Nati Katai dalla voce possente e di taglio drammatico. Il compositore pianista Antonio Trovato si è esibito con eleganza ed accesa emozione in due sue creazioni: Preludio op.29 n. 1 e Gioia d’amore op.51 in prima assoluta. Due perle poi sono state offerte da Alberto Maniaci al pianoforte, valido e presente accompagnatore in tandem con il valido Tommaso Talluto al violino impegnati in Liebestraum di Liszt e Intermezzo da Cavalleria Rusticana. E vui durmiti ancora di Calì, canto popolare siciliano  intriso di malinconia, interpretato dalla Sunseri, ha concluso la cerimonia che ha riscosso una standing ovation di un pubblico,tra cui il console d’Ungheria Sig.Adelaide Sotyi, felice di avere potuto coniugare  cultura e musica.

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