LA LUNGA VITA DI GILLO DORFLES

(Gabriella Maggio)

Gillo Dorfles avrebbe compiuto 108 anni il prossimo 12 aprile. Attivo fin all’ultimo ha segnato la cultura italiana con la sua presenza intellettuale in campi diversi, nella critica dell’arte, nella filosofia, nella pittura. Ḗ stato  professore di estetica a Milano, Cagliari e Trieste e in molte università americane. Ma, come confidava ironicamente agli amici, avrebbe voluto essere ricordato soprattutto come pittore, passione coltivata  in maniera clandestina.  La sua caratteristica intellettuale è stata la curiosità unita alla disciplina che l’ha portato a coltivare molteplici interessi dall’antropologia, all’arte, alla linguistica, all’interesse per l’applicazione pratica della tecnologia. Tra le sue opere Le oscillazioni del gusto del ’58, Il divenire delle arti del ’59, Il disegno industriale e la sua estetica del ’63, Kitsch. Antologia del cattivo gusto del  ’68, tutte sono state un punto di riferimento per la comprensione della modernità. Come il concetto che il bello non è nella cosa in sé, ma nella sensazione che provoca nell’osservatore,  che “Non ci sono chiavi di lettura. L’arte deve parlare da sé e se non lo fa vuol dire che è completamente fallita“, che il web ha cambiato radicalmente i rapporti uomo –mondo. Ḗ stato infaticabile fino a  pochi giorni prima della morte, quando  faceva progetti di lavoro, preparando un libro sui suoi viaggi americani.

 

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