DALL’ELEMOSINA AL SERVICE

(Vincenzo Fragolino*)

Melvin Jones

Da sempre, quando occorre aiutare qualcuno, si pensa all’elemosina, ossia all’atto gratuito di una donazione, soprattutto in denaro. Ma l’elemosina serve a sopravvivere e non a vivere, perché vivere significa produrre e l’elemosina non aiuta a produrre. Questo assioma, che risale ai primi frati francescani, ci porta a negare l’assistenzialismo, poiché la dignità non si realizza nel dare da mangiare, ma nell’aiutare a produrre. Occorre dunque che venga data a tutti la possibilità di fare, di costruire, di confezionare, di rendersi utili, ossia la possibilità di lavorare; a tutti, anche ai più deboli – disabili e poveri – occorre dare la possibilità di produrre, che è qualcosa di connaturato alla dignità dell’uomo. E poiché bisogna aiutare a produrre, occorre anche inventare e fornire gli strumenti per sostenere la produttività. Questi concetti hanno colpito prepotentemente Melvin Jones quando, stanco di incontrarsi con un gruppo di amici facoltosi che si scambiavano interessi e attenzioni, decise che sarebbe stato molto più proficuo per la comunità se le stesse persone si fossero dedicate “a fare qualcosa per gli altri”. Fu questa la prima intuizione di Melvin Jones: fornire alle comunità gli strumenti necessari per ricavare ciò di cui hanno bisogno per vivere dignitosamente; il tutto in collaborazione con le istituzioni pubbliche e private, in una posizione collaborativa e non sostitutiva. Per raggiungere questo obiettivo occorreva disporre di una struttura sensibile all’attitudine di prestare lealmente “sentimenti, opere, lavoro, tempo e denaro”. Fu questa la seconda intuizione di Melvin Jones: riunire in un’unica associazione persone che, nella loro attività professionale e privata, dimostrassero “la serietà della vocazione al servizio”. Dal 1917 il Lions Club sta operando in questa direzione e con questi strumenti, grazie ad uomini e donne di buona volontà che, in modo assolutamente disinteressato, si adoperano per alleviare il bisogno degli altri. Siamo partiti da due intuizioni che oggi potrebbero apparire banali: individuare i bisogni e progettare i service in grado di soddisfarli. Ma il mondo, dal 1917 ad oggi, è profondamente cambiato, perché i bisogni non sono più circoscritti alle comunità locali e sono sorte strutture che della copertura dei disagi hanno fatto un business. Il Lions Club, nella fase attuale, è più necessario e impegnato di prima perché la sua azione si estende a tutto il mondo e i bisogni crescono anziché diminuire. L’attenzione alla difesa dell’ambiente, alla prevenzione della vista, alla lotta contro la fame, il diabete e il cancro infantile sono le aree che ci vedranno impegnati nell’arco di cinque anni e, in queste attività, ci siamo posti l’obiettivo di soddisfare i bisogni di 200 milioni di persone per ogni anno. Ecco che le due intuizioni di Melvin Jones emergono con evidenza e diventano attuali, perché un milione e mezzo di persone stanno operando per ridare dignità a un miliardo di altre persone, soddisfatte soltanto per aver fatto qualcosa per gli altri.

*L.C. Roma Pantheon

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