COMPAGNIE E CONFRATERNITE DI GESÙ E MARIA – Parte Prima

(Giacomo Cangialosi)

Chiesa di S.Isidoro dei fornai

L’episodio cui si ispirano tali associazioni non è narrato nei Vangeli, si immagina che Gesù, dopo la Resurrezione, sia apparso a sua Madre e infatti nelle pale d’altare delle chiese appartenenti a tali associazioni viene raffigurato il Cristo Risorto con la croce in mano e sua Madre accanto. Quest’iconografia nasce dalla pietà popolare in quanto non si riusciva ad immaginare che Gesù, apparso a Maria Maddalena e agli Apostoli, abbia dimenticato di mostrarsi a Sua Madre. Certo è che Maria non aveva bisogno di incontrarlo fisicamente in quanto Donna della Fede, ma alle menti dei mortali ciò sembrava inverosimile. E d’altronde gli stessi Vangeli riferiscono, senza specificare, di tante altre apparizioni del Risorto. A Palermo tra la metà del XVII secolo e la metà del successivo nascono molteplici associazioni con questo titolo, se ne contavano addirittura quindici! Oggi ne sopravvive solo una, quella dei Fornai, ancora nella sede originaria anche se spesso si confonde questa Compagnia con quella dell’Addolorata esistente nella stessa chiesa di S. Isidoro Agricola all’Albergheria. Eccole in ordine di fondazione:

– Gesù e Maria dei Panettieri 1667

– Gesù e Maria alla Fieravecchia 1685

– Gesù e Maria agli Scopari 1691

– Gesù e Maria degli Schioppettieri 1694

– Gesù e Maria dei Credenzieri 1694

– Gesù e Maria in S. Maria della Volta sec XVIII

– Gesù e Maria al Banditore 1702

– Gesù e Maria in piazza S. Andrea 1713 detta anche della Loggia

– Gesù e Maria in S. Aniano 1716

– Gesù e Maria alle Bottegarelle 1718

– Gesù e Maria sotto il titolo dei Sacri Cuori coronati di spine 1718

– Gesù e Maria ai Lattarini 1722

– Gesù e Maria nella cripta dei Cocchieri 1729

– Gesù e Maria alla Zisa 1733 presso il Castello della Zisa

– Gesù e Maria alla Conceria 1730 circa

Di questi oratori o chiese ne sopravvivono davvero pochi in quanto alcuni sono stati demoliti negli anni del “risanamento” del centro storico (quella degli Schioppettieri, Madonna della Volta, Bottegarelle, Banditore, Lattarini, Conceria); altri sono stati distrutti dai bombardamenti (piazza S. Andrea, Biscottari); altri ancora  versano in stato di notevole abbandono (S. Maria di Loreto dei Credenzieri e quello di via Butera); di altri ancora se n’è persa la memoria. La maggior parte di questi edifici non erano certo di importanza monumentale ma comunque caratterizzavano, con le loro facciate, piazzette e vie della Palermo che fu. Di alcune di esse non si conosce quasi nulla, a parte l’anno di fondazione e l’ubicazione della loro sede.

Gesù e Maria dei Panettieri

L’unione dei lavoranti dei forni era stata fondata sotto il titolo di Gesù e Maria nella chiesa di S. Pietro in Vincula dei Fornai presso porta S. Agata ma, per liti insorte con la confraternita dei fornai (che erano verosimilmente di un ceto più elevato dei lavoranti) di detta chiesa, passò in quella di S. Isidoro Agricola; poi si riappacificarono e le due realtà si riunirono nuovamente, ma la pace durò pochi anni in quanto nel 1667 ritornarono di nuovo nella chiesa di S. Isidoro, avendone concessa l’intera proprietà dal Canonico e Beneficiale don Giovanni Pavano. Si legge negli atti notarili che l’Unione di Gesù e Maria ebbe concessa la chiesa in perpetuo con le stanze e sacrestia annesse e anche con le rendite per la celebrazione di alcune messe. La chiesa era stata fondata nel 1643 da don Francesco Galasso sacerdote, ma i nuovi proprietari la restaurarono o forse la ricostruirono dalle fondamenta nel 1704 anno in cui venne riaperta nel giorno di Pasqua che quell’anno cadde il 23 marzo. Nel 1721 l’Unione divenne Compagnia.

La chiesa si trovava in origine in una caratteristica piazzetta ma il risanamento degli ultimi decenni del XIX secolo (piano Giarrusso) l’ha isolata su un terrapieno ed è l’unica testimonianza architettonica di un certo rilievo della grande piazza Vanni dove oggi prospetta. La facciata è rivolta ad oriente ed è preceduta da una ripida scalinata (non presente nell’originaria sistemazione urbanistica), accanto al portone d’ingresso si trova un accesso alla cripta sepolcrale affrescata ma attualmente non fruibile. Sopra il portone una nicchia con un affresco raffigurante Gesù e Maria. Sull’edificio adiacente (locali di servizio della chiesa) si trova la loggia campanaria con tre arcate. L’interno, a navata unica, è abbellita da stucchi settecenteschi, sull’ingresso la cantoria lignea ad andamento curvilineo con al centro un fregio con Gesù e Maria raffigurati pure sull’arco trionfale ( v. foto).

La pala dell’altare maggiore venne realizzata da Guglielnmo Borremans nel 1730 e raffigura “Gesù e Maria” ed è verosimilmente il prototipo di tutte le altre raffigurazioni di questo titolo; ai lati due tele settecentesche con “Immacolata con i Ss. Rosalia e Francesco d’Assisi” e “Messa di S. Gregorio magno”.

Pala del Borremans

Notevole il paliotto ligneo dell’altare di tipo architettonico. Nella prima cappella di sinistra una tela novellesca con “S. Isidoro” e nella successiva un “Crocifisso” ligneo settecentesco. Nel lato destro da osservarsi una statuetta lignea di S. Giuseppe settecentesca e l’antica statua dell’Addolorata tardo-ottocentesca in cartapesta che un tempo veniva portata in processione;  nella chiesa si trovano , nella cantoria,  una tela con “S. Francesco d’Assisi” (da Guido Reni)  e altre piccole tele di santi di notevole valore. Nel 1922 nella stessa chiesa venne fondata una confraternita dedicata all’Addolorata e al Cristo Morto e da allora venne organizzata la processione del Venerdì Santo che negli anni è divenuta una delle più famose e più seguite della città.

Paliotto ligneo

Grazie a Filippo Sapienza per la collaborazione

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