BREXIT PROBLEMATICA

( Pino Morcesi)

Il referendum del 23 giugno 2016 ha sancito con stretto margine ( 51,9% contro 48,1%) il distacco del Regno Unito dalla UE; la procedura di uscita ha avuto inizio,  dopo  l’approvazione del Parlamento, il 29 marzo 2017. Non ostante i toni orgogliosi del Governo Britannico, che sostiene che la Gran Bretagna supererà la prova, dimostrandosi più forte che mai, la situazione appare irta di difficoltà, perché fa tornare in primo piano l’opposizione interna di Scozia, Irlanda del Nord e Gibilterra. Gli antichi contrasti risolti tra ‘600 ed ‘800  con l’unione personale di Scozia e Irlanda nella persona del re ritornano agitando la bandiera della separazione, alimentati da questioni economiche legate ai fondi europei di cui queste regioni hanno sino ad oggi beneficiato. Anche una buona parte di inglesi si è dimostrata contraria all’esito del referendum ed ha immediatamente invocato un altro impossibile voto per tornare indietro. È stata  favorevole alla Brexit quella fascia di popolazione meno colta e più colpita dalla crisi economica, spesso manodopera non qualificata che, pur beneficiando degli aiuti europei, ha visto con crescente timore l’ondata di immigrati con cui lottare  per il posto di lavoro.  Non ultima ha influito  l’insipienza della classe dirigente, che, pur essendo favorevole alla permanenza in UE, non ha sostenuto l’idea, ma ha usato il referendum come grimaldello per scardinare l’opposizione, senza prevedere  quanto è poi  successo. Ma oltre alle questioni di carattere economico, sociale e politico, che pure hanno il loro peso, quello che l’uscita del Regno Unito dalla UE rappresenta all’interno ed all’estero è la crisi di un sistema di valori ben radicato in Europa e nel mondo occidentale, fondato su un modello costituzionale che ha fatto da traino ai movimenti europei dell’800 che lottavano per la costituzione. L’impero britannico ed il Commonwealth  hanno segnato la storia del secolo scorso, hanno contribuito a promuovere l’inglese a lingua internazionale, ma nello stesso tempo  hanno reso la Gran Bretagna molto gelosa della propria sovranità, che coltiva ancora, attraverso il Commonwealth. Inoltre la UE, che ha Paesi come la Spagna che lottano contro la secessione di alcune regioni, non pare disposta ad accettare ed accogliere la Scozia o l’Irlanda del Nord, separate dal Kingdom. Pertanto alla Gran Bretagna non resta altra strada che quella intrapresa, per quanto incerta e difficoltosa.

 

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